sabato 2 gennaio 2010

Più dubbio per tutti è l'augurio per il 2010 (Federica Colonna - Ffweb magazine)


Di tutte le cose sicure la più certa è il dubbio. (Bertold Brecht)


Definizione: sostantivo maschile. Dal latino dubium, neutro sostantivato dell’aggettivo dubius.

1. Incertezza, esitazione nell’esprimere un giudizio o nel prendere posizione su determinati argomenti. In filosofia, indica sia l’incertezza psicologica di fronte a un’alternativa, sia l’atteggiamento metodologico consistente in una programmatica sospensione del giudizio.

2. Ciò che è materia di incertezza o di discussione, punto oscuro, controverso.
Il dubbio è la parola dell’anno, di quel 2009 con i ragazzi di Teheran in piazza, del primo governo americano per cui “yes, we can”, l’anno in cui, il 9 Febbraio, è morta Eluana Englaro. Baruffe, urla da stadio, scontri non tra avversari, ma tra nemici, come ebbe a sottolineare Angelo Panebianco, hanno infiammato la battaglia politica rispetto al tema etico per eccellenza. Perché tutti potrebbe coinvolgere, e tutti spaventa. La politica ha perso nel 2009 e nella vicenda Englaro un’occasione. Quella del dubbio.Quella di porsi nei confronti di vicende così viscerali, così umane e intime, con un atteggiamento più dialogante, flessibile, rispettoso. La politica ha scelto di intraprendere un dibattito rabbioso e a tratti lunare, perché le persone, se le guardi a una a una negli occhi, lo sanno già. Vogliono uno spazio di pacato silenzio e di silenziosa libertà.Le persone vogliono uno spazio di rispettoso dubbio. Che spesso è come il silenzio, d’oro. È prezioso.Il dubbio è, infatti, lo strumento del futuribile, è la preferenza dell’uomo libero il quale posto di fronte alla scelta tra una risposta e una domanda sta dalla parte della domanda. Del punto interrogativo, del diritto di non sentirsi ancora arrivati ma in cammino. In un costante, perenne, indefinito cammino, che è poi l’unico destino dell’umanità, il senso stesso del viaggio dell’uomo. Per dirla come Fabrizio De Andrè, infatti: «Il senso del viaggio è viaggiare».È attraverso il dubbio che l’uomo introduce nella storia il valore mai deterministico del cuore. È con il dubbio come speranza e come motore immobile che l’uomo, ogni uomo, infatti, può sentire vibrare le parole di Erasmo da Rotterdam: «Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell’uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure esisterebbe. La vita umana non è altro che un gioco della follia. Il cuore ha sempre ragione».Il dubbio non è, però, solo passione e sentimento.Il dubbio è, in chiave cartesiana, l’unico modo ragionevole di porsi di fronte ai fenomeni della vita e, quindi, della politica. Ponendosi le domande non solo è possibile intraprendere il cammino fantastico della vita e della passione, ma è possibile anche capire meglio il mondo, superare il passato, fare dei passi avanti. Come quello sulla luna: magari piccolo per un uomo ma assolutamente fondamentale per l’umanità. Ogni slancio, ogni conquista è frutto del dubbio, di una domanda, della curiosità. Il saggio, infatti, è la persona che invita a dubitare, a non accontentarsi, è colui che sa di non sapere, ed è anche colui, per dirla con le parole di Ortega y Gasset, che se insegna «insegna anche a dubitare di ciò che insegna». Perché il saggio sa che non basta salire sulle spalle dei giganti, bisogna poi guardare in ogni direzione possibile, senza troppe regole, senza limitazioni alla vista e allo sguardo.Il dubbio è il motore delle scoperte. È la chiave attraverso la quale gli scrittori immaginano mondi diversi, con regole diverse, e inventano così storie fantastiche e sogni adatti per le notti di ciascuno. È anche lo strumento attraverso il quale lo scienziato scopre un modo nuovo di curare e assistere, di lenire le ferite e rendere tutto più facile. È, il dubbio, il mezzo con cui un politico può affrontare i problemi in maniera inedita. Arrivando così a prospettare soluzioni innovative, inusuali, magari rivoluzionarie. Sicuramente portatrici di futuro, l’unica direzione verso la quale la politica può andare per avere un senso.O il politico ha il coraggio di portare il fuoco di Prometeo, infatti, e di sfidare le regole del gioco, lo status quo e di assumersi un rischio, oppure la politica non ha alcun senso, non è responsabilità, non è cambiamento ma solo becera assunzione di poteri personali.Ma per diventare Prometeo il politico deve porsi il dubbio, non accontentarsi, non trincerarsi dietro il racconto di stantie identità, non accettare il mondo per così come è, i problemi per così come sono. Il politico deve essere come Hugo Pratt ha descritto Corto Maltese: un eroe sempre in cerca di una nuova ballata del mare. Un uomo che guarda sempre più in là, sempre pronto a partire per un viaggio ulteriore sapendo che la varietà e le possibilità del mondo e dell’intelletto umano non finisco qui, non sono solo lasciti del passato, normalità piatte e senza avventura. Il dubbio è quindi sempre un metodo per la ricerca della verità, intesa come comprensione, come interpretazione convincente della realtà.«La fede nella verità comincia con il dubbio in tutte le verità credute sino a quel momento». Aveva ragione Nietzsche: per arrivare nei lontani territori del vero bisogna sempre mettere tutto in discussione e mettersi personalmente in discussione. Perché solo smarrendo il senso originario è possibile riuscire a dare un senso alle cose. Anche a questa storia, come sostiene non tanto Pierluigi Bersani, quanto Vasco Rossi. Certo, questa storia, la vita, forse, un senso non ce l’ha. Ma l’importante è comunque cercarlo, inventarlo, andare avanti. Avere l’entusiasmo per creare, la fiducia per farlo insieme, l’energia per cambiare le carte in tavola. E soprattutto la curiosità per dubitare sempre. Ed essere così un paese destinato a fare futuro, non ad accontentarsi di un passato che tarda a finire. Ecco l’augurio all’Italia per il 2010.Dubitare del come è e accettare la sfida del mondo globale.Significa diventare un paese che sa accogliere, perché il dubbio non è paura.Significa diventare un paese che richiama i suoi giovani, perché il dubbio non è se restare, ma avere un motivo per tornare.Significa diventare un paese che investe nelle nuove tecnologie, perché il dubbio è ricerca del progresso.Significa riformare un paese bloccato, perché il dubbio è dinamica e movimento.Significa diventare un paese wired, perché il dubbio non è mai preclusione ma costante connessione.
«Abbi dubbi, sì».Cantava Edoardo Bennato, e non perché conduce a “Misteri”.Ma perché la curiosità, insieme all’amore, sono le uniche forze che danno un senso alla storia dell’uomo.

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