martedì 29 dicembre 2009

Evoluzione


“Un uomo che viaggia in una regione sconosciuta arriva a un bivio. In mancanza di cognizioni sicure, egli è portato ad un attimo di sosta, di esitazione, di sospensione. Quale strada è giusta? Come risolverà la sua perplessità? Non vi sono che due alternative: egli deve, o proseguire il suo cammino ciecamente o arbitrariamente, confidando nell’esito fortunato del suo tentativo, oppure scoprire delle prove che gli facciano concludere che una determinata strada è la giusta” (J. Dewey, 1933, Come pensiamo).

Un concetto espresso quasi 77 anni fa dal filosofo pragmatico e pedagogista statunitense John Dewey e quanto mai attuale.


Son trascorsi solo pochi giorni da quando, dalle pagine di questo blog, evidenziavamo le nostre perplessità su atti e pensieri espressi da un compagno di viaggio che non comprendevamo più. La perplessità non chiarita, oggi evoluta a dubbio, è nel non poter ancora comprendere se l’UDC di oggi crede in quell’accordo, costruito con l’UDC di ieri, sottoscritto ribadendo quei principi imprescindibili ed irrinunciabili per Galatina in Movimento che nasce con un progetto alternativo e non contempla ne contemplerà soluzioni frutto di strane alchimie politiche finalizzate al solo scopo di cercare la vittoria fine a se stessa.

Riproponiamolo il comunicato che sanciva l’accordo e che, nello spirito che lo animava, sottoscriveremmo ancora oggi :
“UDC e Galatina in Movimento stringono un’importante alleanza condividendo valori che fanno riferimento all’area cattolico liberale. Nel sottoscrivere un patto permanente di consultazione che pone le basi per una comune analisi politica e rilancia un condiviso interesse ad ascoltare ed accogliere tutte le istanze provenienti dal tessuto sociale della città, i due gruppi politici sollecitano tutte le persone a delineare un percorso alternativo alle deludenti esperienze politiche recenti, che hanno mortificato la nostra città. Auspichiamo che il progetto sia ampiamente condiviso dalle associazioni presenti sul territorio e da tutti coloro che hanno a cuore il bene comune. E’ interesse dell’UDC e di Galatina in Movimento porre le basi per una alleanza con altre formazioni politiche che condividano tale progetto, al fine di proporsi per un governo stabile e virtuoso della città”


quindi l’obiettivo per Galatina in Movimento è chiaramente scritto “…. delineare un percorso alternativo alle deludenti esperienze politiche recenti, che hanno mortificato la nostra città..”

come altrettanto chiaro è il modo con cui si ritiene di poter realizzare tale progetto “ … porre le basi per una alleanza con altre formazioni politiche che condividano tale progetto, al fine di proporsi per un governo stabile e virtuoso della città”

Un progetto alternativo nella forma e nella sostanza secondo il quale, prima di parlare di programmi, è necessario individuare quegli uomini e quelle donne, pragmatici ma con una marcata connotazione etica e morale, che dovranno successivamente essere gli artefici nel trasformare il classico “libro dei sogni pre-elettorale” in azioni concrete e produttive per la comunità. Se gli ultimi anni di gestione della cosa pubblica ci hanno insegnato qualcosa è certamente che i maggior danni sono stati procurati non dal “mediocre idealista”, sicuramente inconcludente, ma dal “mediocre pragmatico” che ha ritenuto di poter ovviare ad ogni benché minima regola etica e morale pur di raggiungere l’obiettivo prefisso.
Senza pregiudizi e senza condizionamenti, al di là di sigle e di collocazioni, osserviamo e giudichiamo i fatti, riconoscendo come interlocutore esclusivamente chi valuteremo si stia proponendo secondo quei principi che Galatina in Movimento ritiene “alternativi”, in chiara discontinuità anche con il suo di passato.

Lo abbiamo già scritto su queste pagine e riproponiamo ribadendo, se ciò fosse necessario, il nostro pensiero rispondendo contestualmente, a chi si è chiesto se per noi le parole contano, in modo univoco ed inequivocabile: Si per noi le parole contano, perché abbiamo un “difetto” , diciamo e scriviamo ciò che pensiamo :
“…….Complesse e complicate, principalmente per chi sino ad oggi la politica l’ha più subita che vissuta, si sono presentate le modalità e le vie da intraprendere per darsi l’ambita connotazione di “alternativa”. Si prospettava la via forse più semplice, una strada forse arrogante e megalomane che prevedeva di andare fino in fondo in felice solitudine, ma non siamo né arroganti né megalomani, siamo uomini e donne moderati che non credono di essere “portatori della verità assoluta” né credono che al di la dello steccato ci sia il “male assoluto”, quindi vorremmo poter condividere il cammino con uomini e donne di buona volontà, anche sotto il simbolo di altri partiti o movimenti, ma con principi etici coincidenti ai nostri. Si lo vorremmo, senza ma e senza se, nella consapevolezza che se non ci saranno i presupposti certamente non ci preoccupa l’idea della “felice solitudine”. Vogliamo poter dare un contributo alla rinascita di Galatina, miriamo dritti a Palazzo Orsini ma non a tutti i costi ed a qualsiasi prezzo, non saremo mai disponibili a barattare le nostre dignità per qualche briciola di potere…..”

Per la politica galatinese sarà probabilmente un’anomalia dire ciò che si pensa ma chi vorrà interloquire con noi farà cosa saggia se terrà conto di questa nostra peculiarità ricambiando con egual atteggiamento.

Dal web : fonte blog FORUM AMBIENTE E SALUTE




Il fotovoltaico selvaggio che uccide l'agricoltura e il paesaggio del Salento

Sembra assurdo ma una tecnologia utile e da favorire come l’energia fotovoltaica, assecondata da leggi regionali deregolanti e carenti di indicazioni come è il P.E.A.R. varato dalla Regione Puglia, ha dato il via ad una forsennata corsa verso attività speculative a discapito dell’agricoltura e dell’allevamento locali, distruggendo tragicamente flora, fauna e paesaggio, ma questo è quanto sta succedendo in molti paesi del leccese.Una miriade di aziende che operano nel campo delle energie rinnovabili hanno scoperto il nuovo “Eldorado” nell'ottenere facilissime autorizzazioni (specie per impianti fino a 1 MegaWatt di potenza) e nell’installare per ettari ed ettari senza nessuna prescrizione pannelli fotovoltaici tra olivi secolari, prati rocciosi dedicati a pascolo e masserie storiche. Così il Salento sta svendendo la sua più preziosa e interessante risorsa rappresentata dalla tipicità territoriale, dove antiche masserie e territori rurali incontaminati formano un’originaria identità paesaggistica.Tra pochissimi anni, se non si opera a tutelare subito questo immenso patrimonio di tutti i salentini, potremo ammirare al posto di estesi oliveti secolari tipici, di zone verdi in cui si trovano le ultime propaggini di macchia mediterranea, di zone umide, di prati rocciosi con gli armenti al pascolo, dei vigneti e dei boschi di conifere, (l’uniche e vere ricchezza delle nostre terre), distese sterminate di pannelli in silicio, con o senza inseguitore solare sostenuti da pali zincati, conficcati nel suolo con plinti di cemento accompagnati da chilometri di cavi elettrici.L’introduzione di questa tecnologia, al di fuori di ogni dubbio, industriale camuffata da un’ipocrita eco-sostenibilità comporta stravolgimenti radicali della geomorfologia di estesissime parti del nostro delicato territorio rurale: basti pensare che un parco di 1 MegaWatt equivale a 3 ettari di terreno e il conto è presto fatto. In molti comuni sono previsti parchi che raggiungono la copertura complessiva di 100 ettari. Per entrare meglio nelle dimensioni basti pensare che un parco di 100 ettari di fotovoltaico dislocato su suolo agricolo equivale all’estensione di un paese di 3.000 abitanti. Quanti tetti dei nostri tanti paesi potrebbero ospitare dei piccoli impianti domestici con gratificazioni economiche distribuite a tutti cittadini?Questi territori interessati dai progetti di “parchi industriali” di pannelli fotovoltaici hanno subìto, subiscono e subiranno l’estinzioni delle fortemente caratteristiche rocce affioranti, i cosiddetti ‘cozzi’ o ‘cuti’, dove un tempo si facevano pascolare gli armenti, importantissimi per la termo-idroregolazione del microclima ed essenziali per una miriade di specie floro-faunistiche locali. Da oggi in poi si presenteranno dissodati e appiattiti come tanti campi da bocce posti uno accanto all’altro.Tali campi saranno resi sterili e volutamente inquinati a suon di pericolosissimi diserbanti, già da tempo utilizzati in agricoltura con effetti altamente nocivi per gli agricoltori e i consumatori, nei campi fotovoltaici saranno utilizzati senza troppe attenzioni vista le finalità ‘non agricole’ dell’impianto e l’assenza di controlli e di indicazioni in merito da parte degli enti preposti.Per non parlare della cementificazione indiscriminata e del forsennato consumo del territorio e del paesaggio bene collettivo tutelato finanche dalla costituzione repubblicana.Difatti la trasformazione di ottimo suolo agricolo, o da pascolo, si vedrà violentato da chilometri di cavi elettrici e cabine ad alta tensione necessarie per il trasporto e il defluimento della corrente elettrica prodotta, pali di illuminazione posti nei parchi come dissuasori per prevenire furti e atti vandalici produrranno un ulteriore e dannoso inquinamento luminoso.Sicuramente resterà qualcosa per i cittadini e per i lavoratori locali?Pensiamo proprio di no! Difatti questa è una neo-colonizzazione energetica dove in loco ci sono solo i cosiddetti 'sviluppatori' piccole aziende locali che fanno sì di ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per poi venderle, o meglio svenderle, a grandi ditte delle energie rinnovabili del nord Italia o, peggio, a multinazionali dell'energia.Difatti il vero affare è nel Conto Energia e nei Certificati Verdi.Il Conto Energia è un’agevolazione governativa che integra il costo di un kilowatt pagandolo tre volte tanto e rendendolo vantaggioso per l’azienda titolare della produzione energetica.I certificati verdi sono degli speciali attestati rilasciati alle aziende che producono energia da fonti rinnovabili che attestano la non immissione in atmosfera di gas serra prima fra tutti la CO2. Questi certificati possono essere venduti dalle aziende produttrici di energia elettrica da fonti rinnovabili ad aziende, quali Cerano e ILVA di Taranto, al fine di permettergli ancora di inquinare e mortificare le genti che lavorano e vivono intorno. È un vero e proprio mercimonio dell’ossigeno in cambio di gas nocivi



E il cittadino che vedrà sorgere questi parchi fotovoltaici intorno alle sue zone agricole che ci guadagna?Beh, gli unici ad avere un contentino, a dire il vero molto misero, sono i proprietari dei terreni. Ai proprietari spesso annichiliti dal miraggio del guadagno facile, vengono pagati indennizzi a seconda dell’entità del parco che possono variare da 3.000 € a 20.000 € l'anno. Ma una volta dismesso il parco spesso il costo di smaltimento dell’impianto, di ripristino dei luoghi e di bonifica se lo dovrà accollare il proprietario del terreno, e i costi superano di gran lunga i denari "guadagnati" per l'indennizzo. A volte non ci guadagno neppure questo poiché le stesse aziende acquistano direttamente i terreni dove localizzare l'impianto. Di contro il resto dei cittadini non ne guadagna un bel niente, neppure una semplice riduzione della propria bolletta elettrica.Veramente il cittadino, a conti fatti, ha tutto da perdere soprattutto in termini di salute e qualità della vita: Inquinamento da diserbanti, aumento del processo di desertificazione del territorio, esponenziale aumento di fonti di inquinamento elettromagnetico, perdita irreversibile della tipicità dei territori salentini, riduzione dei suoli agricoli (il futuro prossimo si giocherà su risorse idriche e territori agricoli), cementificazione e industrializzazione dei territori destinati all’agricoltura e all’allevamento, perdita irreversibile di bellezze storico-paesaggistiche con gravissimo danno per le attività turistiche, inquinamento delle falde per aumento di diserbanti, dispersioni e scariche elettriche.Di certo tutta questa energia ci serve per le nostre abitazioni e aziende?È da sottolineare che noi, come regione Puglia, produciamo il 90% in più del nostro fabbisogno energetico, quindi siamo già una colonia energetica, e l’energia elettrica prodotta in Puglia serve a coprire il deficit di altre regioni. Le rinnovabili sono tecnologie che mal si prestano alla produzione massiva di energia poiché l’energia più lontano va e più si disperde nel percorso. Le rinnovabili sono energie che devono essere prodotte e utilizzate in loco! Senza il Conto Energia e i Certificati Verdi le grandi industrie non avrebbero nessun interesse verso la produzione di energia elettrica da fonti alternative e rinnovabili, di contro il cittadino, o l’azienda, che producono energia da fonti rinnovabili per l'autoconsumo ha maggiori e innegabili benefici.Cosa fare?La cosa da fare da parte dei cittadini è chiedere agli amministratori locali, provinciali e regionali di bloccare e regolamentare tutte le richieste autorizzative inoltrate e valutare attraverso il coinvolgimento democratico di tutte le componenti della società civile, assieme ai cittadini, quale forma di sviluppo a vantaggio della collettività perseguire. Il cittadino, inoltre, può chiedere all'amministrazione pubblica di quantificare il reale bisogno di energia elettrica per il fabbisogno di autoconsumo comunale, delle utenze pubbliche e private, ridurre tutti gli sprechi applicando un sano risparmio energetico e pianificare assieme alla cittadinanza con l'ausilio di tecnici terzi l’introduzione del fotovoltaico domestico diffuso per le utenze pubbliche e private attraverso un opera chiara e trasparente di mediazione, attraverso un bando pubblico, tra ditte installatrici di pannelli fotovoltaici, banche per accedere a dei mutui a tassi agevolati e privati cittadini debitamente coinvolti e informati.Pertanto si fa appello a tutti i cittadini sensibili e attenti di segnalare alla redazione di Nuova Messapia e al Forum Ambiente e Salute inviando anche foto con brevi descrizioni, o articoli circa progetti e installazioni di parchi fotovoltaici su suoli agricoli e da pascolo dislocati nel Salento, al fine di creare una mappa dettagliata con Google maps consultabile da tutti i cittadini.
Non svendiamo il nostro Salento per un misero, ma salato, piatto di lenticchie!






Commenti all'articolo

In qualità di progettista elettrico che si occupa fra le altre cose anche di fotovoltaico (e anche di impianti di grossa taglia) vi devo fare un appunto.Evidenziate sempre gli aspetti ambientali degli impianti fotovoltaici che sono, a mio modesto parere, non rilevanti considerato il rapporto costi/benefici.Lo sviluppo del mercato del fotovoltaico permette maggiori investimenti nella ricerca che sono fin qui mancati. La ricerca permetterà di sperimentare materiali sempre più efficienti (a parità di superficie occupata i pannelli produrranno di più o viceversa a parità di potenza occuperanno meno spazio).Fatta questa premessa c'è da dire quali sono i reali motivi che sono alla base dell'attuale speculazione che si sta mettendo in atto nel mercato del fotovoltaico. Le ragioni sono insite nel modo in cui è stata messa a punto la legge sul Conto Energia. Il Conto Energia, così come è stato studiato, mette sullo stesso piano, in termini di incentivi elargiti, i mega impianti e gli impianti domestici. Tutto questo con buona pace della generazione distribuita. Se il governo dell'epoca avesse incentivato molto di più i piccoli impianti domestici e molto meno gi impianti a terra la situazione sarebbe molto diversa. Immaginate un piccolo impianto domestico che ha come tempo di ritorno dell'investimento di 4-5 anni...ci sarebbe stata una corsa sfrenata alla realizzazione di piccoli impianti domestici, sarebbe aumentato il numero di famiglie energeticamente autosufficienti. La generazione distribuita è la vera rivoluzione energetica alla quale tutti dobbiamo aspirare.I soldi del Conto Energia (che sono quelli pagati da tutti noi nelle bollette) sarebbe ricaduti sui contribuenti. Adesso stiamo assistendo invece a un trasferimento di incenti somme di denaro dalle nostre tasche a quelle delle multinazionali che investono in questo settore. E' una vera e propria rapina. E' questo il punto sul quale dovete protestare. Le ricadute ambientali sono molto meno gravi rispetto a qualsiasi altro tipo di impianto che utilizza come energia primaria la fonte fossile.R.C.



utente anonimo

Ci permettiamo una piccola nota, concordiamo sulla violenza che subisce il territorio ma riteniamo di dover evidenziare e separare la condizione di crisi dell'agricoltura che vive l'assalto dei mega impianti fotovoltaici come una conseguenza e non come una causa. Le vere cause sono da individuarsi in una inadeguata politica del settore sia a livello comunitario che nazionale e locale, studiata più per distrugere che sostenere gli agricoltori italiani.

mercoledì 23 dicembre 2009

Auguri, fra idealismo e pragmatismo.







Oggi il termine “ideale”, da sostantivo pregno di significati positivi, è degradato ad un uso, quasi esclusivo, come aggettivo qualificativo di cose spesso effimere: l’auto ideale, la vacanza ideale, ecc. ecc. Dare poi dell’idealista a qualcuno ha assunto una connotazione negativa perché allude alla sua mancanza di senso della realtà ed è quindi da considerarsi un’offesa.
Ma siamo certi che ciò risponda a realtà ?
Idealismo è sinonimo di spiritualismo, utopia, purezza ed è il contrario di praticità, disincanto, realismo che sono le caratteristiche del cosiddetto “pragmatismo”. Per definizione ciò che è ideale non è reale e ciò che è reale non è ideale. Mentre gli idealisti tengono ferma la direzione e guardano con sospetto ogni deviazione, i pragmatici sono consci del fatto che portare a termine qualcosa vuol dire tradurre (e tradire!) le idee originali. Il pragmatismo è tolleranza nei confronti dei simboli, preferenza dell’approssimazione all’esattezza e della flessibilità al rigore.
I politici di successo sono quasi sempre pragmatici e pongono il consenso ed il conseguimento dei (propri) risultati avanti a tutto consci che l’idealista è quasi sempre autolesionista e talvolta (o sempre) è pervaso da ingenuità.
Quale augurio potremmo quindi fare a Galatina, trovare sotto l’albero una nuova classe politica idealista o una pragmatica ?
Negli ultimi anni è stato di moda essere estremamente pragmatici, o per meglio dire utilitaristi, condizione incoraggiata e premiata decidendo che la cosa fondamentale non era tanto avere delle idee-guida, ma voler portare a compimento qualcosa. Ecco allora che i principi ideali, sono stati percepiti come zavorra, freni ai comportamenti utili, quindi al bando la cultura umanistica perché un buon tecnico ed un capace manager sono più utili di un “filosofo”. Col risultato che spesso, non raggiungendo gli obiettivi prefissati, il tonfo era perentorio e non si usufruiva nemmeno del paracadute dell’ideale a cui si era rinunciato a propri.
La bilancia pende quindi dalla parte dell’idealismo ? Forse, perché anche in esso troviamo criticità :
l’idealista, cullato dal suo credo, dorme bene, il pragmatico si gode le ore di veglia;
l’idealista opera sperando di essere ricordato a lungo, il pragmatico fa di tutto per vivere a lungo;
l’idealista è “orgoglione” (orgo-glioso co-glione) e combatte le sue battaglie fino alla fine (sua), il pragmatico è opportunista, chiude contratti e sigla accordi per continuare a prosperare;
l’idealista pensa che la storia gli darà ragione, il pragmatico sa che la storia è scritta dai vincitori e si comporta di conseguenza;
l’idealista resta fermo sull’insuccesso e rimugina sul come ritentare, il pragmatico “volta pagina” e cerca nuovi obiettivi;
Una cosa accomuna l’idealista ed il pragmatico: ad entrambi può capitare di essere definiti, per l’intransigenza l’uno e per il cinismo l’altro, emeriti stronzi.
Sembrerebbe un percorso senza uscita, prigionieri nella scelta, comunque pregna di dubbi, tra l’idealista inconcludente e il pragmatico cinico che nell’applicazione delle sue convinzioni spesso eccelle superando perfino la maestria di Machiavelli.
Come spesso accade, allora, il “giusto” è nel mezzo, sarebbe quindi auspicabile una classe politica “idealpragmatica” che sappia distinguere il tempo (pre-elettorale) in cui è opportuno, forse necessario, sognare e far sognare, dal tempo (di governo) in cui trasformare pragmaticamente quei sogni in atti reali e concreti pur non abbandonando etica e principi.
Ecco cosa sentiamo di dover augurare a Galatina, trovare sotto l’albero una nuova classe politica all’altezza, adeguata al compito da svolgere, fatta di persone intelligenti, di cultura, con principi etici e morali ma possessori di quella giusta dose di pragmatismo che permetta loro di realizzare gli ambiziosi programmi e le idee pre-elettorali idealizzate.
Buon Natale Galatina e buon anno nuovo,
con l’ augurio più sincero che Tu sappia scegliere gli uomini e le donne migliori in ogni schieramento affinché il 2010 sia l’anno della riscossa.
Indipendentemente da chi Tu decida di farti governare.

Galatina in Movimento..... per il cittadino : Finanziaria 2010, principali novità.


PACCHETTO WELFARE.

Vale 975 milioni di € e contiene, tra l’altro, il potenziamento dell’indennità dei precari che perdono il lavoro, la proroga della detassazione dei contratti di produttività, gli incentivi per le agenzie di lavoro che fanno assumere disoccupati, la stretta sui falsi invalidi, sostegni a chi assume over 50. Tra le misure anche la proroga al 2010 della cassa integrazione in deroga.

PATTO SALUTE.

Costa 584 milioni di € e prevede un aumento delle risorse per il Servizio sanitario nazionale. Le Regioni che sforano le soglie di indebitamento vengono commissariate, il governatore diventa commissario ad acta e deve predisporre un piano di rientro. Qualora il piano non venga rispettato, scatta automaticamente l’aumento delle aliquota fi scali regionali. Arrivano anche risorse per gli ospedali ma la spesa del personale dovrà calare dell’1,4% rispetto al 2004.

STRETTA ENTI LOCALI.

Riduzione del contributo base di Comuni e Province: nel triennio 229 milioni in meno. Taglio del 20% del numero dei consiglieri comunali. Tetto al numero massimo di assessori comunali e provinciali. Obbligo per i Comuni di sopprimere difensori civici, circoscrizioni e consorzi per funzioni tra enti locali. Stop anche al fi nanziamento statale per le comunità montane.

RIMBORSI ICI A COMUNI.

Diventa strutturale dal 2009 il rimborso ai Comuni per le minori entrate derivanti dal taglio dell’Ici: da quest’anno ci saranno 760 milioni di € in più rispetto a quanto già stanziato. Mentre per il 2008 è previsto solo un incremento di 156 milioni di €.

BANCA SUD.

In arrivo la Banca del Mezzogiorno. Tra le novità, le banche di credito cooperativo potranno emettere azioni di fi nanziamento solo se partecipano al capitale della Banca del Mezzogiorno.

EDITORIA.

Dopo essere stata inserita nella manovra triennale nell’estate del 2008 e stoppata con un emendamento approvato in un successivo provvedimento (che ne rinviava l’entrata in vigore nei fatti al 2011), rispunta la norma che dispone un limite allo stanziamento dei contributi e delle provvidenze e cancella il diritto soggettivo ad ottenerli.

CREDITO IMPOSTA RICERCA.

In arrivo 854 milioni di € nel 2010 per il credito d’imposta alle imprese che fanno ricerca. Nel maxiemendamento c’è infatti un incremento della somma stanziata di 200 milioni di € per il prossimo anno e di altri 200 milioni per il 2011.

SCUOLA E UNIVERSITA’.

In arrivo per le scuole paritarie 130 milioni di € per il 2010. Per l’adeguamento sismico degli istituti scolastici ci sono 300 milioni di €. Alle Università andranno 400 milioni di €.

TV LOCALI.

In arrivo 50 milioni di € per il 2010.

AMBIENTE.

Per i piani straordinari volti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico arriva 1 miliardo di €.

CEDOLINO UNICO.

Dal novembre del 2010, i dipendenti pubblici riceveranno nella stessa busta paga lo stipendio e le competenze accessorie.

IMMOBILI PUBBLICI.

In arrivo un Fondo unico destinato alle spese per canoni di locazione. L’Agenzia del Demanio è autorizzata ad alienare immobili statali con trattativa privata se i beni non superano il valore di 400mila €. Al di sopra di questa soglia si fa un’asta pubblica e, se il bene non viene aggiudicato, scatta la trattativa privata.

TASSA PROCESSI. Diventa più caro il contributo da pagare per avviare un’azione giudiziaria di tipo economico. Inoltre, le società dovranno fornire gratuitamente i tabulati delle telefonate relative a processi e procedure giudiziarie.

SCUDO FISCALE.

Dei 3,7 miliardi di € dello scudo fi scale, 2,2 miliardi sono destinati ad alcune voci di spesa scelte dal governo. Tra queste ci sono: il 5 per mille (400 milioni), l’autotrasporto (400 milioni); aiuti agli enti locali danneggiati dal terremoto e per la funzionalità della giustizia (200 milioni); lavoratori socialmente utili (370 milioni); risorse per gli impegni dello Stato per la partecipazione e banche e fondi internazionali (130 milioni); libri scolastici nelle scuole elementari (103 milioni) e fondo di solidarietà per l’agricoltura (100 milioni). E l’elenco non fi nisce qui poiché nella voce ‘misure a particolare valenza sociale’ (181 milioni di € per il 2010) sono entrati i contributi per l’Unione italiana ciechi e per il Museo tattile ‘Omero’, per le vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, per gli esuli italiani dall’Istria, Fiume e Dalmazia, per la biblioteca italiana ciechi, per le associazioni dei combattenti, il terremoto del Belice, l’istituto mediterraneo di ematologie, il Policlinico San Matteo di Pavia, le popolazioni dell’Abruzzo, la giustizia.

venerdì 18 dicembre 2009

Stop al fotovoltaico selvaggio


La Regione Puglia (delibera di giunta 1947/2009, approvata il 20 ottobre scorso e pubblica sul Burp 174 del 4 novembre) propone il divieto per impianti fotovoltaici a terra e in zone agricole.Lo fa approvando lo schema del Piano paesaggistico territoriale regionale, all’interno del quale sono contenute le linee guida per la progettazione e lo stanziamento degli impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili. Tra gli indirizzi e gli obiettivi operativi illustrati dalle linee guida emerge infatti la volontà di concentrare i nuovi impianti fotovoltaici nelle aree produttive pianificate e nelle cave anziché nelle zone agricole, vietando in particolare la messa a terra. La Regione incentiva al contrario la copertura per autoconsumo di serre agricole, facciate di edifici, pensiline e strutture per la protezione di parcheggi, aree di sosta e zone pedonali. Soluzioni che non comportano il consumo di suolo e si integrano con la vocazione agricola di determinate aree regionali. I nuovi orientamenti mirano infatti a promuovere distretti energetici compatibili con il territorio e il paesaggio. L’energia diventa quindi centrale nel processo di riqualificazione di città, aree produttive, periferie e campagna urbanizzata, creando una sinergia tra crescita del settore energetico, valorizzazione del paesaggio e salvaguardia dei suoi caratteri identitari.Una risposta importante ai tanti comitati di cittadini che in tutta la Puglia hanno prodotto una vera e propria levata di scudi contro il rischio di veder deturpato per sempre il loro paesaggio. Una sterzata decisa verso la tutela del “bene comune”, rappresentato anche da quell’orizzonte fatto di ulivi, muretti a secco, vigne e grano al quale i nostri occhi sono abituati.Un argine alle speculazioni delle mafie sulla compravendita di terreni agricoli per la futura realizzazione di impianti per la produzione di energia alternativa. E’ questo, infatti, come ha più volte denunciato “Libera” il nuovo settore economico dove si stanno ripulendo soldi sporchi: lo potete leggere nell’ultima inchiesta del Tacco in edicola, dal titolo emblematico “Cose nostre”.Un bel modo, per chi ama l’ambiente, di salutare un anno durante il quale all’ambiente è stato tolto molto.

Fonte: Il Tacco d'Italia 15/12/2009


giovedì 17 dicembre 2009

Da Palazzo Orsini


IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO INCARICATO AVVISA

- che, con Deliberazione del Commissario Straordinario n° 159/2009 del 4.12.2009, è stato adottato il Piano di Localizzazione degli Impianti per Telecomunicazioni e delle Stazioni Radio Base per telefonia mobile;- che il Piano di Localizzazione – unitamente alla Deliberazione succitata – è depositato presso l'Ufficio Assetto del Territorio del Comune a far data dal 16.12.2009.Chiunque abbia interesse può presentare proprie osservazioni al Piano di Localizzazione, anche ai sensi dell'art. 9 della Legge 241/90, entro trenta giorni dalla data del deposito.
Galatina, lì 16.12.2009

Il Responsabile del Servizio Incaricato
Ing. Alessandro D'Errico

Galatina in Movimento...per il cittadino : Verifiche, valori Omi insufficienti


L'inversione di rotta nei controlli fiscali sul fronte delle compravendite immobiliari


Servono altri indizi di evasione, diversi a seconda dell'imposta


Negli accertamenti immobiliari, dopo la Comunitaria 2008, i valori Omi da soli, non bastano più. Vista la retrocessione del valore normale da presunzione legale a mero indizio di evasione, gli uffici corrono ai ripari attraverso il ricorso alle indagini finanziarie, alla verifica dei costi di costruzione e perfino alla teoria dell'abuso del diritto.
Questo cambio di strategia negli accertamenti immobiliari coinvolge sia il comparto dell'Iva e delle imposte dirette che quello dell'accertamento di valore delle imposte d'atto, tributo di registro in primis.
La comunitaria 2008 abroga le presunzioni legali Omi
Iva – Rettifica della dichiarazione - art. 54, comma 3:
Abrogato l’ultimo capoverso secondo il quale per le cessioni aventi ad oggetto beni immobili e relative pertinenze la prova dell’esistenza di un maggior valore rispetto a quello dichiarato s’intendeva integrata dallo scostamento rispetto al valore normale Omi
Ii.dd. – Redditi determinati in base alle scritture contabili – art. 39, comma 1, lettera d:
Abrogato l’ultimo capoverso della lettera sulla base del quale la prova dell’occultamento di ricavi si intendeva integrata dallo scostamento fra il dichiarato in atto e il valore normale Omi
I valori Omi dopo la comunitaria 2008
Ai fini dell’Iva e delle Imposte dirette i valori Omi sono:
Mere presunzioni semplici utilizzabili ai sensi degli artt. 39 dpr 600/73 e 54 dpr 633/72 solo se supportate da altri elementi in grado di qualificare le stesse come «gravi, precise e concordanti»
Ai fini delle imposted’atto (Registro e ipocatastali)
Mere presunzioni semplici utilizzabili per l’individuazione del valore venale in comune commercio ai sensi degli artt. 51 e 52 del dpr 131/86

Altri elementi e indizi per rafforzare i valori Omi

Settore Iva e Ii.dd..
• Risultati di indagini finanziarie
• Accertamenti effettuati sulla contabilità sui costi sostenuti per la costruzione dell’immobile
• Ammontare dei mutui erogati agli acquirenti
• Indagine sulla economicità dell’atto (abuso del diritto)

Settore Registroe altre imposte indirette
• Comparazione con altri atti (metodo comparativo)
• Stime dell’Ute o di tecnici
• Ammontare mutui erogati agli acquirenti
• Prezzi medi del mercato

La retrocessione del valore normale Omi a una mero indizio di evasione impone quindi agli uffici l'adozione di strategie alternative per l'accertamento dell'evasione sul fronte delle compravendite immobiliari. Dopo l'abrogazione delle previsioni in materia di accertamento di valore degli atti immobiliari operate dalla legge comunitaria 2008 (legge 88/2009), gli uffici infatti non dispongono più di una presunzione relativa costituita dallo scostamento fra valore dichiarato in atto dalle parti e valore desumibile dalle banche dati dell'agenzia del territorio, ma solo di una presunzione «supersemplice».
Il valore normale desumibile dalla banca dati Omi assume quindi unicamente il valore di un mero elemento indiziario di evasione che necessita, per poter essere validamente sostenuto anche in un eventuale giudizio, di ulteriori elementi di supporto in grado di rafforzare la sua valenza presuntiva.
Ed è proprio sulla scelta degli ulteriori indizi e prove di evasione che si differenzia, in modo abbastanza netto, la strategia degli uffici a seconda che l'accertamento sia operato nell'ambito dell'imposizione diretta e dell'Iva oppure in materia di tributo di registro.
Nel comparto degli accertamenti immobiliari la retrocessione dei valori normali Omi da presunzione legale a presunzione semplice, sfornita peraltro dei requisiti della gravità, precisione e concordanza, ricorda e somiglia molto all'involuzione subita negli ultimi tempi dalle risultanze degli studi di settore.
I cambi di rotta imposti dal legislatore nell'utilizzo dei valori normali Omi hanno dunque spiazzato gli uffici dell'agenzia delle entrate che si sono trovati a dover modificare, all'improvviso, comportamenti e strategie di accertamento che nel frattempo si erano consolidati. Non potendosi più limitare alla semplice constatazione dello scostamento fra i valori normali desumibili dalle banche dati dell'agenzia del territorio e i valori dichiarati in atto, gli uffici hanno dovuto attingere ad altri elementi e indizi di evasione. Vediamone i principali.

Settore Iva e imposte dirette
Se in materia di cessioni immobiliari effettuate in regime d'impresa gli uffici periferici dell'agenzia delle entrate hanno affiancato alle presunzioni semplici costituite dal valore normale Omi, altri elementi indiziari direttamente riconducibili alla teoria dei comportamenti antieconomici ossia a quella più generalmente conosciuta come teoria dell'abuso del diritto. Il ragionamento dell'ufficio è dunque il seguente: appurato che il valore dichiarato in atto dall'imprenditore cedente è inferiore a quello di mercato, risulta evidente che si è in presenza di un comportamento imprenditoriale contrario ai principi economici che vogliono l'impresa tendere sempre e comunque al profitto.
Gli uffici possono però affiancare alle risultanze dei valori normali Omi anche altri elementi e indizi di evasione rifacendosi direttamente ai principi generali valevoli in materia di accertamento dei redditi determinati sulla base delle scritture contabili (art. 39 dpr 600/73) e di rettifica delle dichiarazioni Iva (art. 54 dpr 633/72).
Sulla base di tali disposizioni gli uffici potranno avvalorare la presunzione di cui sopra attraverso, ad esempio, il ricorso alle indagini finanziarie che costituisce con tutta evidenza lo strumento principe per disvelare l'occultamento di corrispettivi di vendite immobiliari effettuate in regime d'impresa.
È molto probabile che siano proprio gli scostamenti fra i valori dichiarati in atto e quelli normali Omi a innescare l'accertamento analitico e il ricorso alle indagini finanziarie. In questo caso quindi il valore normale Omi finisce per assumere il ruolo di indice segnaletico di potenziale evasione in grado di far scattare ben più penetranti ed approfondite verifiche da parte del fisco.
Oltre alle indagini finanziarie le presunzioni connesse al valore normale potrebbero essere supportate anche da altri elementi quali, per esempio, l'ammontare dei mutui erogati all'acquirente o l'analisi dei costi sostenuti dall'impresa per la costruzione o la ristrutturazione dell'immobile oggetto di vendita.
In merito all'entità del mutuo o dei finanziamenti accesi dall'acquirente la dottrina ritiene che l'abrogazione della presunzione legale dei valori Omi operata dalla legge comunitaria 2008, abbia degradato a mera presunzione semplice anche la previsione contenuta nel comma 23-bis dell'articolo 35 del dl 226/06 sulla base della quale «per i trasferimenti immobiliari oggetti a Iva finanziati mediante mutui fondiari o finanziamenti bancari, ai fini delle disposizioni di cui all'articolo 54 del dpr 633/72, terzo comma, ultimo periodo, il valore normale non può essere inferiore all'ammontare del mutuo o del finanziamento erogato». Questa disposizione infatti, pur non essendo stata esplicitamente abrogata dalla legge comunitaria 2008, contiene un esplicito riferimento a una disposizione, quella dell'ultimo periodo del terzo comma dell'articolo 54 del dpr 633/725, che è stata invece espunta dall'ordinamento proprio dall'intervento normativo testé citato.

Settore delle imposte d'atto (registro, ipotecarie, catastali)
Seppur non direttamente coinvolto dalle disposizioni della legge comunitaria 2008 anche il comparto relativo all'accertamento delle imposte d'atto ha risentito direttamente delle retrocessione dei valori Omi da presunzioni legali a meri indizi di evasione. In questo comparto per la verità era dubbio che anche prima dell'intervento della legge comunitaria 2008 i valori Omi potessero assurgere al rango di vere e proprie presunzioni legali. In effetti l'unico impatto delle norme in materia di valore normale nell'ambito del testo unico del registro (dpr 181/86) non era stato quello di stabilire una presunzione legale basata sui valori desumibili dalla banca dati Omi bensì quello, ancora vigente, di restringere la possibilità delle parti di avvalersi della cosiddetta valutazione automatica, reintroducendo di fatto l'accertamento di valore da parte degli uffici finanziari.
I valori desumibili dalla banca dati Omi costituiscono quindi in questo ambito, unicamente un riferimento utile ai fini della ricostruzione di quel valore venale di comune commercio del bene indicato nel primo comma dell'articolo 52 del dpr 131/86.
Oltre alla presunzione semplice costituita dallo scostamento fra valore dichiarato in atto e valore normale Omi gli uffici potranno ovviamente utilizzare, così come hanno fatto anche in passato: le stime redatte dagli uffici tecnici erariali (Ute) o da tecnici abilitati, i valori dichiarati dalle parti in atti non anteriori di oltre tre anni rispetto all'atto oggetto di rettifica che abbiano per oggetto gli stessi immobili o altri aventi analoghe caratteristiche e condizioni. Oltre a questi elementi espressamente indicati nell'articolo 51 del dpr 131/86 l'ufficio potrà inoltre avvalersi anche di altri indizi fra i quali ovviamente figurerà anche l'ammontare dei mutui o dei finanziamenti concessi alla parte acquirente.

Abrogazione valore normale, efficacia temporale
Poiché le disposizioni contenute nella legge comunitaria 2008 hanno abrogato norme di natura procedimentale, la conclusione più logica in ordine all'effetto temporale delle stesse e che queste abbiano effetto retroattivo andando a interessare tutte quelle fattispecie verificatesi anche anteriormente alla loro entrata in vigore (luglio 2009), ma ancora accertabili o già oggetto di accertamento non ancora divenuto definitivo. Questo orientamento sembra trovare conferma anche presso la magistratura tributaria. Una delle prime sentenze emesse sul tema è quella della Commissione tributaria provinciale di Milano (sent. 292 dell'8/10/2009) nella quale si è affermato che l'intervento legislativo operato con la legge n. 88/2009 (cosiddetta Comunitaria 2008) deve ritenersi attinente anche ad atti precedenti la sua entrata in vigore.

Galatina in Movimento....per le aziende : Agevolazioni alle imprese, fino al 75% della spesa cumulabile con la Tremonti ter


Fino al 75% della spesa ammissibile è cumulabile con gli incentivi fiscali previsti dalla Tremonti-ter per le imprese che decidono di investire in impianti, macchinari e attrezzature, ubicate su tutto il territorio nazionale.
La possibilità di fare investimenti con un’esposizione finanziaria ridotta diventa possibile grazie agli interventi previsti dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 23 luglio 2009, pubblicato in G.U. il 28 novembre 2009, e al cumulo con altri interventi fiscali e finanziari esistenti. Con la nuova agevolazione, che va a sostituire l’operatività della Legge 488/92, potranno fare domanda anche le imprese che investono al di fuori delle vecchie aree depresse.
Cambiano le percentuali di agevolazione previste e i beneficiari dei contributi possono richiedere, alternativamente, un contributo a fondo perduto che va dal 20% fino al 60%, un finanziamento a tasso agevolato erogato dal Ministero oppure un contributo in conto interessi accordato su un finanziamento bancario ordinario stipulato a tasso di mercato e destinato alla copertura finanziaria del programma fino alla copertura del 75% del costo dell’operazione agevolata. Quest’agevolazione può essere cumulata con la Tremonti ter che prevede la detassazione del 50% del valore dei beni acquistati, purché ammissibili alla stessa.
A fronte dello stesso progetto, inoltre, l’impresa potrebbe prevedere anche aumenti di capitale che potrebbero essere finanziati mediante il ricorso a società di venture capital e/o a società all’uopo predisposte dalle regioni per entrare nel capitale delle PMI che affrontano progetti di investimenti. Gli stessi progetti possono ulteriormente prevedere la possibilità di finanziare il capitale circolante con finanziamenti aggiuntivi che possono essere rilasciati come chirografari, quindi senza ipoteca, assistiti da garanzie pubbliche.

Le spese ammissibili
Sono ammissibili tutte le spese relative a beni che rientrano tra i cespiti ammortizzabili dell’impresa e possono essere ubicati in forma permanente presso il sito produttivo. Vengono citati, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, le seguenti:
• suolo aziendale e sue sistemazioni; le spese relative all’acquisto del suolo aziendale sono ammesse nel limite del 10% dell’investimento complessivo ammissibile del programma;
• opere murarie e assimilate con una spesa ammissibile al massimo del 40% del costo del progetto;
• infrastrutture specifiche aziendali;
• macchinari, impianti ed attrezzature varie nuovi di fabbrica, ivi compresi quelli necessari all'attività amministrativa dell'impresa, ed esclusi quelli relativi all'attività di rappresentanza; mezzi mobili strettamente necessari al ciclo di produzione o per il trasporto in conservazione condizionata dei prodotti, purché dimensionati alla effettiva produzione, identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell'unità produttiva oggetto delle agevolazioni; per il settore dei trasporti sono escluse le spese relative all’acquisto di mezzi e attrezzature di trasporto;
• programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell'impresa, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi, per la parte in cui sono utilizzati per l'attività svolta nell'unità produttiva interessata dal programma; per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili solo fino al 50% dell’investimento complessivo ammissibile.
Beneficiarie sono le imprese manifatturiere che presentano progetti per ampliamento e diversificazione della produzione di un’unità produttiva, investono per nuovi prodotti aggiuntivi, operano cambiamenti fondamentale del processo di produzione complessivo di un’unità produttiva esistente.
I programmi dovranno essere finalizzati allo sviluppo di piccole imprese di nuova costituzione, all’industrializzazione dei risultati di programmi qualificati di ricerca o di sviluppo sperimentale, alla realizzazione di programmi di investimento volti al risparmio energetico e/o alla riduzione degli impatti ambientali, al perseguimento di specifici obiettivi di innovazione, miglioramento competitivo e tutela ambientale. Gli investimenti dovranno riguardare le aree tecnologiche dell’efficienza energetica, della mobilità sostenibile, delle nuove tecnologie.
Sono ammissibili alle agevolazioni le imprese di tutte le dimensioni che effettuano investimenti sull’intero territorio nazionale. Le grandi imprese potranno accedere solo per progetti ubicati in aree depresse. I programmi di investimento dovranno riguardare le attività di cui alla sezione C della classificazione delle attività economiche Istat 2007, alla produzione e distribuzione di energia elettrica e di calore. Le imprese dovranno trovarsi in contabilità ordinaria e non dovranno risultare destinatarie, nei tre anni precedenti la domanda, di provvedimenti di revoca totale di agevolazioni concesse dal Ministero dello Sviluppo Economico, ad eccezione di quelli derivanti da rinunce.

Le agevolazioni previste
La percentuale di agevolazione che può esser concessa cambia a seconda dell’ubicazione dell’impresa e in base alla dimensione della stessa. I massimali sono quelli riportati nella tabella di seguito esposta. È opportuno evidenziare che l’importo massimo è riferito al contributo a fondo perduto, pertanto, in caso di richiesta di contributo in abbattimento di interessi o finanziamento agevolato, è possibile salire al 75% del progetto salvo casi di piani finanziari troppo lunghi per le medie imprese ubicate in zone non in deroga. Il piano di rientro, in caso di opzione per il finanziamento agevolato o dell’abbattimento degli interessi, può arrivare fino a 10 anni.


martedì 15 dicembre 2009

Perplessità


No, non ci è chiaro e, senza giri di parole, puntiamo dritti al punto : l’intervista telefonica del Commissario Cittadino dell’UDC al Direttore di Galatina.it. del 13/12 u.s. per commentare, con concetti a noi parzialmente incomprensibili, l’ingresso nel suo partito di Giuseppe De Matteis, ex consigliere comunale d’opposizione in quota Forza Italia nella legislatura appena conclusa.
Sgombriamo sin da subito il campo da ogni dubbio, confermiamo la stima personale nella Signora Villani, Commissario cittadino dell’UDC, ma riteniamo di dover analizzare in modo critico le sue dichiarazioni nell’ambito di una pura valutazione politica e di opportunità.
Non entriamo nel merito dell’operazione non avendo, ovviamente, alcun titolo per condizionare gli atti compiuti in casa altrui ma riteniamo, altrettanto ovviamente, che è un nostro diritto/dovere valutarli in una visione globale di coalizione sulla base di accordi e principi concordemente stabiliti.
Dopo aver ascoltato e riascoltato l’intervista l’unico termine politically correct che descriverebbe il nostro stato d’animo è “perplessità”.
Perplessità nell’ascoltare, su precisa domanda del Direttore “che cosa ha convinto l’ex consigliere De Matteis ad abbandonare il PDL per passare nell’ UDC”, la risposta “non so dirlo cosa lo abbia spinto a venire dentro il centro, noi dirigenti dell’UDC siamo ben lieti di accogliere una persona che si è sempre prodigata per Galatina ………. il passaggio politico che lo ha spinto a questa scelta dovete chiederlo a lui..”. Quindi, ad oggi, pur accogliendo “ben volentieri” De Matteis nelle sue fila il vertice dell’UDC galatinese non conosce i presupposti politici di una decisione, che presumiamo sofferta, di chi è stato tra i massimi rappresentanti del centrodestra a Galatina per ben due legislature di governo ricoprendo posti di prestigio e condividendone, se non determinandone, la linea politico/programmatica.
L’alleato Galatina in Movimento conseguentemente, ad oggi, non comprende e non può sapere in che modo l’apporto della new entry contribuirà a costruire quel progetto di “alternativa nella discontinuità dal passato” che ci siamo comunemente prefissati.
Perplessità nell’ascoltare, su precisa domanda del Direttore “ci saranno dei problemi con quelle persone che hanno deciso di creare Galatina in Movimento per non aver a che fare con De Matteis ed ora se lo ritrovano nell’UDC ……”, la risposta “non mi è stato mai detto questo da loro ……. , mi è stato detto che loro sono usciti dal PDL perché non condividevano determinate posizioni del PDL galatinese ed a me non hanno mai detto di essere usciti per non aver a che fare con De Matteis”. Da tale risposta si desume che il vertice dell’UDC galatinese non abbia percepito appieno lo spirito di Galatina in Movimento, nata sicuramente su iniziativa di persone che nel passato hanno militato in partiti di centrodestra ma che oggi si ritengono “parte” di un gruppo più consistente di uomini e donne non etichettabile come “fuoriusciti” da nessun partito e non per convenienza, come sostiene taluno, ma perché è nei fatti la determinata volontà di voler prodigarsi per realizzare un’alternativa di governo, aggregando tutte le forze positive e propositive della comunità galatinese, prescindendo dai vecchi steccati ideologici e da etichette di ogni sorta.
Un progetto alternativo, reale e concreto, e chiunque è disponibile a crederci con noi non avrà necessità di bussare, la nostra porta è e sarà sempre aperta con un’unica pregiudizievole, non aver assunto in passato comportamenti tali da rendere compromessa la credibilità personale e politica.
Perplessità nell’ascoltare, su precisa domanda del Direttore “..ma la coalizione sarà verso il PD o sarà un ritorno verso il PDL ?”, la risposta “guarda questo non te lo posso dire perché stiamo aspettando la Regione, quindi se non chiudiamo alla Regione non posso darti questa risposta ”. Ribadiamo, a tal proposito, uno dei principi cardine che è nel DNA di Galatina in Movimento : rigettare totalmente ed inequivocabilmente quei comportamenti che sono alla base del fallimento della politica galatinese degli ultimi anni, pensata e gestita con modalità medioevali e che ha ridotto Galatina a feudo di “questo o quel Principe” di turno.

Se ancora non fosse ben chiaro, evidenziamo che Galatina in Movimento non è condizionata o condizionabile da nessuna decisione di nessun genere presa fuori dalla città per interessi non della città.
Galatina in Movimento ha considerato, considera e considererà proposte di alleanze ed accordi nella disponibilità a condividere il proprio progetto esclusivamente con uomini e donne che come noi dovranno avere a cuore le sorti della città e della nostra comunità.
Riprendiamo il pensiero del comunicato inviato a Galatina.it il 19 agosto 2009, pochi giorni dopo la caduta dell’amministrazione, in cui l’UDC scriveva “… non guardiamo a destra o a sinistra, ma guardiamo alle persone, alle proposte in campo …”.
Pensieri inequivocabili, quelli di allora, che sottoscriviamo, ma oggi no qualcosa non ci è chiaro, vorremmo e dovremmo, necessariamente, poter capire.
Moderati per natura, determinati per convinzione, nella consapevolezza che i sogni vanno inseguiti, vissuti e possibilmente condivisi, possibilmente non obbligatoriamente.

giovedì 10 dicembre 2009

Galatina in Movimento......per il cittadino


Tutela dell’ambiente: le novità sulla detrazione del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica





Come sono state semplificate le detrazioni IRPEF e IRES lorde del 55%, in termini di adempimenti, dagli ultimi provvedimenti legislativi, datati maggio 2009 ed agosto 2009?

Premessa
La detrazione del 55%, prevista dall’art. 1 commi da 344 a 347, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Finanziaria per il 2007), ha subito dal suo inserimento nel panorama delle agevolazioni fiscali diverse modifiche:
• la legge n. 244/2007 (Finanziaria per il 2008):
1. ha prorogato la detrazione per il triennio 2008 - 2010;
2. ha modificato i valori limite che gli impianti devono rispettare;
3. ha agevolato la documentazione richiesta per gli interventi riguardanti la sostituzione di finestre ed infissi, nonche´ l’installazione di pannelli solari;
• il D.L. n. 185/2008, convertito dalla legge n. 2/ 2009, ha inserito l’obbligo per i contribuenti che intendono usufruire dell’agevolazione del 55% di inviare all’Agenzia delle entrate un’apposita comunicazione, relativa alle spese sostenute per gli interventi finalizzati ad accrescere l’efficienza energetica degli edifici esistenti i cui lavori comincino in un periodo d’imposta e proseguano in quello successivo. Con apposito provvedimento del 6 maggio 2009, l’Agenzia delle entrate ha approvato il modello di comunicazione e le relative istruzioni che il contribuente dovra` effettuare telematicamente entro 90 giorni dal termine del periodo d’imposta nel quale sono state sostenute le spese;
• la legge 23 luglio 2009, n. 99 ha previsto per gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale che non e` piu` necessaria la presentazione dell’attestato di certificazione/qualificazione energetica ovvero non deve essere piu` inviato all’ENEA l’Allegato A, ma soltanto l’Allegato E;
1. ha semplificato la documentazione attestante la conformita` degli interventi eseguiti e di alcuni impianti installati;
2. ha incluso gli impianti ad acqua e ad aria tra i generatori di calore a condensazione;
3. ha negato la cumulabilita` della detrazione del 55% con il premio per impianti fotovoltaici abbinati all’uso efficiente dell’energia;
4. ha introdotto il nuovo Allegato I, in sostituzione dell’Allegato H, riguardante i coefficienti di prestazione delle pompe di calore ed agli indici di efficienza energetica dei servizi di climatizzazione estiva.
Con il presente articolo ci occuperemo di questo ultimo intervento, ma richiameremo altresı` con alcuni esempi la nuova comunicazione prevista dal provvedimento di maggio 2009 dell’Agenzia delle entrate.



La detrazione del 55% spetta:
• ai soggetti titolari di reddito di impresa che deliberano di sostenere spese per interventi di riqualificazione energetica sugli edifici esistenti o su parti di edifici esistenti o su unita` immobiliari esistenti di qualsiasi categoria catastale, anche rurali, posseduti o detenuti. Le risoluzioni dell’Agenzia delle entrate 15 luglio 2008, n. 303/E e 1º agosto 2008, n. 340/E hanno chiarito che l’applicazione della detrazione agli immobili di impresa e` da limitare ai soli fabbricati strumentali per destinazione. In presenza di contratti di locazione finanziaria, l’agevolazione del 55% e` riconosciuta all’utilizzatore in base al costo sostenuto dal concedente;


• alle persone fisiche, agli enti e ai soggetti di cui all’art. 5 del T.U.I.R., non titolari di reddito di impresa, che affrontano le spese per l’esecuzione di interventi sugli edifici esistenti o su parti di edifici esistenti o su unita` immobiliari esistenti di qualsiasi categoria catastale, anche rurali, posseduti o detenuti.

Quali sono gli interventi agevolati
La legge Finanziaria per il 2007 (legge n. 296/2006) ha individuato gli interventi agevolabili ovvero:
• riqualificazione energetica di interi edifici esistenti (art. 1, comma 344): detrazione massima euro 100.000 (55% di euro 181.818,18);
• interventi volti a ridurre la trasmittanza termica (art. 1, comma 345): detrazione massima euro 60.000 (55% di 109.090,90);
• installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda (art. 1, comma 346): detrazione massima euro 60.000 (55% di 109.090,90);
• sostituzione dell’impianto di riscaldamento con posa di caldaia a condensazione (art. 1, comma 347): detrazione massima euro 30.000 (55% di euro 54.545,45).

Cio` che si deve fare per ottenere l’agevolazione
I soggetti indicati per ottenere le agevolazioni di cui al precedente paragrafo devono:
• ottenere l’asseverazione di un tecnico abilitato che attesti la rispondenza dell’intervento ai requisiti richiesti;
• procurarsi ed inviare all’ENEA, tramite il sito internet http://efficienzaenergetica.acs.enea.it/:
1. la scheda informativa relativa all’intervento effettuato;
2. una copia dell’attestato di certificazione oppure di quello di qualificazione energetica;
• effettuare il pagamento delle spese sostenute a mezzo bonifico bancario o postale dal quale risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione oppure quello del soggetto a favore del quale in bonifico e` predisposto ed il numero di partita IVA. Cio` vale per i soggetti non titolari di reddito di impresa;
• conservare e mostrare, su richiesta degli Uffici finanziari, la prevista documentazione.

Come ripartire la detrazione
L’art. 29, comma 6, del D.L. n. 185/2008, ha stabilito che, a decorrere dal 1º gennaio 2009, la detrazione dall’imposta lorda dovra` essere ripartita in 5 rateannuali di pari importo.Pertanto, la ripartizione risulta cosı` modificata:
• per le spese sostenute nel 2007, 3 rate;
• per le spese sostenute nel 2008, da 3 a 10 rate;
• per le spese sostenute nel 2009 e nel 2010, 5 rate.

La comunicazione all’Agenzia delle entrate
L’Agenzia delle entrate, in ossequio a quanto disposto dal D.L. n. 185/2008, ha approvato con apposito provvedimento il modello di comunicazione delle spese di riqualificazione energetica con le relative istruzioni (cfr. Tavola n. 1) con un’esclusiva finalita` di monitoraggio dell’utilizzo delle risorse.Il Modello, come anticipato all’inizio del presente lavoro, deve essere compilato ed inviato dai contribuenti che intendono usufruire della detrazione IRPEF/IRES del 55% per comunicare le spese, sostenute nel corso dell’anno 2009, relative ai soli lavori che proseguono oltre il periodo di imposta.Detto Modello e` scaricabile dal sito dell’Agenzia delle entrate e da quello del Ministero dell’economia e delle finanze.Una volta effettuato il download, e` necessario procedere alla compilazione e all’invio telematico all’Agenzia delle entrate o direttamente o avvalendosi del supporto degli intermediari abilitati ai sensi dell’art. 3, comma 3, del D.P.R. 22 luglio 2008, n. 322, ovvero dottori commercialisti, esperti contabili, associazioni di categoria, CAF, consulenti del lavoro. L’invio telematico deve essere effettuato entro 90 giorni dal termine di ciascun periodo di imposta in cui sono state sostenute le spese oggetto della comunicazione. Le spese sostenute nel 2009 e nel 2010 dai soggetti con periodo di imposta coincidente devono essere comunicate entro il 31marzo 2010 ed entro il 31 marzo 2011. La mancata acquisizione della comunicazione comporta la decadenza dal beneficio cosı` come chiarito dall’Agenzia delle entrate con la circolare 31 maggio 2007, n. 36/E.Tra l’altro, dal tenore letterale del provvedimento del 6 maggio, non sembrerebbe chiaro se la comunicazione debba essere presentata solo entro 90 giorni dalla fine dell’anno in cui hanno inizio i lavori oppure se debba essere inoltrata anche per le spese sostenute nell’anno in cui hanno termine i lavori. Per la fattispecie in esame, il problema riguarderebbe il 2009 ed il 2010. Nel dubbio, e` preferibile inviare due distinte comunicazioni.

Le modifiche del D.M. 6 agosto 2009
Il Ministero dell’economia e delle finanze, con il citato decreto, ha stabilito che l’asseverazione deltecnico abilitato non e` piu` necessaria in presenza di quella del direttore dei lavori ai sensi del D.Lgs. n. 192/2005, attestante la conformita` dei lavori al progetto, ovvero quando e` esplicitata nella relazione tecnica ex art. 28 della legge n. 10/1991.La ratio di tale semplificazione risiede nell’intento di eliminare inutili duplicazioni di documenti.Ulteriori facilitazioni sono previste nelle seguenti ipotesi:
• per la sostituzione di finestre/impianti o di alcuni impianti di climatizzazione invernale, la certificazione del produttore delle finestre, degli infissi e degli impianti di climatizzazione invernale non deve piu` essere accompagnata dalla certificazione dei singoli componenti;
• per l’installazione di pannelli solari realizzati in autocostruzione, e` considerato sufficiente «un attestato di partecipazione ad uno specifico corso di formazione da parte del soggetto beneficiario», eliminando cosı` la «certificazione di qualita` del vetro solare, secondo le norme UNI vigenti, rilasciata da un laboratorio certificato».
Il decreto del 6 agosto 2009 ha individuato anche i termini da cui trovano applicazione i valori e i metodidi calcolo fissati dall’Allegato I del D.Lgs. n. 192/2005. In particolare, il Ministero ha indicato la decorrenza temporale dei nuovi valori dalla data di entrata in vigore del D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59, ovvero dal 25 giugno 2009.Con riferimento, poi, agli impianti di climatizzazione invernale, il decreto in esame ha ammesso anche i generatori di calore a condensazione ad aria oltre a quelli ad acqua. Per detti beni, ora bisogna fare riferimento al nuovo Allegato I.Il decreto ha altresı` precisato che, oltre a quanto stabilito dalla normativa gia` in vigore, la detrazione del 55% non e` cumulabile con il premio per impianti fotovoltaici abbinati ad uso efficiente dell’energia.Sempre in tema di cumulabilita` , potrebbe sorgere qualche dubbio con la Tremonti-ter che regolamenta la fruizione della «Detassazione degli investimenti in macchinari» in quanto detta norma non prevede limitazioni alla cumulabilita` con altre agevolazioni. Bisogna pero` considerare che la Tremonti-ter e` una disposizione fiscale nazionale e, quindi, in base all’art. 10 del decreto 19 febbraio 2007 la detrazione del 55% «non e` cumulabile con altre agevolazioni fiscali previste da altre disposizioni di legge nazionali per i medesimi interventi».Pertanto, sulla scorta di quest’ultima considerazione, le due agevolazioni non sono cumulabili, ma alternative tra di loro.Il decreto del 6 agosto 2009 e` stato pubblicato sulla G.U. n. 224 del 26 settembre 2009 e, di conseguenza, non essendo previste altre date, le disposizioni ivi contenute decorrono dalla data di pubblicazione.

Destra, centro e sinistra: la politica degli yogurt scaduti (di Sergio Talamo)


Restare fermi e non innovare (anche le categorie) è un rischio troppo grande


Se ci capitasse tra le mani uno yogurt scaduto nel 1989, lo getteremmo nel cestino o lo mangeremmo avidamente? Non è difficile rispondere: l'etichetta parla chiaro. Magari vent'anni fa quel prodotto era buono, ma oggi... Con le etichette della politica ci comportiamo diversamente. C'è un'ansia generalizzata di infilare ogni posizione dentro contenitori ampiamente scaduti. Accade un po' in tutti i campi. Prendiamo la saga dei "cattolici in politica". Uomini di partito e commentatori, e persino uomini di chiesa che dovrebbero aver qualcos'altro da fare, si appassionano su centrali temi tipo "serve ancora l'unità dei cattolici", "come si schiera l'elettorato cattolico", "come va il dialogo laici-cattolici", ecc. ecc. Nel frattempo, insensibili a tali altissimi interrogativi, i cattolici fanno di testa loro. Pensano, scelgono, magari votano senza neppure dilaniarsi sulla collocazione dell'Udc.
Le caselle laici-cattolici, insomma, resistono al tempo, e gli opinionisti le trovano irresistibili. Ma il territorio d'elezione degli incasellatori è quello della geografia politica: destra, centro, sinistra. Sono passati più di 30 anni dalle convergenze parallele e gli equilibri avanzati, eppure il gioco funziona ancora. Fioccano quesiti molto coinvolgenti per l'elettore medio. C'è uno spazio al centro considerando che la sinistra è moderata e la destra pure? E se la destra si radicalizza, la sinistra può sfondare al centro? E se il centro si allea con la sinistra cosa farà l'elettore di destra che magari si sente di centro?
Suo malgrado, Gianfranco Fini è un formidabile sollecitatore di questo tipo di dibattiti. Da tempo nei suoi discorsi non compaiono più etichette geografiche ma riferimenti a contenuti reali. Discutibili quanto si vuole, come ogni volta che un politico propone una soluzione ad un problema. Ma si tratta sempre di questioni vere, non di slogan ideologici che nascondono il vuoto. Eppure il quiz più diffuso della politica italiana resta quello di sapere "dove vuole arrivare Fini". Francesco Rutelli, che pure certi schemi li ha superati da un pezzo, lo invita al centro, la sinistra lo incensa come se fosse diventato di sinistra, il Foglio prende in giro la sinistra perché ha adottato un leader "di buon senso ma di destra".
Quanto ancora durerà il gioco dell'oca delle vecchie caselle? È così difficile pensare che un politico rischi le sue storiche rendite di posizione per lanciare nello stagno il sasso di un'idea? È proprio folle un politico che ritenga la destra un residuato del nominalismo novecentesco senza con questo essersi convertito al centro o alla sinistra? Il bello è che, tra tanti berluscones che protestano e tanti adepti del partito di Repubblica che adulano, ci sono alcune menti più lucide che hanno colto nel segno. Prendiamo un uomo non certo tenero con Fini come Giulio Tremonti: «Su immigrazione, interesse nazionale, tipo di patria, globalizzazione, catalogo dei valori e dei principi, non solo tra fondazioni ma dentro il Pdl si può e si deve aprire una discussione, dove vince chi con vince». Tremonti capisce che un moderno partito europeo può anche avere una forma "leggera" ma non può associare a questa leggerezza l'evanescenza e l'improvvisazione dei programmi. Non può risolvere questioni decisive della vita contemporanea con slogan tipo "l'Italia agli italiani", per ciò che riguarda l'immigrazione, o con i diktat per ciò che riguarda i diritti civili, il testamento biologico, la pillola del giorno dopo. Per questa via, un partito che viaggia sul 40 per cento rischia di ridursi a uno stato d'animo, uno specchio del comune sentire del momento, un grande (e provvisorio) comitato di fan del suo leader carismatico. L'innovazione è rischio, ma è più rischioso stare fermi.

giovedì 3 dicembre 2009

Ffwebmagazine - E a Copenhagen si decide il futuro di tutti noi

Ffwebmagazine - E a Copenhagen si decide il futuro di tutti noi

Scampare alla “Q?%” per ammalarsi della “Peter Pan” ?














Lo dicono in tanti, la politica è “ammalata” ma non tutti immaginano che è di una vulnerabilità impressionante.
Qualche giorno fa qualcuno ci ha segnalato una sindrome nuova forse nel nome, Q34%, ma non nell’essenza essendone la politica colpita ad ogni vigilia di tornata elettorale. Ansia, tremore, variazione improvvisa dell’umore, insonnia sono solo alcuni dei sintomi che affliggono alcuni politici, principalmente coloro identificati con la qualifica di coordinatore o segretario, a ridosso di ogni nuova competizione ad ogni livello e grado. La causa è sempre la stessa, lo stress per capire come fare a raggiungere quella fatidica quota percentuale che permetterebbe di vincere la competizione elettorale, ed allora via con ipotesi, ipotetiche alleanze, convergenze d’interessi, compromessi, concessioni, pretese e quant’altro. Tutto assume quasi le sembianze di una partita a poker con bluff, rilanci e rese ma anche con quella parte di imponderabilità degli eventi fortunati o sfortunati , che alla fine decreteranno un vincitore e che non necessariamente coinciderà con la collettività da governare. Una sindrome a cui ogni partito strutturato di qualsiasi consistenza non può sottrarsi, anche se talvolta vorrebbe, è nella logica delle cose perché nessuno si prefigge la sconfitta.
Una lista civica, tale è Galatina in Movimento, è soggetta a tale sindrome ? Certo che si, nello stesso momento in cui si costituisce come entità politica, pur nelle sue peculiarità, anche la lista civica risponde alle esigenze della competizione ed è contagiabile dalla sindrome di cui sopra ma con una variante che si rivela un’ ulteriore complicazione, la necessità di dover combattere l’avanzata di un’ altra sindrome denominata di “Peter Pan”. Tale malattia si manifesta negli adulti ed è caratterizzata da un comportamento di rifiuto di qualsiasi tipo di responsabilità, in altri termini, la persona colpita cresce normalmente, la sua intelligenza si sviluppa, ma il suo cuore resta bloccato nell’infanzia, come Peter Pan che vive immerso in un mondo meraviglioso, lontano dai problemi dei grandi. Il bivio quindi è dinanzi a noi, il classico dilemma che quasi quotidianamente mette alla prova ogni individuo, andare in una direzione o nell’altra ? Nella consapevolezza che, quasi sempre, non sarà concessa la possibilità di cambiare idea e quindi tornare sui propri passi.
Non vi è scampo allora, di una sindrome sarà necessario ammalarsi : quella di “Peter Pan” volitiva e di miglior impatto d’immagine che in un’isolata ed isolante purezza d’animo e d’intenti permetterà di indossare l’abito di un moderno Don Chisciotte in battaglia contro i tanti brutti e cattivi mulini a vento giganti, o della Q?% di probabile ispirazione machiavellica dove, se il fine giustifica i mezzi, sarà necessario scendere a patti con il “diavolo” di turno ? Il cuore spinge per la prima, il cervello per la seconda e, se come spesso accade, sarà quest'ultimo ad avere la meglio si mantenga però la convinzione che non si dovrà vendere l’anima, agire per vincere si, ma non a tutti i costi e ad ogni prezzo.
In bocca al lupo Galatina in Movimento.

Dal web : fonte blog FORUM SALENTO E AMBIENTE"


CALAMITA' EOLICA E FOTOVOLTAICA CHE SI STA ABBATTENDO SUL SALENTO

La via dei Lager

Soleto maglia nera per distruzione e cementificazione del suo territorio rurale con il fotovoltaico selvaggio
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"LETTERA APERTA DI UN OPERATORE AGRITURISTICO SULLA CALAMITA' EOLICA E FOTOVOLTAICA CHE SI STA ABBATTENDO SUL SALENTO"

Dopo l'allarmante scoperta della presentazione in Regione dell'ennesimo parco di mega torri eoliche nel Salento, 18 torri d'acciaio sulla bella Serra di Corigliano, e la notizia dell’ ennesimo No, pronunciato contro l’ istallazione di parchi eolici nel Salento, dal TAR Puglia (è il caso del mega-eolico previsto sulla Serra di Montevergine in agro di Palmariggi), un operatore agrituristico, lancia un grido di allarme ed una accorata richiesta di intervento alle istituzioni e a tutti gli operatori turistici e cittadini del Salento, e lo fa con una lettera aperta.

Innumerevoli sono gli sforzi fatti sin oggi, per giungere all'attuale elevato trend di crescita del turismo in Puglia. Creazioni di marchi d'area, Salento d'Amare, Terra Jonica, Grande Salento; convegni; stati generali del turismo; investimenti; corsi di formazione; incentivi pubblici per il rifacimento dei muretti a secco; per la creazione dei corridoi verdi; piste ciclabili tra campi e uliveti; leggi per la tutela del paesaggio degli ulivi secolari; piani di valorizzazione del paesaggio rurale (PPTR); Forum per il Turismo; lauti finanziamenti europei per il recupero dell'isola linguistica della Grecìa Salentina, Notte dela Taranta, Parco dei Paduli-Bosco Belvedere, Parco costiero Otranto-Santa Maria di Leuca, ecc. ecc. Per giungere a riconoscimenti di altissimo livello del valore culturale e della potenzialità turistica del territorio salentino, confermati al grado massimo dal recente inserimento della Città di Lecce, e dunque dell'intero territorio, tra le dieci mete turistiche più importanti del mondo.

Tutto questo rivoluzionario impegno culturale politico ed economico, per scoprire oggi, nello sconcerto più generale, che nella più totale disinformazione della gente, l'aspetto del territorio rurale sta per cambiare completamente, con la scomparsa stessa del concetto di "ruralità ", a favore di una vera e propria selvaggia industrializzazione della campagna e degli ultimi spazi verdi rimasti al Salento. Decine, centinaia di grandi impianti d'energia solare fotovoltaica, al posto di uliveti, campi di grano, pascoli rocciosi dai variopinti colori!

Migliaia di ettari sottratti ai salentini per produrre energia da esportare altrove, senza alcun vero beneficio per il popolo salentino. Si condanna per sempre e senza colpa alcuna, alla scomparsa la naturale vocazione agricola, pastorale, ed oggi finalmente anche turistica, della pittoresca campagna salentina, per la quale i nostri padri hanno duramente lottato. Chilometri di muretti a secco divelti, e insiemi ad essi si cancella l'identità , la storia e l'anima di questa terra. In un Salento in cui gli operai delle fabbriche protestano sui tetti, l’ agricoltura è a strapezzi, gli istituti bancari abbandonano il territorio, avvilendo il turismo con la distruzione del paesaggio rurale, si abbatte l'unico settore economico che da alcuni anni a questa parta ha registrato solo dati positivi e incrementi importantissimi in grado davvero di assicurare un'economia sicura e sana con ricadute capillari su tutto il territorio.

Percorrete, è l'invito che lancio a tutti, la strada provinciale Lecce-Galatina, fino a pochi mesi fa impreziosita da un paesaggio tripudio di pascoli e antiche masserie perfettamente inserite tra olivi e frutteti, la ritroverete sfregiata, stravolta dalla creazione di decine di deserti di pannelli accecanti di silicio, concentrati dietro reti metalliche che hanno preso il posto dei bei muretti a secco cancellati dalle ruspe. Paiono tanti campi di concentramento, tanto che “ La Via dei Lager”, chiama, ormai qualcuno, quella strada.
Ci sono richieste di migliaia di ettari da destinare a questo vero e proprio saccheggio del territorio, che sta avvenendo, cosa ancor più grave, all'insaputa della stragrande maggioranza dei cittadini, ad opera delle grandi aziende dell'energia straniere.

Quando purtroppo la gente dovesse accorgersi pienamente dello scempio in atto, di fronte alla costruzione delle centinaia di torri eoliche alte circa 150m in ogni angolo del territorio, già autorizzate da parte della Regione Puglia, corriamo il serio rischio, che sia ormai troppo tardi per tornare indietro! "Ci stanno rubando anche il cielo", è proprio vero!

Non permetta la Provincia di Lecce, che tutto questo possa davvero avvenire! Tanti sono gli interessi in gioco, tante le pressioni sulle istituzioni da parte degli imprenditori, ma di fronte alla gravità di quanto sta avvenendo, di fronte alla certezza che tutto ciò cancellerà ogni ricordo della nostra terra, e con esso la nostra stessa memoria, il nostro essere salentini, le istituzioni, la provincia, col suo nuovo Presidente, Antonio Gabellone, e la sua giunta, l'APT, azienda di promozione turistica, le associazioni agricole, le associazioni turistiche, la camera di commercio, non possono ogni tanto ascoltare, a volte condividere e non agire, continuare a tacere, a far finta di tenere gli occhi chiusi e di non vedere mentre ci rubano anche il Sole; devono scendere al fianco della gente che si sta muovendo attivamente per salvare l’ orizzonte quotidiano. Il Salento non può essere difeso solo da comitati spontanei (che personalmente ringrazio per quanto fatto finora).

E’ un grido di allarme a tutti i salentini, nella certezza che non è questo il modo di sfruttare le energie rinnovabili a distruzione della natura e del paesaggio, e lo dice una persona che ha scelto di vivere in campagna, di restaurare un’ antica masseria, di promuovere il Salento con l’ agriturismo e la produzione biologica di prodotti tipici, che ha creduto nelle potenzialità vere del Salento, insieme a tanti salentini e che perseguendo i principi della salubrità e dell’ ecompatibilità , puntando su una produzione domestica dell’energia solare con pannelli non invasivi ed integrati sui tetti e nelle architetture rurali. Urge al più presto una moratoria di tutte le centinaia di progetti in itinere o in costruzione di impianti industriali di mega-eolico e mega-fotovoltaico; urge la forza e la capacità di dire “No” a tutto ciò che costituisce un danno per tutti ed un bene solo per pochi, pochissimi! Chi può intervenire e non lo fa si rende solo complice di tutta questa inutile ed immorale devastazione!


ROCCO AVANTAGGIATO

martedì 1 dicembre 2009




"1°MEMORIAL ANTONIO BARDOSCIA"

A Antonio Bardoscia, prematuramente deceduto a seguito di un incidente stradale, gli amici hanno dedicato una serata musicale.

Appuntamento mercoledì 2 dicembre alle ore 21.00 in Piazza San Pietro a Galatina

parteciperanno : MULINU * LU MARRA * KAYA KILLA *
Warm up :ANDREA SELECTA

Galatina in Movimento......per il cittadino : "Nella Legge Finanziaria previsto un miliardo per il rimborso dell’iva sui rifiuti.


Dal pacchetto di modifiche alla finanziaria spunta una via di uscita per rimborsare l’iva ingiustamente pagata dai cittadini sulla tariffa rifiuti per il servizio di raccolta.
Con un emendamento della maggioranza studiato dall’ANCI e dall’assessore al bilancio del Comune di Roma Maurizio Leo (PDL) viene prevista la restituzione di circa un miliardo di iva riconoscendo alle sole persone fisiche una detrazione IRPEF. Per imprese e autonomi il problema non sussiste avendo questi già recuperato l’iva in detrazione.
Il ministero dell’economia in settimana farà le sue valutazioni stante l’elevato costo dell’operazione di recupero.
Comunque la strada scelta, pur se condivisibile quanto allo sforzo di trovare una soluzione legislativa, non tiene conto dei cosiddetti “incapienti”, che resterebbero fuori dal meccanismo così come individuato, in quanto non pagano IRPEF o perché non hanno redditi o perché pur avendo redditi l’imposta viene azzerata per effetto di detrazioni (es.:figli a carico- lav. Dipendente).
Si può fare l’esempio del pensionato che dimora presso la propria abitazione e che ha quindi pagato la tariffa rifiuti già soggetta iva 10%, con redditi annui da pensione pari a euro 5.760 e imposta netta pari a zero per effetto delle detrazioni per lavoro dipendente. Questo pensionato resterebbe fuori dal meccanismo del rimborso così come individuato nell’emendamento alla finanziaria.
Auspichiamo che si trovi una soluzione anche per queste categorie di cittadini, che peraltro rappresentano per definizione la fascia più debole e che presumibilmente troverebbero maggiori difficoltà per ottenere il rimborso attraverso il meccanismo dell’istanza e dell’eventuale ricorso contro il silenzio rifiuto.