giovedì 28 gennaio 2010

Galatina in Movimento ... per il cittadino : Le norme del contratto a chiamata


Tutto quello che bisogna sapere prima di ricorrere al lavoro intermittente e non correre rischi inutili

Il contratto di lavoro “a chiamata” o contratto di lavoro intermittente è una particolare tipologia di rapporto di lavoro subordinato che prevede prestazioni lavorative discontinue (o intermittenti), ma limitate ai casi previsti dalla legge oppure dalla contrattazione collettiva.

La peculiarità di questa tipologia di rapporto di lavoro è data dal fatto che le obbligazioni delle parti insorgono in caso di chiamata. La legge prevede che al contratto di lavoro intermittente si applica, per quanto sia compatibile, la normativa del lavoro subordinato, con una evidente eccezione rappresentata dall’inapplicabilità delle norme che limitano la reiterazione dei contratti a tempo determinato, prevista dal Decreto Legislativo n. 368 del 2001.

Nell’ambito del contratto a chiamata, la legge prevede la possibilità di concordare una clausola di disponibilità del lavoratore, a fronte della quale viene riconosciuta allo stesso una specifi ca indennità, a prescindere dalla effettiva prestazione lavorativa. Se viene prevista l’indennità di disponibilità, questa è pari al 20% della retribuzione prevista dal C.C.N.L. (retribuzione composta da: paga base tabellare, contingenza, EDR, ratei di mensilità aggiuntive). In caso di impossibilità a rispondere alla chiamata, il lavoratore deve informare il datore di lavoro e giustifi carne il motivo (malattia o altro evento, e durata dell’impedimento). Per tale periodo di indisponibilità l’indennità sopra indicata non matura. Il rifi uto ingiustifi cato può comportare la risoluzione del contratto di lavoro e la restituzione dell’indennità di disponibilità già percepita, o anche il risarcimento del danno in favore del datore di lavoro.

Il contratto di lavoro a chiamata deve essere stipulato in forma scritta e deve contenere i seguenti elementi:

• durata e ipotesi che consentono la stipula del contratto;

• luogo e modalità della disponibilità, eventualmente garantita dal lavoratore, e del relativo preavviso di chiamata del lavoratore che non può essere inferiore a un giorno lavorativo;

• trattamento economico e normativo spettante al lavoratore e, se prevista, indennità di disponibilità;

• indicazione di forme e modalità con cui il datore di lavoro è legittimato a richiedere l’esecuzione della prestazione, nonché modalità di rilevazione della stessa;

• tempi e modalità di corresponsione della retribuzione e dell’indennità;

• eventuali misure di sicurezza specifi che necessarie in relazione alla tipologia di attività dedotta in contratto.


Il contratto a chiamata è ammesso per prestazioni di carattere discontinuo e intermittente individuate dai contratti collettivi nazionali di lavoro, oppure, in assenza, per i casi individuati dal D.M. 23 ottobre 2004 (custodi, fattorini, camerieri, personale di servizio e di cucina negli alberghi, trattorie, esercizi pubblici in genere e così via). È previsto inoltre, in via sperimentale, per l’impiego di lavoratori disoccupati di età inferiore a 25 anni o di lavoratori licenziati di età superiore a 45 anni, iscritti nelle liste di mobilità o iscritti come disoccupati ai centri provinciali dell’impiego, oppure pensionati. Ipotesi di ricorso al contratto a chiamata sono rappresentate da prestazioni lavorative da rendersi durante il fi ne settimana, i periodi di ferie estive o nelle vacanze natalizie o pasquali.

Il contratto a chiamata è vietato nei seguenti casi: sostituzione di lavoratori in sciopero, unità produttive che nei sei mesi precedenti abbiano effettuato licenziamenti collettivi, unità produttive con sospensione dei rapporti o riduzione del’orario con diritto a trattamento di integrazione salariale, imprese che non abbiano effettuato la valutazione dei rischi. Il lavoratore deve essere registrato nel Libro Unico del Lavoro al momento della chiamata, ma non deve essere effettuata alcuna registrazione se non viene corrisposta la retribuzione o l’indennità di disponibilità.

I vantaggi per il datore di lavoro sono rinvenibili evidentemente nell’utilizzo del lavoratore solo se necessario, nel rispetto di una condotta che evita sanzioni. Per il lavoratore, invece, si ha la possibilità di avere più datori di lavoro, evitando collaborazioni fi ttizie o il ricorso al lavoro nero.

di Eloisa Lamina

Galatina in Movimento ... per il cittadino : Manovra Finanziaria 2010


Recupero edilizio con Iva al 10%

Per quanto concerne gli interventi destinati al recupero del patrimonio edilizio, due sono le misure interessanti per i contribuenti: la messa a regime dell'aliquota ridotta dell'iva al 10% e la proroga, per il triennio 2010/2012, del bonus del 36%.

Galatina in Movimento ... per il cittadino e le aziende : Manovra Finanziaria 2010


Agevolazioni fiscali per sistemi di videosorveglianza

La legge finanziaria ha previsto anche per il 2010 l'attribuzione di un credito d'imposta per l'acquisizione e l'installazione di impianti e attrezzature di sicurezza a favore delle piccole e medie imprese esercenti attività commerciali di vendita al dettaglio e all'ingrosso e attività di somministrazione di alimenti e bevande, nonché dei soggetti esercenti attività di rivendita di generi di monopolio.

La finanziaria prevede un credito d’imposta pari all'80% delle spese sostenute.
La detrazione massima e' pari a 3.000,00 euro.
L'istanza deve essere presentata per via telematica dalle ore 10.00 del 2 febbraio , salvo variazioni di scadenze.

martedì 26 gennaio 2010

Quando centrismo NON fa rima con opportunismo.



Non esiste, quasi mai, un’idea in se buona o cattiva ma è l’uso che di essa se ne fa o il modo con cui la si mette in pratica che ne decreta poi la validità, o meno.
Soffermiamo, per esempio, l’attenzione sull’idea del “centrismo politico” che nei secoli è stato un concetto di moderazione fra due opposti schieramenti estremizzanti,“….il centrismo è dunque una cornice ideologica non troppo definita nella quale vengono categorizzati i partiti che si collocano al mezzo dello schieramento politico e che si fanno promotori di una posizione intermedia nella scala da destra a sinistra in campo socio-economico…”, così è definito, tra le altre, tale concetto su wikipedia. Un’idea concettualmente rispettabile, indipendentemente se la si condivide o meno, ma il modo con cui oggi è perseguita lo è altrettanto ?
Un modo ambiguo che nello strizzare l’occhio ora a destra ora a sinistra appare tutt’altro che una proposta di politica alternativa da terzopolismo, anzi da adito a sospetti di opportunismo non proponendosi come azione capace di meglio interpretare i bisogni e le aspettative dei cittadini elettori.
Anche Galatina in Movimento sin dalla sua nascita si posizionava al “centro”, è quindi imputabile di posizione ambigua ? Decisamente no !! Sin da subito, chiaramente e senza ombre di dubbio abbiamo dato una connotazione chiara al concetto, il nostro è un centrismo fondamentalmente etico che disconosce e condanna le “pratiche e usanze” della politica galatinese del recente passato in cui maggioranze ed opposizioni in assoluta mancanza di sentimento d’appartenenza hanno avuto attenzione più alle esigenze di partito, o peggio ancora personali, che alle necessità della comunità che rappresentavano.
Un sano sentimento campanilistico insieme a dignità politica e senso dell’equilibrio nel modo di intendere la politica per Galatina, questo riteniamo indispensabile quale base su cui costruire il rilancio della città.
Da qui la nostra equidistanza dichiarata dai due principali schieramenti, condannando l’operato di un passato recente e quelle logiche perverse che hanno visto gli interessi di Galatina e dei suoi cittadini posti sempre in secondo piano, in una politica di sudditanza medioevale. Gli eventi delle ultime settimane ne sono testimoni, ad oggi non v’è alcun candidato Sindaco ufficiale ed il motivo è noto a tutti, quindi diciamolo chiaramente, i principali partiti Galatinesi non sono in grado di proporre nulla perché non dispongono della minima autonomia locale e fino a quando non saranno fatti i “giochi” regionali nulla si potrà fare, con buona pace delle necessità di Galatina e della sua comunità. Ecco a quale dignità noi facciamo riferimento, quella che scaturisce dall’orgoglio di sentirsi politici e rappresentanti di una grande cittadina come Galatina operando per considerare principalmente le sue necessità.
Non viviamo su di un altro pianeta, ben sappiamo che in strutture partitiche articolate è opportuno, se non necessario, confrontarsi e raccordarsi con i vertici ed intrattenere rapporti con rappresentanti di altre strutture amministrative di grado superiore, ma non è obbligatorio farlo supinamente, Galatina in qualità di uno dei più popolosi centri del Salento deve e può poter dire la sua, sempre e comunque. Se la politica medievale si basava sul “feudo” quella contemporanea dovrebbe, casomai, basarsi sul patto fra eguali: l’alleanza, più che l’investitura. Discorso che nella società contemporanea dovrebbe valere per tutti i rapporti di fiducia, per quelli fra eletti ed elettori, ma anche per quelli fra eletti ed eletti. Questo abbiamo scritto tempo fa e questo pensiamo ancora oggi.
Un centrismo politico quello di Galatina in Movimento che, quindi, NON fa rima con opportunismo, perché
se lo avesse fatto ci avrebbe portato a stringere accordi d’interesse, quelli, tanto per esser chiari, che
nascono sulla base della domanda “a nui cce ni tocca ?”. No, non ambiamo a poltrone, Galatina in Movimento ambisce a governare ed intende farlo secondo quei principi etici e di identità in cui si riconosce e per i quali intende battersi.
Galatina in Movimento sollecita, per il bene della città, tutti gli uomini e le donne moderati che oggi non si riconoscono più nelle logiche perverse della politica verticistica dei partiti, affinché rompano gli indugi e, così come confidatoci talvolta privatamente, dichiarino pubblicamente il loro disagio e decidano, nella consapevolezza di dover ricucire un rapporto oramai logoro con i cittadini/elettori, con atti, oltre che con parole, di intraprendere un percorso di cambiamento, al nostro fianco se possibile, per l’esclusivo interesse di Galatina e della sua comunità.

Galatina in Movimento

giovedì 21 gennaio 2010

Galatina in Movimento ... per le aziende : più facile e conveniente accedere al credito per le PMI


Garanzie su finanziamenti fino all’80%: più facile e conveniente accedere al credito per le PMI


Credito più facile per le PMI con l’entrata in vigore dei nuovi criteri di accesso al Fondo centrale di Garanzia, ma assume sempre più importanza il progetto di impresa. Il Fondo concede una garanzia pubblica fino all’80% a fronte di finanziamenti concessi dalle Banche alle PMI, anche per investimenti all’estero.
La crisi finanziaria ha già da tempo riacceso l’attenzione delle imprese sugli strumenti che facilitano l’accesso al credito bancario. Lo strumento più importante, in questo ambito, è sicuramente il Fondo di Garanzia nazionale previsto dalla Legge 662/96, gestito direttamente da Unicredit Mediocredito Centrale. Il vantaggio di assistere il finanziamento con una garanzia pubblica è riconducibile al fatto che la parte garantita si trasforma in una quota di credito a rischio zero per la banca. Quest’ultima, infatti, in caso di insolvenza dell’impresa, potrà rivalersi sul fondo di garanzia pubblico. Appare evidente come questo renda le banche sicuramente più disponibili a concedere credito alle aziende, mentre, per chi ha già un buon rapporto con gli istituti bancari, dia la possibilità di spuntare un tasso più vantaggioso sui finanziamenti assistiti dal Fondo di garanzia.
In base a quest’analisi, il Fondo di Garanzia è interessante per tutte le piccole e medie imprese, indipendentemente dalla maggiore o minore difficoltà nell’ottenere credito bancario.

Come si accede al fondo di garanzia
La procedura prevede che l’impresa si rivolga alla banca per chiedere il finanziamento, specificando la volontà di garantirlo attraverso il Fondo di cui alla Legge 662/96. Questo è dovuto al fatto che la garanzia non è direttamente accessibile da parte dell’impresa, bensì attraverso un intermediario. Resta comunque inteso che è ormai fondamentale presentarsi alla banca e/o al confidi con un progetto d’impresa valido che presenti prospettive di sviluppo; in questo, è importante per le imprese avvalersi di professionisti in grado di tradurre il linguaggio aziendale nel linguaggio bancario e migliorare così il rapporto banca/impresa.
In alternativa, l’impresa può, per la garanzia, rivolgersi ad un confidi che, a sua volta, si garantirà presso il Fondo; in quest’ultimo caso si tratta di una contro-garanzia. Nel primo caso, la banca prescelta istruisce il finanziamento e presenta la richiesta di garanzia a Unicredit Mediocredito Centrale, ente gestore del fondo. La richiesta prevede, fra l’altro, l’indicazione dei principali dati degli ultimi due bilanci approvati e di una situazione contabile aggiornata, che dovranno essere forniti dall’impresa. Fra l’altro, la domanda può essere presentata in via telematica, sull’apposito sito internet http://www.fondidigaranzia.it/, o via fax.
Ricevuta la domanda, il gestore assegna un numero di protocollo e avvia la fase istruttoria, che consiste principalmente nella valutazione dell’impresa. Conclusa l’istruttoria, l’operazione viene sottoposta all’apposito Comitato e l’ente gestore comunica poi a banca e impresa beneficiaria la delibera, positiva o negativa, indicando l’importo del finanziamento garantito ed anche la relativa intensità dell’agevolazione, in regime “de minimis”. In caso di delibera positiva, il finanziamento è quindi assistito dalla garanzia pubblica, di norma al 60% dell’operazione, elevabile all’80% in casi particolari. Nel secondo caso, la differenza sta sostanzialmente nel fatto che è il confidi a fornire la propria garanzia alla banca finanziatrice; secondariamente, poi, lo stesso confidi presenta autonomamente domanda di contro-garanzia a MCC, senza ulteriori adempimenti per l’impresa. Le imprese della Toscana e del Lazio non possono seguire la procedura del primo caso, pertanto devono sempre passare attraverso un confidi o un fondo di garanzia regionale, con successiva contro-garanzia del fondo nazionale.

Garanzia massima di 1,5 milioni di euro
L’importo massimo garantito da parte del Fondo è pari a 1,5 milioni di euro. Questa cifra si riferisce all’esposizione in essere alla data di presentazione della domanda, tenuto conto delle quote di capitale già rimborsate. Può essere garantita qualsiasi tipologia di operazione, purché direttamente finalizzata all’attività d’impresa: operazioni di leasing, finanziamenti a medio-lungo termine, acquisizione di partecipazioni, prestiti partecipativi, finanziamenti a breve termine, consolidamento, fideiussioni, finanziamenti a medio-lungo termine per liquidità. Possono accedere alla garanzia del tutte le PMI, comprese quelle artigiane, ubicate su tutto il territorio nazionale. E’ importante sottolineare che sulla quota di finanziamento coperta dalla garanzia del Fondo non può essere acquisita alcuna altra garanzia reale, assicurativa e bancaria.

La valutazione del merito creditizio su 4 indici, più elastica dall’11 gennaio scorso
La valutazione del merito creditizio avviene attraverso il calcolo di quattro indici desunti dagli ultimi due bilanci approvati e dalla situazione contabile aggiornata. A decorrere dall’11 gennaio 2010, è stato rivisitato il sistema di valutazione delle imprese, per rendere più semplice l’accesso delle PMI al Fondo.
I quattro indici, per l’industria manifatturiera e edile, sono: la copertura finanziaria delle immobilizzazioni (il valore ottimale dell’indice è stato portato da “superiore a 1,25” a “superiore a 1,00”), l’indipendenza finanziaria (il valore ottimale dell’indice è stato portato da “superiore al 15%” a “superiore al 10%”), l’incidenza degli oneri finanziari sul fatturato (il valore ottimale è rimasto invariato a “inferiore al 5%”), l’incidenza della gestione caratteristica sul fatturato (quest’ultimo è un nuovo indice che è andato a sostituire “la percentuale di liquidità generata dalla gestione sul totale attivo”). In base a questi indici, l’azienda può essere collocata in tre diverse fasce. Una prima fascia che determina una immediata delibera positiva per l’operazione; una seconda fascia che rende necessario approfondire la situazione dell’impresa attraverso una richiesta di integrazioni; una terza fascia che determina una delibera negativa. Un caso che, ad esempio, porta immediatamente ad un esito negativo della domanda è quello in cui l’impresa presenta un indice di mezzi propri sul totale passivo inferiore al 5%, con riferimento all’ultimo bilancio approvato. Oltre a queste modifiche, è stata resa più snella la procedura di accesso in determinate operazioni; le novità sono state introdotte dalla circolare MCC n. 566 del 4 dicembre 2009.

Costo della garanzia
La garanzia del Fondo è a pagamento. Solo le PMI ubicate nelle zone 87.3.a) o aderenti a programmazione negoziata o a prevalente partecipazione femminile non sono tenute al pagamento di alcuna commissione. Gli altri soggetti richiedenti sono tenuti al pagamento di una commissione “una tantum” di importo variabile, a seconda dell’ubicazione e della dimensione dell’impresa beneficiaria” e della tipologia dell’operazione finanziaria, compresa tra lo 0,125% e l’1% del finanziamento garantito dal Fondo.


Dr Roberto Lenzi

giovedì 14 gennaio 2010

E' qui la festa ? Accomodatevi, c'è posto per tutti !!


Il Governo fa retromarcia, slitta al 2011 il taglio delle poltrone


La norma prevista in Finanziaria é destinata infatti a subire una frenata con un decreto che arriva al Consiglio dei ministri e che rinvia al prossimo anno le 'grandi manovre' per rendere più snelli e meno costosi gli enti locali.


Rinviati i tagli - Il taglio delle poltrone può attendere, almeno fino al 2011. Comuni e Province, per il momento, non vedranno abbattersi la scure governativa sugli organici di giunte e consigli.
Tra queste, anche la riduzione di consiglieri e assessori. La Carta aveva avuto il via libera del Cdm il 19 novembre. "Taglieremo 50mila poltrone", disse in quell'occasione Calderoli. Poi, durante i lavori della Finanziaria, era stato lo stesso ministro dell'Economia, Tremonti, ad annunciare l'intenzione di far confluire in Finanziaria "una norma molto forte" su questo tema. E così è stato.La manovra ha in effetti recepito queste disposizioni, prevedendo per i comuni la riduzione di un quarto dei consiglieri e di un quinto degli assessori mentre per le province sarebbe dovuta scattare un diminuzione del 20% degli assessori. Conti alla mano - Guardando per esempio ai comuni, le grandi città con più di un milione di abitanti si sarebbero viste decurtare ben 13 consiglieri: da 61 a 48. Se invece si parla di assessori, la riduzione maggiore avrebbe riguardato gli enti tra 30.000 e i 250.000 abitanti, con 4 assessori in meno. Ma il nuovo dl congela tutto fino al 2011, facendo slittare anche la soppressione del difensore civico e delle circoscrizioni comunali. Novità in vista anche per le indennità dei consiglieri regionali: non potranno superare quelle dei parlamentari. Un tetto che sarà definito dopo il primo rinnovo del consiglio regionale successivo all'entrata in vigore del decreto. L'idea di uno stop era stata negli ultimi giorni oggetto di un approfondimento da parte dello stesso Calderoli. L'Upi a nome delle province aveva chiesto, sotto finanziaria, di stralciare i tagli. E l'idea di un un rinvio non dispiacerebbe neppure all'Anci, che però aspetta di vedere il testo del dl prima di commentare.


Galatina in Movimento ..... per il cittadino : Riqualificazione energetica, bonus 55% al via


Dalle nuove rate ai certificati: le novità sulla detrazione per lavori di riqualificazione energetica


Dal 4 gennaio al 31 marzo l'invio delle prime comunicazioni
Dubbi risolti per chi voglia utilizzare senza problemi l'agevolazione fiscale del 55% per questo nuovo anno. Il vademecum dell'Agenzia delle entrate, che ha anche diffuso un provvedimento del direttore Attilio Befera con le specifiche per l'invio dei modelli di richiesta e ha pubblicato on line il software per la compilazione delle comunicazioni, traccia un quadro chiaro delle principali novità introdotte alla luce delle ultime modifiche normative. Seppur infatti i cambiamenti non sono stati drastici, la procedura per usufruire correttamente delle agevolazioni è notevolmente mutata. In tale giungla il contribuente dovrà imparare a muoversi in autonomia onde evitare di incappare in errore.


Principali novità dell'ultimo anno
Le ultime correzioni si riferiscono, soprattutto, all'aspetto procedurale dell'agevolazione: innanzitutto, per i lavori che dovessero protrarsi oltre l'anno d'imposta è stata introdotta, obbligatoriamente, una comunicazione da dover inviare all'Agenzia delle entrate per renderla edotta delle tipologie di interventi già effettuati e delle relative spese sostenute.
Con il provvedimento dello scorso 21 dicembre la stessa ha ribadito che l'invio di tale comunicazione, via web, avrà inizio a partire dal 4 gennaio 2010. Tale invio dovrà avvenire entro novanta giorni dal termine del periodo d'imposta nel quale i lavori hanno avuto inizio. Se i lavori dovessero proseguire per più periodi d'imposta, si renderà necessaria la presentazione di tanti modelli quanti saranno i periodi di durata dei lavori. Qualora invece, in un determinato periodo, non siano state sostenute spese di alcun tipo, non si dovrà presentare alcunché. Le prime comunicazioni dunque, per coloro che avessero chiuso i propri periodi di imposta alla convenzionale data del 31/12 e i cui lavori si siano protratti oltre l'anno, dovranno avvenire entro e non oltre il 31 marzo 2010.
È stata inoltre fissata una rateizzazione della spesa sostenuta (moltiplicata per il 55%) in cinque rate annuali di pari importo modificando la scelta da un minimo di tre a un massimo di dieci anni prevista per il 2008 con rilevanti impatti, evidentemente, in Unico 2010.
In ultimo, ma non per importanza, gli adempimenti necessari per ottenere l'agevolazione fiscale sulle spese energetiche. Tre sono i certificati di cui sarà obbligatorio dotarsi: l'asseverazione, l'attestato di certificazione o qualificazione energetica e la scheda informativa relativa agli interventi realizzati.
L'asseverazione è quel documento rilasciato da un tecnico abilitato che ci permette di dimostrare che l'intervento rispecchia quelli che sono i requisiti tecnici imposti dalla norma. Nel caso in cui si dovessero verificare più interventi sul medesimo edificio, il certificato potrà essere unitario e fornire, complessivamente, le informazioni richieste. Se inoltre, l'intervento in questione fosse di piccola entità (l'esempio è quello della sostituzione della vecchia caldaia con una nuova a condensazione con una potenza inferiore ai 100 kW), l'asseverazione potrà essere sostituita da una certificazione dei produttori.
Anche la predisposizione dell'attestato di certificazione o qualificazione energetica, e veniamo così al secondo documento, dovrà essere redatto da un tecnico abilitato in quanto comprenderà tutti i dati relativi all'efficienza energetica propria dell'edificio.
In ultimo, la scheda informativa relativa agli interventi realizzati la quale potrà essere compilata anche dall'utente finale. La scheda, scaricabile consultando l'allegato E del decreto del ministro dell'economia e delle finanze del 19 febbraio 2007, contiene i dati identificativi del soggetto che ha sostenuto le spese, i dati dell'edificio oggetto dell'agevolazione, la tipologia di intervento che è stata eseguita e il risparmio energetico che ne è conseguito. Inoltre, evidentemente, l'importo totale sostenuto con evidenziazione delle relative spese professionali e la somma finale su cui si è calcolata la detrazione.
Per concludere, per gli interventi che si concluderanno nel triennio 2008-2010, sarà necessario trasmettere telematicamente all'Enea, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, mediante il proprio sito che rilascerà anche ricevuta informatica, copia dell'attestato di certificazione o qualificazione energetica e scheda informativa relativa agli interventi realizzati.


Soggetti coinvolti
Una precisazione d'obbligo: potrà fruire dell'agevolazione anche colui che non sia il diretto proprietario dell'immobile ma che, in qualche maniera, lo utilizzi. Il riferimento è quindi ai titolari di un diritto reale sull'immobile, ai condomini per gli interventi sulle parti comuni condominiali, ai conduttori che vantino un regolare contratto d'affitto o a chi detiene l'immobile in comodato d'uso gratuito. Con riferimento invece agli effettivi proprietari, gli stessi potranno essere indifferentemente residenti in Italia o all'estero.
Oltre alle persone fisiche, l'agevolazione sarà anche spendibile per i contribuenti che conseguono reddito d'impresa (dunque ditte individuali, società di persone e società di capitali esclusivamente tuttavia, agli immobili strumentali utilizzati direttamente dalla società), per le associazioni tra professionisti e per gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale. Limitatamente agli immobili appartenenti all'ambito privatistico, il beneficio viene esteso anche ai familiari (per familiari vengono intesi il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo) che convivano con il possessore o che detengano l'immobile qualora sostengano le spese per la realizzazione dei lavori.


Le opere agevolabili sono riconducibili a quattro aree
Gli interventi interessati alla riqualificazione energetica sono riconducibili a una delle seguenti categorie: interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti; interventi sugli involucri degli edifici; installazione di pannelli solari; interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale.
Se dunque l'intervento oggetto di valutazione non fosse riconducibile a una di queste classi, non si potrà fruire di alcun beneficio. Per ogni categoria viene fissato un tetto massimo di spesa oltre il quale il costo sarà ovviamente sostenibile ma non si produrranno, per l'eccedenza, gli effetti benefici dell'agevolazione.

Andiamo con ordine iniziando a parlare degli interventi di riqualificazione su edifici esistenti. Sono considerati tali quegli interventi che permettono il raggiungimento di un indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale inferiore almeno del 20% rispetto alle tabelle riportate nell'allegato C del decreto del ministero dell'economia e delle finanze del 19 febbraio 2007. In altre parole, parlasi di qualsiasi intervento che incida sulla prestazione energetica dell'edificio nel rispetto dei parametri previsti dalla norma. Gli esempi più comuni riguardano la sostituzione o l'installazione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore o con caldaie a biomasse, gli impianti di rigenerazione e di cogenerazione, gli impianti geotermici e gli interventi di coibentazione (la detrazione massima concessa ammonta a 100 mila euro).
Con riferimento invece agli interventi sugli involucri degli edifici, il valore massimo alla detrazione fiscale è fissato a 60 mila euro. Trattasi in sintesi di strutture opache orizzontali (pavimenti) o verticali (pareti esterne) oltre che finestre comprensive di infissi qualora vengano rispettati i requisiti di trasmittanza U.
L'installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda è valida sia per gli usi domestici che per quelli industriali. Anche in questo caso il valore massimo della detrazione è fissato in 60 mila euro.
In ultimo, per interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale ci si riferisce alla sostituzione integrale o parziale di impianti di climatizzazione esistenti con impianti dotati di caldaie a condensazione. Non rientreranno dunque nell'agevolazione l'installazione di sistemi di climatizzazione invernale in edifici che non ne disponevano sino a quel momento.


Francesco Campanari ( Italia Oggi Sette)

Si aggrava la situazione dell'impianto di Depurazione ASI


I sindacati: "Siamo preoccupati per motivi di carattere igienico–sanitari"


In merito al presidio dei sei operai che giorno e notte tengono sotto controllo l'area dell'impianto di Depurazione Asi di Galatina, il Segretario Provinciale CGIL Fp ricorda con una lettera alla Regione Puglia che "6 lavoratori licenziati il 31/12/2009 mandano avanti una struttura a servizio dell’Area Industriale di Galatina e Soleto e ricorda che il blocco dell’Impianto determinerebbe il collasso dell’Area e di conseguenza dell’Economia non solo di Galatina e Soleto ma dell’Intera Provincia, considerando il numero e l’importanza delle Aziende insediate in detta Area. La Segreteria Provinciale CGIL chiede che venga istituita la Task Force Regionale già utilizzata in altre emergenze. Una soluzione va trovata al più presto!".


Roberto Basile (Roberto Basile)


Come al solito, i galatinesi e i salentini in generale sono vittime predestinate per imperizia, negligenza ed arroganza di una politica sempre più autoreferente e sempre meno attenta alle esigenze del territorio. Una classe politica eletta per governare e gestire il bene comune e che dovrebbe prevenire i problemi è oggi invece causa principale, impegnata esclusivamente a difendere il potere conquistato, di emergenze prevedibili e previste. Non è emergenza dell'ultima ora quella del depuratore di Galatina, sono anni che la situazione s'aggrava sempre più senza che nessuno abbia avuto l'acutezza e la volontà di intervenire politicamente per costringere i responsabili a trovare soluzioni adeguate. Forse non lo si sapeva che dal 1 gennaio 2010 i lavoratori che operano nel depuratore sarebbero rimasti senza contratto ? Ed era complicato prevedere che un impianto senza operatori non può funzionare ? Certo comprendiamo che i veri problemi sono altri : le primarie, le alleanze, il mantenimento del potere conquistato, le nomine da fare, l'attenta applicazione di quello che fu il manuale Cencelli.

A quella porta chiusa che divide la politica dai cittadini oggi risalta maestoso un cartello "Stiamo lavorando per voi", non siate maleducati galatinesi e salentini non disturbateli con questi problemini.

Siamo un popolo che è stato portato a vivere nell'eterna emergenza, ma forse non è solo imperizia, negligenza ed arroganza, forse v'è anche dell'altro, si sa che nell'emergenza ci si muove senza tanti lacci e lacciuoli ed il denaro scorre in modo molto più fluido.


Galatina in Movimento

mercoledì 13 gennaio 2010

Comunicato


E’ tempo di chiarezza quindi basta illazioni, basta supposizioni ed interpretazioni fantasiose del nostro pensiero. Quel che Galatina in Movimento vuole e vorrebbe lo sa, ovviamente, meglio di chiunque altro e qui lo ribadirà con forza ancora una volta. Abbiamo subito,in un lungo e necessario silenzio, tutto questo susseguirsi di voci e progetti fantapolitici che ci vedevano coinvolti in scenari da noi nemmeno immaginati e lo abbiamo fatto esclusivamente perché volevamo provarci.
Si, abbiamo provato a verificare, confrontandoci nel dialogo ed abbandonando pregiudizi e diffidenze precostituite, se vi erano i presupposti per aggregare al nostro progetto alternativo per la città ulteriori uomini e donne schierati in partiti tradizionali. “Progetto alternativo”, un concetto in se vago ma che noi abbiamo riempito di contenuti chiarendo cosa Galatina in Movimento intende per “alternativo” : operare ed agire nella forma e nella sostanza con etica e dignità in un’ idea di discontinuità dalla politica fallimentare degli ultimi anni, individuando uomini e donne che per storia personale e professionale siano da ritenersi idonei al progetto ponendo come unica pregiudiziale il non aver avuto esperienza diretta nell’ultima amministrazione e il non aver tradito il mandato degli elettori.
Con pazienza e moderazione abbiamo dialogato, consapevoli che non era certo impresa facile e il nostro impegno sembrava fosse premiato dall’accordo di consultazione siglato con l’UDC che faceva presagire a un conseguente patto elettorale basato su una forte condivisione di idee e progetti. Poi, come spesso accade in una politica sempre fluida, le situazioni cambiano perché accadono nuovi eventi o intervengono elementi che necessitano di analisi e chiarimenti in un confronto schietto e leale fra alleati, una classe dirigente accorta e determinata questo lo sa e si comporta di conseguenza. Ciò non è avvenuto, non si è ritenuto di dover soddisfare le richieste, legittime, dell’alleato Galatina in Movimento che in una mutazione del quadro generale chiedeva solo di voler capire alcuni passaggi politici che nella sostanza potevano minare alla base l’accordo sottoscritto e lo spirito con cui era nato. Ma forse non tutto accade per caso, probabilmente gli eventi futuri chiariranno se ciò sarà stato funzionale ad un progetto recondito.
Sono sufficienti quattro settimane in paziente attesa di risposte per essere qualificati come moderati ? Riteniamo di si, anche perché, andando oltre, la moderazione finirebbe per essere interpretata come pavidità. Era il 15 dicembre 2009 quando condividevamo con i lettori del nostro blog le PERPLESSITA’ che occupavano i nostri pensieri , sul medesimo blog dopo alcuni giorni di vana attesa, in uno spirito di estrema, forse eccessiva, moderazione abbiamo nuovamente sollecitato risposte descrivendo come tali perplessità avessero avuto un’ EVOLUZIONE in dubbio. Oggi purtroppo, non essendo stati messi nelle condizioni di capire, dobbiamo registrare l’ulteriore trasformazione del dubbio in certezza. Certezza che per noi, allo stato, è venuto meno il presupposto che era il pilastro portante dell’accordo sottoscritto, ovvero la condivisione del rifiutare quel modo feudale di intendere la politica che crea subalternità gerarchica e che porta sempre più spesso ad essere in contrasto con gli interessi del territorio che si rappresenta, condizione che oggi costringe gran parte dei politici galatinesi all’immobilismo perché “attendono gli accordi regionali” per poter sapere con chi potersi alleare o che strada intraprendere.
E gli interessi dei galatinesi ? Poco importa, per le alte gerarchie partitiche è un problema marginale, tutto deve essere funzionale agli interessi regionali o nazionali.
Galatina in Movimento, che non è condizionata o condizionabile da nessuna decisione di nessun genere presa fuori dalla città per interessi non della città ha a cuore esclusivamente le sorti di Galatina e della sua comunità.
Pure illazioni o chiacchiere da bar quelle che negli ultimi giorni ci hanno visto alleati oggi con gli uni e domani con gli altri nelle vesti di fratello minore dell’ UDC.
Galatina in Movimento è autonoma, non ha necessità di essere “accompagnata per mano” da chicchessia e mai ha mosso alcun passo né a destra né a sinistra, ne mai si è discostata dalla sua originaria posizione di centralità, nell’equidistanza prefissata dai due maggiori schieramenti.
E indubbio, quindi, che in questo panorama caotico e confuso in cui versa la politica partitica galatinese non riteniamo utile proseguire col tentativo di far condividere il nostro progetto ad altre formazioni politiche, non individuando, allo stato, interlocutori attendibili, è per questo che oggi riteniamo di doverci riappropriare della nostra totale autonomia, ritenendo concluso ogni progetto di alleanza, nella determinazione a volerci proporre al giudizio esclusivo degli elettori, gli unici interlocutori che hanno il potere di cambiare, basterebbe solo volerlo.

martedì 12 gennaio 2010

Nasce a Galatina un nuovo (ma antico) mezzo di trasporto


Affrettatevi a prenotare, restano solo pochi posti liberi in sesta file









Galatina in Movimento .... per il territorio : Aiuti per riassumere in stand by



Occupazione

Le misure varate nel 2009 per incentivare il reimpiego di chi ha perso il posto attendono l'attuazione degli aiuti per riassumere in stand by. Operative le vecchie disposizioni a sostegno dei disoccupati da 24 mesi.


L'ALTRA OPPORTUNITÀ

Tutti i datori di lavoro possono attingere anche alle risorse per il reinserimento degli iscritti nelle liste di mobilità. Sono molte le misure in campo per incentivare il reimpiego dei lavoratori che hanno perso il lavoro, anche se quelle emanate nel corso del 2009 sono bloccate in attesa delle disposizioni attuative. E quanto emerge dalla ricognizione (illustrata in questa pagina) diretta a fare il punto della situazione sulle iniziative per sostenere l'occupazione in questa fase di recessione.
Nel corso del 2009, in particolare, sono stati disposti sei provvedimenti di questo tipo, tutt'ora in attesa di essere applicati. Si tratta della legge 33/09 che ha previsto un nuovo beneficio per i «datori di lavoro che non abbiano sospensioni dal lavoro in atto ai sensi dell'articolo i della legge 23 luglio 1991, fl. 223», che senza esservi tenuti assumono lavoratori destinatari per gli anni 2009 e 2010 di ammortizzatori sociali in deroga, licenziati o sospesi per cessazione totale o parziale dell'attività o per intervento di procedura concorsuale da imprese non rientranti nella disciplina di cui alla stessa legge n. 223. I datori di lavoro sono stati di fatto impossibilitati ad applicare questa disposizione nel 2009. Il beneficio è pari all'indennità spettante al lavoratore, nel limite di spesa autorizzato e con esclusione di quanto dovuto a titolo di contribuzione figurativa, per il numero di mensilità di trattamento di sostegno al reddito non erogate.
Anche la legge 102/2009 (articolo i, comma i), prevede che le imprese possano utilizzare lavoratori che percepiscono un sostegno al reddito in progetti di formazione o riqualificazione connessa all'attività di lavoro. Anche qui si è in attesa di un decreto ministeriale.
Infine, la Finanziaria 2010. Sono previsti quattro nuovi interventi che incentivano l'occupazione; tutti non automaticamente applicabili perché in attesa di conoscere le modalità applicative.
Per la generalità dei datori di lavoro (compresi i professionisti), invece, è operativa la vecchia norma contenuta nell'articolo 8. comma 9 della legge 407/90 che incentiva l'assunzione di lavoratori disoccupati da almeno 24 mesi o che dallo stesso periodo risultino sospesi e beneficiari di cassa integrazione guadagni straordinaria. Il beneficio consente di ridurre il carico contributivo di competenza dell'azienda per 36 mesi nella misura che va dal o al 100% in funzione del territorio in cui si opera.
Sempre per tutti i datori di lavoro è presente anche l'altra vecchia disposizione che incentiva l'assunzione dei lavoratori iscritti nelle liste di mobilità che percepiscono la relativa indennità (articolo 8, comma4, legge 223/91). Il beneficio è costituito dalla concessione di un contributo mensile pari al 50% dell'indermità che sarebbe spettata al lavoratore e per la relativa durata.
In questi casi, peraltro, il datore di lavoro che assume un lavoratore dalle liste di mobilità può cumulare anche il beneficio costituito dalla quota contributiva pari al 10 per cento.
L'assunzione dalle liste di mobilità presuppone un precedente licenziamento da parte di un'impresa rientrante nel campo di applicazione della legge 223/1991 (almeno i dipendenti) ovvero imprese con un numero di lavoratori inferiore a 15 dipendenti che in deroga alle ordinarie regole consentono al lavoratore di iscriversi nelle liste di mobilità senza percepire l'indennità.
Ma non è tutto. La generalità dei datori che assumono lavoratori beneficiari della Cigs da almeno tre mesi, anche non continuativi, dipendenti da aziende in Cigs da almeno 6 mesi, possono beneficiare di un contributo mensile, pari al 50% dell'indennità che sarebbe spettata al lavoratore e per la residua durata. Soprattutto questa disposizione sembra adattarsi alla situazione di crisi che stanno vivendo le aziende.

L'agevolazione si applica, in via sperimentale e in ogni caso, fino aL 31 dicembre 2010.

1.200 euro per ogni assunto a tempo indeterminato o a termine per almeno 2 anni 1800 euro per ogni assunto con contratto a termine tra uno e due anni e tra 2.500 e 5.000 euro per l'assunzione' a tempo indeterminato/inserimento/a termine per almeno un anno di disabili

È necessaria l'assunzione a tempo indeterminato anche part-time. L'assunzione non deve intervenire in sostituzione di lavoratori a qualsiasi titolo cessati nei 6 mesi precedenti. Durata da 18 a 24 mesi se il contratto è, rispettivamente, a tempo indeterminato o determinato anche part-time. Il beneficio spetta fino a 12, 24 o 36 mesi in funzione dell'età o del territorio di appartenenza. Il beneficio spetta fino a 9, 21 o 33 mesi in funzione dell'età o del territorio di appartenenza. Il contratto deve essere a tempo pieno e indeterminato e il lavoratore deve fruire della Cigs al momento dell'assunzione. Il beneficio è in attesa delle disposizioni di attuazione. Non è prevista una particolare tipologia di contratto da adottare. Mancano le disposizioni attuative e il beneficio è concesso a domanda con le modalità rinviate ad un DM attuativo. È necessario il contratto a tempo pieno e indeterminato.


di De Fusco Enzo (Sole 24 Ore )

Galatina in Movimento ...... per il territorio : Le domande per gli incentivi sui vigneti nel Salento.


Confagricoltura Lecce rende noto che scadono il 15 gennaio 2010 i termini per la presentazione delle domande di contributo per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti relativamente alla campagna 2009/2010. La Giunta regionale, ha infatti approvato il nuovo Piano di ristrutturazione e riconversione dei vigneti, modificando le disposizioni regionali emanate con precedente provvedimento. Gli interventi ammissibili al finanziamento sono: riconversione varietale; ristrutturazione e adeguamento del vigneto.
I vigneti oggetti del Piano devono essere ubicati nelle aree delimitate dai disciplinari di produzione dei vini a denominazione di origine controllata (DOC e DOCG) e dei vini a indicazione geografica tipica (IGT), una volta ristrutturati e riconvertiti dovranno essere iscritti negli Albi DOC e/o negli Elenchi delle vigne IGT. Possono beneficiare degli aiuti: imprenditori agricoli singoli e associati; associazioni di produttori vitivinicoli riconosciute: cooperative agricole; società agricole di persone o di capitali; Consorzi di tutela di vini DOC e IGT riconosciuti.
La superficie minima oggetto degli interventi di ristrutturazione e riconversione ammessa al beneficio è fissata a 0,5 ettari. “Si tratta, in tempi di chiara difficoltà economica”, spiega il dottor Antonio Stea di Confagricoltura Lecce, “di un’opportunità che le nostre imprese devono cogliere nell’ ambito del settore vitivinicolo talentino. E’ un’azione volta ad una ristrutturazione lungo una parte della filiera vitivinicola, partendo come giusto che sia, dalla coltivazione in pieno campo, al fine di ottenere una qualità economica dettata da costi di produzione inferiori della materia prima (uve) derivanti dalla ristrutturazione. I nostri uffici e tecnici sono a disposizione per ulteriori informazioni e li ove fosse possibile istruire la relativa domanda di aiuto”.


(fonte www.ilgallo.eu)

lunedì 11 gennaio 2010

Dal web .....Continua il presidio dei lavoratori dell'Impianto di Depurazione ASI – Galatina


GALATINA (LE) - Continua con decisione il presidio permanente dei lavoratori dell’Impianto di Depurazione ASI di Galatina, i quali da 12 giorni manifestano per "difendere il loro posto di lavoro e vigilare sui processi depurativi", così come si legge sul comunicato inviatoci in questi giorni.Secondo quanto reso noto, i problemi al momento sarebbero duplici: da una parte "le istituzioni preposte alla risoluzione della problematica trascurano i problemi ambientali che derivano dal blocco dell’impianto", dall'altra manca un gestore che "oltre al mantenimento dei livelli occupazionali, sia puntuale e preciso nella corresponsione degli stipendi, evitando i gravissimi disagi che hanno dovuto subire fino ad oggi". Ed è per questo che i lavoratori chiedono all'Ente proprietario e alla Regione Puglia che ne venga individuato uno.Inoltre i lavoratori, ricordando che l’Impianto di depurazione in oggetto è essenziale per l’Area Industriale di Galatina e Soleto, chiedono che venga istituito "un Tavolo in Prefettura con la presenza dei Comuni di Galatina e Soleto, il Consorzio ASI, la Regione Puglia e AQP perché ritengono che l’unica sede preposta per la risoluzione definitiva del problema sia la Prefettura, e l'unica soluzione chiara, definitiva, stabile è rappresentata dalla GESTIONE AQP, già affidataria delle reti idriche e fognarie dell’area industriale in oggetto, la quale riscuote puntualmente dalle industrie il canone per la depurazione delle acque reflue". Ad ogni modo la loro lotta va avanti, fermamente decisi come sono a continuare il Presidio, con gli occhi sempre aperti sulla tutela dell'ambiente e, qualora occorra, pronti anche ad intraprendere lo sciopero della fame.


Ai lavoratori in lotta per il riconoscimento dei propri diritti va la piena solidarietà
di Galatina in Movimento che nei limiti delle proprie possibilità fungerà da cassa
di risonanza per le loro richieste, sino a soluzione del problema.

Dal web ... Lettera del Comune di San Francisco al Sindaco di Parma



La lettera è stata inviata idealmente a tutti i Comuni italiani.


Caro Sindaco Vignale,


sono rammaricato nell'apprendere che Parma stia considerando di trattare i propri rifiuti solidi urbani mediante un inceneritore.
Gestisco programmi ambientali per una grande città, geograficamente costretta, e voglio portare alla Sua attenzione il nostro successo: noi ricicliamo e compostiamo il 72% del nostro flusso di rifiuti. Trasformiamo i residui di cibo e gli sfalci del verde in fertilizzante organico, molto richiesto dalle fattorie e dalle vigne locali. Questo fertilizzante arricchisce il nostro terreno, ci fa risparmiare nell'utilizzo dell'acqua, riduce l'uso di pesticidi e fertilizzanti sintetici e allo stesso tempo riduce le emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Parma è il centro dell'Emilia Romagna, la patria di alcuni dei più famosi e squisiti cibi e vini del mondo. Se voi produceste fertilizzanti dagli scarti di cibo invece che bruciarli, sono sicuro che trovereste un mercato pronto fra le fattorie e le vigne della vostra zona. Consideri la Sua decisione di fare compost e di arricchire la Sua regione come un contributo a questa copiosa eredità dell'Emilia Romagna ed un passo in avanti nella salvaguardia del nostro pianeta. Trent' anni fa, San Francisco ha dovuto fronteggiare un'emergenza rifiuti e prese seriamente in considerazione la costruzione di un inceneritore. Fortunatamente la nostra popolazione ha mostrato una grande lungimiranza e si è sollevata per respingere questo progetto. Ancora oggi San Francisco continua ad avere una esplicita politica di opposizione all'inceneritore. Non abbiamo compiuto questo passo con leggerezza, né Le offriamo i nostri consigli senza offrirLe anche il nostro aiuto e sostegno. Le diamo il benvenuto e La invitiamo a visitare San Francisco e ci organizzeremo per mostrarLe il nostro programma di lavoro nel riciclo e nel compostaggio, così come Le mostreremo come recuperiamo più del 72% del nostro flusso di rifiuti municipali per scopo benefico .Infine, La esorto ad unirsi alle 100 città che nel 2005, in occasione della Giornata Mondiale per l' Ambiente delle Nazioni Unite, hanno sottoscritto qui a San Francisco l'Accordo Ambientale Urbano. Con grande stima,Jared BlumenfeldDirettore Dipartimento AmbienteSan Francisco

(fonte sito http://www.nuovasocietà.it/)

Che aggiungere, dovremmo solo meditare.

Galatina in Movimento


domenica 10 gennaio 2010

Ci associamo a quanti in questi giorni han deciso di intrattenere raccontando, o scrivendo, barzellette.


SIAMO IN BUONE MANI
Sono stati pubblicati i risultati di un recente sondaggio commissionato dalla FAO rivolto ai governi di tutto il mondo.La domanda era:"Dite chiaramente qual è la vostra opinione sulla scarsità di alimenti nel resto del mondo".- gli europei non hanno capito cosa fosse la scarsità;- gli africani non sapevano cosa fossero gli alimenti;- gli americani hanno chiesto il significato di resto del mondo;- i cinesi hanno chiesto maggiori delucidazioni sul significato di opinione;- il governo Prodi sta ancora discutendo su cosa possa significare l'avverbio "chiaramente".

L’ECONOMIA DELLE VACCHE
Supponiamo di avere due vacche.
FEUDALESIMO: Hai due vacche. Il feudatario prende la metà del latte.
DITTATURA: Hai due vacche. La polizia te le confisca e ti fucila.
SOCIALISMO REALE: Hai due vacche. Il governo te le prende e ti fornisce il latte (detratto quello scaduto, quello disperso nella distribuzione, quello che spetta ai funzionari di partito…)
COMUNISMO: Hai due vacche. Le metti in comune con i vicini: munge chi ha voglia, secondo le sue possibilità; beve chi ha sete, secondo i suoi bisogni (se qualcuno ha munto…)
NAZISMO: Hai due vacche. Il governo prende la vacca bianca e uccide quella nera.
FASCISMO: Hai due vacche. Il governo ti indica quanto latte puoi produrre, a che prezzo devi venderlo, quanto ne devi donare alla Patria.
DEMOCRAZIA: Hai due vacche. Si vota per decidere a chi spetta il latte.
DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA: Hai due vacche. Si vota per chi eleggerà la persona che deciderà a chi spetta il latte.
ANARCHIA: Hai due vacche. Lasci che si organizzino in autogestione.
CAPITALISMO: Hai due vacche. Ne vendi una per comperare un toro ed avere dei vitelli con cui iniziare un allevamento.
CAPITALISMO SELVAGGIO: Hai due vacche. Fai macellare la prima per avere la sovvenzione statale e obblighi la seconda a produrre tanto latte come quattro vacche. Alla fine licenzi l'operaio che se ne occupava accusandolo di aver lasciato morire la vacca di sfinimento.
CAPITALISMO ALLA BERLUSCONI: Hai due vacche. Ne vendi tre alla tua società quotata in borsa utilizzando lettere di credito aperte da tuo fratello sulla tua banca. Poi fai uno scambio delle lettere di credito con una partecipazione in una società soggetta ad offerta pubblica e nell'operazione guadagni quattro vacche, beneficiando anche di un abbattimento fiscale per il possesso di cinque vacche. I diritti sulla produzione del latte di sei vacche vengono trasferiti da un intermediario panamense sul conto di una società con sede alle Isole Caiman posseduta clandestinamente da un azionista che rivende alla tua società i diritti sulla produzione del latte di sette vacche. Nei libri contabili di questa società figurano otto ruminanti, con l'opzione di acquisto per un ulteriore animale. Nel frattempo hai abbattuto le due vacche, perché sporcano e puzzano.
SOCIAL-CAPITALISMO DI SINISTRA:Hai due vacche.Costituisci una società a partecipazione pubblica che dovrà espropriare il 50% delle vacche e distribuire il latte ai soggetti deboli. Dopo che hai conferito una delle tue due vacche, te ne fai assegnare quattro per scopi di utilità sociale.Delle cinque vacche che hai, ne regali due al popolo cubano e due a quello palestinese.Dopodiché solleciti un’inchiesta della magistratura affinché vengano sequestrate le vacche dei tuoi avversarî politici: ti costituisci parte civile al processo, e ti fai assegnare otto vacche.Ora hai nove vacche: te le tieni e ti fai nominare amministratore della società a partecipazione pubblica che gestisce le vacche espropriate e sequestrate: ne distribuisci una ad ogni centro sociale occupato e autogestito, una ad ogni associazione ecologista amica, una ad ogni cooperativa rossa; agli altri no, perché sei contro la lottizzazione.Se un tuo amministratore viene "pizzicato" da un giudice troppo zelante, ti fai un indulto con Berlusconi.Se non c’è più latte per i soggetti deboli, la colpa è di Berlusconi, della CIA e del Vaticano.

Lettere a Galatina in Movimento


Riceviamo e volentieri pubblichiamo


La basilica di Santa Caterina d’Alessandria in Galatina bene dell’ Unesco
La nostra città fin dalle sue origini ha avuto nella sua gente espressione di grande impegno culturale, che ha portato Galatina a fregiarsi del titolo di città d’arte.
Già nel medioevo la nostra comunità si guadagnò il titolo di città, partecipando da protagonista nei grandi conflitti tra oriente e occidente e trovando strade per aprirsi all’accettazione di architetture e valori dell’altra sponda del mediterraneo. Oggi la storia riserva un capitolo tutto particolare a Galatina che merita di essere valorizzato e conservato.
Il nostro paese è il paese delle città, dei campanili, e delle grandi realizzazioni architettoniche religiose; la città di Galatina appartiene alla storia di questi capitoli, infatti si segnala come città d’arte e quindi, nel suo borgo antico racchiude ancora tante esperienze artistiche di tempi passati. Ma sicuramente l’espressione più alta ci viene dalla basilica di Santa Caterina d’Alessandria. Voluta da Raimondello Orsini del Balzo fu costruita tra il 1383 e il 1391. La basilica rappresenta uno degli esempi tipici dell’architettura gotica pugliese che non ha mai completamente abbandonato il romanico.
L’interno, a cinque navate, ci sorprende con il più vasto ciclo pittorico del Quattrocento meridionale. E’ chiara la volontà di chi lo commissionò di fare di Galatina il centro artistico della Puglia del XV-XVI secolo. Gli affreschi si sviluppano per ben duemilacinquecento metri quadri e sono l’espressione di Maria D’ Enghien, che li volle dopo la morte del marito Raimondello, e nei quali manifesta tutta la sua cultura innovativa pervasa dai valori dell’Umanesimo. In essi sono raffigurate scene dell’Apocalisse, della storia della Genesi e della vita di Santa Caterina. Un ulteriore particolarità è racchiusa nella figure degli angeli che cantano alla gloria di Dio e alla Vergine Maria. In queste due scene troviamo la più grande rappresentazione di strumenti musicali medievali in Europa e che verrà approfondita il 25 al 27 settembre del corrente anno in un convegno di musicologia medievale che riunirà esperti di tutto il mondo. Quest’unicum caratterizza in modo più esclusivo il monumento e avvalora ancora di più la nostra convinzione nel chiedere che si dia il via all’iter necessario all’inserimento della Basilica nei beni tutelati dall’Unesco.


Prof Luigi Mangia
Presidente Associazione Boy’s sport arte e cultura
Via Tito Livio , 80
73013, Galatina (LE)
Dott. Tommaso Calò
Libreria la Musa
Via Vitt Emanuele II, 13
73013 Galatina (LE)

venerdì 8 gennaio 2010

Galatina in Movimento...per il territorio : Via al bonus fiscale per promuovere all'estero i beni agricoli di qualità


Al via il credito d'imposta per la promozione estera dei beni agricioli di qualià; con la pubblicazione in G.U n. 3 del 05 gennaio 2010 del decreto interministeriale 24 luglio 2009 è operativa l'agevolazione introdotta dalla Finanziaria per il 2007 e destinata agli operatori impegnati nella produzione agroalimentare che si rivolgono ai mercati esteri. Ora, entro 30 giorni dovrà essere predisposto il modello per inoltrare la richiesta al ministero delle politiche agricole. Il bonus si rende applicabile a fronte di investimenti in attività dirette in stati esteri, non necessariamente membri Ue, volti a promuovere l'acquisto da parte di operatori economici e consumatori, di un determinato prodotto agricolo o agroalimentare di qualità, appositamente individuato (art. 32 del regolamento Ce n. 1698/2005) a condiziane che la promozione e il prodotto non sia specificatamente associato a un singolo marchio commerciale o a una impresa.
Tre le categorie di imprese chè possono accedere al credito d'imposta: innanzitutto le imprese, di qualsiasi dimensione, che producono prodotti di cui all'Allegato I del Trattato istitutivo della Comunità europea; si tratta di prodotti agroalimentari quali pesci, crostacei, latte, uova, legumi, ortaggi. Anche le imprese che producono prodotti agroalimentari non compresi nel predetto allegato I, possono beneficiare del bonus in forme diverse e in funzione della loro dimensione; privilegiate, ovviamente, sono le piccole e medie imprese.
L'agevolazione consiste nella concessione, a partire dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007, per gli anni 2008 e 2009, di un credito d'imposta nei limiti delle risorse effettivamente disponibili. L'importo è determinato sullà base dell'incremento annuo degli investimenti e delle spese agevolabili rispetto alla media degli stessi realizzati negli ultimi tre periodi di imposta. In sostanza, per le piccole e medie imprese che producono prodotti non ricompresi nell'allegato I il credito d'imposta è commisurato al 50% dell'incremento delle spese sostenute per la locazione, installazione e gestione dello stand nonché le spese sostenute per servizi forniti da consulenti esterni per l'assistenza tecnica, con esclusione dei servizi continuativi o periodici e connessi alle normali spese di funzionamento dell'impresa, in occasione della prima partecipazione a una determinata fiera o esposizione.
Per le imprese (piccole, medie o grandi) che producono prodotti di cui all'allegato I, e per le grandi imprese che invece non producono tali generi di prodotti, il credito è tarato sul 50% dell'incremento degli investimenti in attività quali le campagne pubblicitarie e di promozione, fiere, manifestazioni, esposizioni, e altre azioni di comunicazione diretta rivolte ai consumatori o agli operatori stranieri. In ogni caso sono esclusi dall'agevolazione gli investimenti connessi all'esportazione se realizzati da grandi imprese non impegnate in produzioni di cui all'allegato I.
La richiesta va inoltrata, con apposito modello da approvare entro 30 giorni dall'entrata in vigore del decreto ossia dal 5 gennaio 2010, al ministero delle politiche agricole alimentari e forestali; le istanze, esaminate in ordine cronologico, fino a esaurimento dei fondi stanziati, saranno seguite da una risposta, entro 60 giorni dalla presentazione dell'istanza, con il riconoscimento del contributo ovvero il diniego del contributo per carenza dei presupposti o per l'esaurimento dei fondi stanziati. Il credito riconosciuto deve essere indicato, a pena di decadenza, sia nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta nel corso del quale il beneficio è concesso, sia nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d'imposta nei quali il credito è utilizzato, esclusivamente in compensazione. La revoca o la rideterminazione del credito a seguito di controlli da parte del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, deve essere comunicata all'Agenzia delle entrate che procede al recupero, entro il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello in cui il credito di imposta è revocato o rideterminato.
(di Felicioni Alessandro - Italia Oggi)

giovedì 7 gennaio 2010

Guardare per ridere, o dovremmo piangere ?

http://www.youtube.com/watch?v=TMJUO-NsZGM

Galatina in Movimento .....per il cittadino : In Gazzetta Ufficiale il decreto “milleproroghe”


Di seguito riportiamo sommariamente gli undici articoli che compongono il tradizionale decreto legge di fine anno denominato "milleproroghe" :


Il decreto legge n. 194 del 30 dicembre 2009 definisce i nuovi termini per l’entrata in vigore di provvedimenti relativi ad una serie di materie. È composto di 11 articoli e tratta, nello specifico, i seguenti argomenti:


• Articolo 1: proroga di termini tributari, nonché in materia economico-finanziaria;
• Articolo 2: Proroga di termini in materia di comunicazione, di riordino di enti e di pubblicità legale;
• Articolo 3: Proroga di termini in materia di amministrazione dell'interno
• Articolo 4: Proroga di termini in materia di personale delle Forze armate e di polizia
• Articolo 5: Proroga di termini in materia di infrastrutture e trasporti
• Articolo 6: Proroga di termini in materia sanitaria
• Articolo 7: Proroga di termini in materia di istruzione
• Articolo 8: Proroga di termini in materia ambientale
• Articolo 9: Proroga di termini in materia di sviluppo economico
• Articolo 10: Istituti di cultura all'estero
• Articolo 11: Entrata in vigore

Il decreto legge è entrato in vigore il 30 dicembre scorso, cioè lo stesso giorno della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge. I media hanno dato molto spazio alla proroga al 30 aprile 2010 del cosiddetto “scudo fiscale” che, come oramai sappiamo tutti, serve per far rientrare capitali in Italia e che ha registrato un successo inaspettato (circa 95miliardi di euro al 31/12/09). Tuttavia, il decreto "milleproroghe" contiene altre misure che, probabilmente, interessano maggiormente le imprese.

Ci riferiamo, per esempio:


  • Studi di settore: ci sarà più tempo anche per la predisposizione degli studi di settore da utilizzare per gli anni di imposta 2009 e 2010. Per meglio calibrarli agli effetti derivanti dalla crisi economica e dei mercati, la loro pubblicazione potrà avvenire, rispettivamente, entro il 31 marzo 2010 e il 31 marzo 2011.

  • Sostituti d'imposta: slitta di un altro anno l'avvio della trasmissione mensile delle dichiarazioni dei sostituti d'imposta, prevista dall'articolo 44-bis del decreto legge 269/2003. La norma dispone l'invio telematico mensile dei dati retributivi e delle informazioni necessarie per il calcolo delle ritenute fiscali e dei relativi conguagli, per il calcolo dei contributi, per la rilevazione della misura della retribuzione e dei versamenti eseguiti, per l'implementazione delle posizioni assicurative individuali e per l'erogazione delle prestazioni. La nuova procedura avrebbe dovuto prendere il via a partire dalle retribuzioni corrisposte per il mese di gennaio 2010. Se ne riparlerà invece nel 2011, ma, nel corso del 2010, verrà attivata una fase sperimentale secondo modalità che saranno concordate dall'Agenzia delle Entrate e dall'Inps.

  • Apparecchi elettrici ed elettronici: slitta al 31 dicembre 2010 l’entrata in vigore nel nuovo sistema di responsabilità dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Arbitrati: proroga al 30 giugno 2010 dell’entrata in vigore della nuova disciplina prevista dalla direttiva 2007/66/Ce, che vieta l’utilizzo degli arbitrati nelle controversie sui contratti pubblici.

  • Fondo garanzia Pmi: si dispone che l’apposita convenzione relativa al Fondo di interventi di garanzia per le piccole e medie imprese possa essere prorogata, per motivi di pubblico interesse, non oltre il 31 dicembre 2010, con una riduzione del 5% delle relative commissioni.

  • Fondo Tfr: si dispone il mantenimento in bilancio delle quote accantonate al 31 dicembre 2009 del Fondo per il Tfr, per essere utilizzate per l'anno 2010.

  • Tarsu: ancora una proroga per l’avvio del cosiddetto sistema di tariffa integrata ambientale (decreto legislativo 22/1997 e, successivamente, decreto legislativo 152/2006). Infatti, slitta al 30 giugno 2010 il passaggio dalla Tarsu (tariffa rifiuti solidi urbani) alla Tia (tariffa integrata ambientale).

  • Zone franche urbane: ci sarà tempo fino al 31 marzo 2010 per la presentazione delle richieste collegate alle zone franche urbane. L’obiettivo è quello di semplificare ulteriormente le procedure per la realizzazione delle zone franche urbane così da accelerare la creazione di micro-imprese e stimolare nuova occupazione. È resa immediatamente operativa l’agevolazione direttamente ai Comuni interessati (risorse per 100milioni di euro che andranno al taglio degli oneri relativi al costo del lavoro e dell’Ici).

Dal mondo di facebook : Per non morire - di Antonio Bruno (Dottore Agronomo)


La tecnica di coltivazione è la frase che ci dovrebbe informare quando ci accingiamo a decidere cosa acquistare e perché. Tradotto se conosco la tecnica di coltivazione posso scegliere un pomodoro coltivato da Giovanni anziché di quello coltivato da Vittorio perché quello che produce Giovanni fa per la mia vita. Già! Non tutti i pomodori vengono coltivati allo stesso modo e, soprattutto, non sono stati sempre coltivati! I nostri antenati raccoglievano i frutti che pendevano maturi dagli alberi o dalle piante che incontravano lungo il loro cammino. Vi rendete conto? I frutti crescevano e ai nostri antenati non rimaneva altro da fare che cercare quelle piante e raccoglierne i frutti. Un processo, un percorso, che si stende nel tempo e che parte dalla fioritura, in primavera e si conclude con la maturazione, quando il sole scalda la terra, quando i colori diventano sfavillanti e i profumi attiravano i nostri antenati verso quella mela oppure quel fico che poi mordevano per essere completamente devastati da quella dolcezza e flagranza. Sino a pochi anni fa, regalare un frutto rappresentava un dono prezioso e gradito. E siccome una pianta è diversa dall'altra, siccome grazie alle api e gli insetti oppure per il vento il polline di una pianta cade nell'ovario di un'altra pianta ecco che ogni volta c'era la meraviglia dell'apparizione di nuove piante, di nuovi fiori e, in definitiva, di nuovi frutti. Sapori nuovi, alcuni più saporiti di altri, altri meno saporiti o semplicemente c'è lo stupore di assaggiare sapori diversi, quello della mela piccola, quello della mela verde, o rossa o gialla, uno diverso dall'altro. Oggi ciò accade sempre meno di frequente, sempre più spesso si parla del sapore di mela sottintendendo che esiste un solo sapore. Si chiama BIOMIMESI la branca delle nanotecnologie che il prof. Roberto Cingolani sta sviluppando poiché ha il sogno di cotruire degli androidi miti che lavorino al posto nostro. Androidi che mangeranno erba e che saranno docili! Ci sta lavorando alacremente! Ha un progetto. Ha capito che la maggior efficienza energetica ce l'ha il corpo di un essere vivente a cui basta una barretta di cioccolato con poche calorie per svolgere il lavoro che, invece per una macchina, richiede molti chilowatt. Su questa piattaforma lavora tutta Europa e c’è uno staff di 140 scienziati. Il prototipo di robot a cui stanno lavorando ha 55 gradi di libertà consuma 1,3 KW (tenete presente che il contratto di casa nostra ha una potenza impegnata di 3 KW) e il Robot consuma come il forno elettrico! Quello che il Robot fa con 1,3 KW di energia l’uomo lo fa con 2 Watt. Ecco qual è il problema! Riuscire a riprodurre l’efficienza della vita, riuscire a imitare la vita. Si pensa a una energia plastica e biologica. Ecco che, meraviglia delle meraviglie, scopriamo che la natura ha svolto un compito eccellente perchè ha realizzato gli esseri viventi e questi esseri viventi sono perfetti. La stessa cosa vale per le piante. Ricordate la professoressa di Scienze? C'erano i REGNI. Una monarchia o un Impero che ci veniva proposto e che ci vedeva incuriositi dal fatto che ci fosse il Regno Animale e che il Re di tale Regno fosse il leone. Nessuno ha mai saputo chi fosse la regina del regno animale, a me sarebbe piaciuta la volpe, ma anche li non si è mai riusciti a definire qualche esempio femminile che potesse essere visto come modello. E' la stessa cosa del Regno Umano dove i Re sono assoluti e hanno accanto Regine a cui si attribuiscono meriti a patto che tali meriti, siano solo intuiti e percepiti dagli uomini, e che le Regine siano in secondo piano, molto in secondo piano. Poi c'è il Regno vegetale e li parlare di Re e regine proprio non è possibile. Ma tale regno ha delle regole che sono quelle che i nostri antenati conoscevano, che fanno ottenere i succosi frutti a patto e condizione che si abbia la pazienza di attendere, perché loro, le piante, fanno tutto da sole, crescono e si riproducono tenendo conto che parte del loro patrimonio dovrà servire a nutrire noi, le persone umane, che si spostavano liberamente su tutta la faccia della terra alla ricerca dei frutti che gli avrebbero dato quel poco di energia necessaria per vivere perché come abbiamo detto, il prof. Cingolani vuole imitare la vita, perché l'efficienza energetica maggiore viene dalla vita, dagli esseri viventi. Potrei farla ancora più lunga ma voglio andare al punto del mio discorso ovvero cosa c'entrano con tutto questo i Dottori Agronomi e i Dottori Forestali ? E soprattutto cosa possono fare per l'energia di cui ci serviamo per vivere? Si! I Dottori Agronomi e i Dottori Forestali sono “quelli che fecero l'impresa” di scoprire come si produce l'energia necessaria alle persone umane per vivere. C'è una sapienza che viene dalla natura e che è stata la nutrice dei Dottori Agronomi e i Dottori Forestali. Come nasce una pianta o un animale domestico, come si nutre, come si riproduce. Gli animali domestici che ci danno il latte che ci cresce sani e forti, il miele che sgorga dai grassi favi e questo latte e miele che scorre sino alla tua tavola. Il latte ed è uno degli alimenti che al mattino allieta il giorno, quella bella e gioiosa tavola dei tuoi figli che si alimentano per potere affrontare una giornata impegnativa, quella tavola che nutre anche te prima della pugna, della rivalità che ti costringe alle battaglie quotidiane che poi dopo averle vinte ti faranno chiedere se ne sia valsa davvero la pena. Oggi tu che acquisti l'energia che alimenta l'azione della tua famiglia, tu donna che scorri con lo sguardo pacco dopo pacco, pomodoro dopo pomodoro e verdura dopo verdura quello che servirà a nutrire il sangue del tuo sangue, senza rendertene conto, ti fidi di ciò che vedi, come la tua antenata che se ne andava in giro a raccogliere il fico, la mela o la verdura che cresceva naturalmente e non si chiedeva come fosse cresciuta quella mela e non se lo chiedeva perché sapeva perfettamente che cresceva seguendo la traiettoria del tempo, il percorso della vita, lo stesso che faceva lei, nascere, crescere e riprodursi. Ma ora che tutti fanno tutto per non si sa chi, ora che si produce per persone sconosciute che vivono dall'altra parte della terra come noi che abitiamo lontano dalla Cina dei pomodori e delle passate, si proprio oggi scrivevo, forse ci vuole qualcuno che amorevolmente e con competenza e professionalità segua tutto affinché il percorso sia rispettato, la natura sia fatta salva e il suo frutto rappresenti il dono a cui ognuno di noi deve la sua vita e quella dei suoi figli. Noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali facciamo questo, è il nostro lavoro e lo facciamo perché l'abbiamo scelto, lo offriamo al territorio e al Mediterraneo. Quest'anno l’Europa ed il Mediterraneo sono più vicini ed uniti, poiché da quest'anno si può dare luogo ad un unico grande mercato, guardando a questo grande mare come il centro strategico per incontri e confronti. In questo 2010 c'è la costruzione di una zona di libero scambio, che per peso e dimensioni sarà tra le più grandi del mondo. Si tratta di un’occasione unica per la crescita economica e strategica dell’intera area mediterranea, destinata ad incrementare gli scambi commerciali ed i flussi di investimento tra gli Stati membri. E noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali siamo chiamati a custodire e informare questo grande mercato perché è un luogo quasi sacro, è il luogo in cui si scambiano i frutti della terra e del lavoro della donna e dell'uomo e se lo facciamo funzionare seguendo la perfezione della natura diverrà un modello da imitare. A te che mi leggi, che dovrai decidere il cibo che da la vita e l'energia a te e alla tua famiglia il compito di sapere cosa scegli, perché se non sai la differenza tra lana e lino potrai comprare un abito di lino sicura di scaldarti rischiando di morire congelata al primo freddo. E tu non vuoi morire vero?


Antonio Bruno (Dottore Agronomo Esperto in diagnostica urbana e territoriale titolo Universitario International Master’s Degree IMD in Diagnostica Urbana e territoriale Urban and Territorial Diagnostics).

martedì 5 gennaio 2010

Una partita da giocare.


Il gioco d’azzardo è vietato per legge, a parole. Nei fatti giocare d’azzardo è una consuetudine a cui nemmeno lo Stato si sottrae, ma questo è un altro discorso che per il momento non affrontiamo.
Il periodo è tra i più adatti, nelle festività natalizie è quasi tradizione ritrovarsi tra amici intorno ad un tavolo ad improvvisare una partita a carte, i più intraprendenti ed economicamente “adeguati” scelgono il professionale poker altri con minori possibilità o anche solo per minore propensione al rischio si orientano verso la più popolana stoppa.

Succede anche che, malgrado non si abbia voglia, trovandosi in casuale compagnia di amici del momento e di loro ulteriori amici, che a pelle non ci risultano particolarmente simpatici, mancando il quinto per il poker o il quarto per la stoppa e non volendo apparire scortesi si accetta di sedersi, anche se quasi con fastidio, ad un tavolo per giocare.
Bene, sul quel tavolo ci si è seduti quindi, inevitabilmente, ora la partita è da affrontare.
Dopo pochi giri di carte si delineano i vari ruoli dei personaggi, c’è chi del bluff fa scienza, chi è baciato dalla dea fortuna, chi pavidamente ha come unico scopo limitare i danni e chi ha già messo in conto di poter perdere un budget prestabilito e vorrebbe solo divertirsi un po.
Può la politica, fatta da uomini con le loro virtù e le loro debolezze, non essere influenzata da questo clima giochereccio ? E può Galatina in Movimento, che di Politica vorrebbe trattare, sottrarsi a tale clima e non sedersi al tavolo ?
Potrebbe, ma finirebbe per assumere il ruolo dello scortese, di colui che rovina la festa.
Allora giochiamola questa partita, anche se le sensazioni non sono positive ed è palpabile un senso di fastidio, sediamoci intorno a questo tavolo proponendoci di farla durare il meno possibile, facciamo la nostra puntata e se necessario rilanciamo, scopriamo le nostre carte obbligando gli altri giocatori a fare altrettanto.
E’ questo il momento in cui molto sarà chiaro, si capirà chi avrà bluffato, chi sarà stato baciato dalla dea fortuna, chi pavidamente ha giocato ma solo per limitare i danni e chi era li a carte scoperte per giocare una partita forse senza gran voglia e consapevole quanto convinto che se fatto con gusto anche un solitario dà gratificazione. Forse maggiore.

domenica 3 gennaio 2010

-15 .... solo due settimane per mantenere l'impegno.


giovedì 19 novembre 2009 sui quotidiani locali veniva enfatizzata la notizia :

Tornerà agibile la S.P. 362 !

Avevamo commentato la notizia con scetticismo augurandoci sin da subito di essere smentiti dai fatti ed essere qualificati come malpensanti. Mancano solo 15 giorni allo scadere dei 60 previsti per la riapertura e nulla è cambiato : la SP 362 è chiusa ma percorribile, nessun nuovo cantiere, nulla che faccia presagire l'inizio dei lavori.

Vergogna !! ancora una volta i galatinesi illusi ed ingannati da una politica e da una burocrazia sempre più arroganti. Per fortuna si andrà a votare, è quella la data certa in cui i lavori saranno completati, scommettiamo ?


Riproponiamo il nostro commento del 19 novembre 2009 :


Tornerà agibile ? certo che tornerà agibile, forse, se, ma, quando ? si quando ? perchè nessuno dice chiaramente ai galatinesi quanto molti di loro già sanno o immaginano ?E' pensar male dire che, molto probabilmente, ci potremmo riappropriare della nostra strada per Lecce solo a ridosso di marzo 2010 ? Prevediamo il futuro ? No, prevediamo la prevedibilità della politica ! Ci si prepara a far apparire ai cittadini galatinesi ciò che è un loro diritto come fosse un "regalo" del "Principe" di turno che, a pochi giorni dalle future elezioni regionali e comunali, in pompa magna ed attorniato dalla corte festante, sarà lì a tagliare il nastro. Dovremmo ringraziarlo ? Forse si, considerando che il "Principe" precedente non ci ha omaggiato della sua benevolenza nemmeno in occasione dell'importante consultazione delle provinciali. Siamo vittime di una burocrazia politicante ed arrogante che riconosce solo il potere di riferimento di un circolo ristretto in cui non siamo rappresentati e la colpa non è solo altrui, ma lo sappiamo già.Sta partendo l'assalto alla cassaforte (dei voti) galatinese, ecco quindi consiglieri regionali di ogni area che si occupano e si preoccupano improvvisamente dell'Ospedale Santa Caterina Novella nel quale si rimpiange il tempo di Palmina De Maria e della gestione monacale, qualcuno inizierà a parlare dell'aereoporto da trasformate in scalo civile pur sapendo che mai si potrà realizzare, qualcun altro parlerà di come si aboliranno quelle moderne porte medievali che cingono la città in un abbraccio soffocante, chiamate "passaggi a livello" e qualcun altro ancora ci parlerà di opere mega galattiche che ridaranno immenso splendore all' "ombellico del Salento". Si, lo faranno certamente, riaprendo il cassetto dei sogni nel quale oramai da troppo tempo giacciono le speranze dei galatinesi con l'unica constatazione certa che da esso sprigionerà solo una puzza di muffa, stantia e stomachevole."Bambole, non c'è una lira", era il titolo di un noto varietà degli anni '70 e probabilmente sarà il titolo del prossimo discorso d'insediamento di colui o colei che ascenderà a Palazzo Orsini, ma questo è un altro capitolo che leggeremo fra qualche mese, per ora speriamo che il nostro futuro Sindaco possa recarsi fuori da Galatina dignitosamente e dalla strada principale, quella S.P. 362 che tornerà agibile entro 60 giorni, forse. Ben felici, se così sarà, di poter essere smentiti dai fatti e constatare che siamo stati solo dei mal pensanti.

NUOVO SONDAGGIO


Da oggi Vi proponiamo, qui a fianco, un nuovo sondaggio. La domada è : "


Qual'è il primo problema che vorresti fosse risolto per un immediato "rilancio" di Galatina ?


le possibili risposte da indicare erano numerose, abbiamo pensato di selezionare quelle di minor impatto economico che potrebbero essere affrontate e risolte nei primi mesi dalla nuova amministrazione :

a) la viabilità, con un nuovo adeguato piano traffico
b) il decoro, ripulendo e rendendo la città piacevole da vivere e visitare
c) la cultura, realizzando una programmazione strutturale e qualificata
d) altro


abbiamo pensato a tre problematiche che potrebbero e dovrebbero dare a Galatina una nuova "immagine" rendendola gradevole da vivere e visitare. Condizione questa che sarebbe la base su cui costruire un rilancio commerciale ed economico strutturale.

Se riterrete opportuno scrivete a galatinainmovimento@live.it per segnalarci quale ulteriore risposta per Voi sarebbe opportuno aggiungere, ne terremo sicuramente conto.


Galatina in Movimento

sabato 2 gennaio 2010

Sondaggio sul Fotovoltaico : i risultati.


Cogliendo uno stato di disagio tra i galatinesi a causa del proliferare indiscriminato dei mega impianti fotovoltaici che stanno "aggredendo" il nostro territorio Galatina in Movimento ha pensato di proporre un quesito ai lettori del nostro blog. Ecco le percentuali sulle risposte.


Quesito : INVASIONE DI PANNELLI SOLARI. COME LA PENSI ?


a) va bene così, il futuro è nell'energia alternativa - 14 %


b) si, ma con regole certe - 76%


c) non credo nel fotovoltaico - 9%


d) mi preoccupa lo smaltimento futuro dei pannelli - 14%


come è evidente la maggioranza dei votanti si è dichiarata favorevole al fotovoltaico come sistema di produzione alternativo di energia, ne eravamo certi, ma con regole certe.

I cittadini chiedono alla politica di stabilire delle regole certe e condivise che impediscano ai soliti speculatori di trasformare una risorsa come l'energia prodotta dal sistema fotovoltaico, in una minaccia che sta sconvolgendo il territorio galatinese e salentino.

Più dubbio per tutti è l'augurio per il 2010 (Federica Colonna - Ffweb magazine)


Di tutte le cose sicure la più certa è il dubbio. (Bertold Brecht)


Definizione: sostantivo maschile. Dal latino dubium, neutro sostantivato dell’aggettivo dubius.

1. Incertezza, esitazione nell’esprimere un giudizio o nel prendere posizione su determinati argomenti. In filosofia, indica sia l’incertezza psicologica di fronte a un’alternativa, sia l’atteggiamento metodologico consistente in una programmatica sospensione del giudizio.

2. Ciò che è materia di incertezza o di discussione, punto oscuro, controverso.
Il dubbio è la parola dell’anno, di quel 2009 con i ragazzi di Teheran in piazza, del primo governo americano per cui “yes, we can”, l’anno in cui, il 9 Febbraio, è morta Eluana Englaro. Baruffe, urla da stadio, scontri non tra avversari, ma tra nemici, come ebbe a sottolineare Angelo Panebianco, hanno infiammato la battaglia politica rispetto al tema etico per eccellenza. Perché tutti potrebbe coinvolgere, e tutti spaventa. La politica ha perso nel 2009 e nella vicenda Englaro un’occasione. Quella del dubbio.Quella di porsi nei confronti di vicende così viscerali, così umane e intime, con un atteggiamento più dialogante, flessibile, rispettoso. La politica ha scelto di intraprendere un dibattito rabbioso e a tratti lunare, perché le persone, se le guardi a una a una negli occhi, lo sanno già. Vogliono uno spazio di pacato silenzio e di silenziosa libertà.Le persone vogliono uno spazio di rispettoso dubbio. Che spesso è come il silenzio, d’oro. È prezioso.Il dubbio è, infatti, lo strumento del futuribile, è la preferenza dell’uomo libero il quale posto di fronte alla scelta tra una risposta e una domanda sta dalla parte della domanda. Del punto interrogativo, del diritto di non sentirsi ancora arrivati ma in cammino. In un costante, perenne, indefinito cammino, che è poi l’unico destino dell’umanità, il senso stesso del viaggio dell’uomo. Per dirla come Fabrizio De Andrè, infatti: «Il senso del viaggio è viaggiare».È attraverso il dubbio che l’uomo introduce nella storia il valore mai deterministico del cuore. È con il dubbio come speranza e come motore immobile che l’uomo, ogni uomo, infatti, può sentire vibrare le parole di Erasmo da Rotterdam: «Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell’uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure esisterebbe. La vita umana non è altro che un gioco della follia. Il cuore ha sempre ragione».Il dubbio non è, però, solo passione e sentimento.Il dubbio è, in chiave cartesiana, l’unico modo ragionevole di porsi di fronte ai fenomeni della vita e, quindi, della politica. Ponendosi le domande non solo è possibile intraprendere il cammino fantastico della vita e della passione, ma è possibile anche capire meglio il mondo, superare il passato, fare dei passi avanti. Come quello sulla luna: magari piccolo per un uomo ma assolutamente fondamentale per l’umanità. Ogni slancio, ogni conquista è frutto del dubbio, di una domanda, della curiosità. Il saggio, infatti, è la persona che invita a dubitare, a non accontentarsi, è colui che sa di non sapere, ed è anche colui, per dirla con le parole di Ortega y Gasset, che se insegna «insegna anche a dubitare di ciò che insegna». Perché il saggio sa che non basta salire sulle spalle dei giganti, bisogna poi guardare in ogni direzione possibile, senza troppe regole, senza limitazioni alla vista e allo sguardo.Il dubbio è il motore delle scoperte. È la chiave attraverso la quale gli scrittori immaginano mondi diversi, con regole diverse, e inventano così storie fantastiche e sogni adatti per le notti di ciascuno. È anche lo strumento attraverso il quale lo scienziato scopre un modo nuovo di curare e assistere, di lenire le ferite e rendere tutto più facile. È, il dubbio, il mezzo con cui un politico può affrontare i problemi in maniera inedita. Arrivando così a prospettare soluzioni innovative, inusuali, magari rivoluzionarie. Sicuramente portatrici di futuro, l’unica direzione verso la quale la politica può andare per avere un senso.O il politico ha il coraggio di portare il fuoco di Prometeo, infatti, e di sfidare le regole del gioco, lo status quo e di assumersi un rischio, oppure la politica non ha alcun senso, non è responsabilità, non è cambiamento ma solo becera assunzione di poteri personali.Ma per diventare Prometeo il politico deve porsi il dubbio, non accontentarsi, non trincerarsi dietro il racconto di stantie identità, non accettare il mondo per così come è, i problemi per così come sono. Il politico deve essere come Hugo Pratt ha descritto Corto Maltese: un eroe sempre in cerca di una nuova ballata del mare. Un uomo che guarda sempre più in là, sempre pronto a partire per un viaggio ulteriore sapendo che la varietà e le possibilità del mondo e dell’intelletto umano non finisco qui, non sono solo lasciti del passato, normalità piatte e senza avventura. Il dubbio è quindi sempre un metodo per la ricerca della verità, intesa come comprensione, come interpretazione convincente della realtà.«La fede nella verità comincia con il dubbio in tutte le verità credute sino a quel momento». Aveva ragione Nietzsche: per arrivare nei lontani territori del vero bisogna sempre mettere tutto in discussione e mettersi personalmente in discussione. Perché solo smarrendo il senso originario è possibile riuscire a dare un senso alle cose. Anche a questa storia, come sostiene non tanto Pierluigi Bersani, quanto Vasco Rossi. Certo, questa storia, la vita, forse, un senso non ce l’ha. Ma l’importante è comunque cercarlo, inventarlo, andare avanti. Avere l’entusiasmo per creare, la fiducia per farlo insieme, l’energia per cambiare le carte in tavola. E soprattutto la curiosità per dubitare sempre. Ed essere così un paese destinato a fare futuro, non ad accontentarsi di un passato che tarda a finire. Ecco l’augurio all’Italia per il 2010.Dubitare del come è e accettare la sfida del mondo globale.Significa diventare un paese che sa accogliere, perché il dubbio non è paura.Significa diventare un paese che richiama i suoi giovani, perché il dubbio non è se restare, ma avere un motivo per tornare.Significa diventare un paese che investe nelle nuove tecnologie, perché il dubbio è ricerca del progresso.Significa riformare un paese bloccato, perché il dubbio è dinamica e movimento.Significa diventare un paese wired, perché il dubbio non è mai preclusione ma costante connessione.
«Abbi dubbi, sì».Cantava Edoardo Bennato, e non perché conduce a “Misteri”.Ma perché la curiosità, insieme all’amore, sono le uniche forze che danno un senso alla storia dell’uomo.