mercoledì 17 marzo 2010

Comunicato del candidato sindaco Daniela SODO







Galatina lo chiede, anzi lo pretende.
I galatinesi vogliono e devono poter essere messi nella migliore condizione per
giudicare.
Galatina in Movimento, da sempre sensibile alle esigenze delle persone, dà
voce a questa giusta richiesta dei cittadini/elettori ed io, dichiarando sin da
subito la mia disponibilità, chiedo agli altri quattro candidati alla carica di Sindaco di concordare un confronto sui programmi da svolgersi in una pubblica piazza.
A pochi giorni dal voto è necessario entrare nello specifico e spiegare ai galatinesi,nel concreto, cosa i vari programmi propongono, quanto siano concretamente realizzabili e come incideranno nella loro vita quotidiana.
Facciamolo, confrontiamoci pubblicamente, diamo a Galatina quella risposta
di chiarezza che si aspetta, mettiamo i galatinesi nella condizione di poter giudicare, facciamo in modo che sia tutto chiaro affinché il prossimo voto sia un’opportunità di cambiamento reale.
Io ci sto !

Daniela Sodo
candidato sindaco per Galatina in Movimento

martedì 16 marzo 2010

Rileggendo pensieri del passato : "E’ una questione di algebra elementare, con un’incognita : determinare il fattore QI "


Quota, quoziente, logica, problema, risultato, parliamo di argomenti matematici ?
Parliamo ancora una volta di politica, ovvero del problema di come attivare la logica nell’uso delle quote che discriminino le persone, oltre che per il sesso e l'età, anche per il quoziente, quello intellettivo ovviamente, con l’unico scopo di ottenere un buon risultato nella selezione della classe politica. Questa logica non prevede l’utilizzo di sofisticate e complesse equazioni ma richiede semplicemente l’applicazione di regole dell’algebra elementare, perché come in algebra anche in politica, dove le incognite non mancano mai, si possa alla fine giungere al giusto risultato.
Non discutiamo, ovviamente, l’utilità, in questo determinato periodo storico, dell’utilizzo delle così dette “quote rosa” che impongono ad un ambiente maschilista, qual è quello della politica, di dare uno spazio almeno accettabile alle donne, ma riteniamo che, in linea di principio, in una società avanzata, la vera discriminante nell’applicazione delle quote dovrebbe essere il quoziente d’intelligenza e la cultura soggettiva perché le donne devono avere la possibilità di accedere alla politica e nei posti di rilievo purché siano competenti e preparate, principio valido per loro come per i colleghi uomini. La riflessione è necessaria per determinare quali siano i percorsi che devono portare alla selezione di chi poi rappresenta i cittadini.
Sarebbe opportuno, se non indispensabile pensare di realizzare l’unico vero e irrinunciabile rinnovamento della classe politica basandosi non, come fatto sino ad oggi, sui parametri dell’età e del sesso ma secondo quelli dell’intelligenza e della cultura.
Non solo quindi “quote rosa” e “quote giovani” ma principalmente “quote cervelli pensanti” che si sovrappone alle altre due e che non le esclude, ovviamente.
Eccola la vera rivoluzione, una svolta culturale ed intellettuale nella selezione dei prossimi candidati al Comune , ma anche alla Regione, che sicuramente darebbe nuovo impulso e fresca linfa vitale alla politica galatinese e pugliese.
Ci vuole coraggio, da parte di tutti. Il coraggio di quanti sono demandati a comporre il mosaico delle prossime liste elettorali che dovrebbero poter trovare la forza di scommettere sulla qualità dei candidati più che sulla quantità dei voti a “corredo”, candidati con alti QI che produrrebbero forse ancor più consensi tra gli elettori se solo si avesse l’ardire di puntare su di loro. Ci vorrebbe, ovviamente, il coraggio degli stessi intellettuali nel rendersi disponibili per contribuire, in prima linea, alla crescita della propria comunità, perché spesso, molto spesso, essi ritengono “indegna” la politica attiva e preferiscono ritirarsi sull’ Aventino a criticare. Da ultimo, ma non per questo meno importante, ci vorrebbe il coraggio di tutti noi elettori, quel coraggio che ci porterebbe a valutare molto più gli “individui” ed un po meno i simboli. Cambiare potrebbe poter essere molto meno difficile di quanto si creda e spesso siamo noi elettori a renderci “complici inconsapevoli” del misfatto per l’indifferenza e la superficialità con cui ci accostiamo alle competizioni elettorali.
Un grande maestro del giornalismo italiano, Indro Montanelli, ebbe a scrivere :
"Se ti sarai finalmente accorto che per cambiare una Repubblica non basta chiamarla Seconda senza esporsi al pericolo che ci faccia rimpiangere la Prima; e che non serve buttare fra i panni sporchi una classe politica corrotta se non c'e' una lavanderia in grado di fornircene un'altra di bucato;”
La lavanderia a cui fece riferimento Montanelli siamo noi, gli elettori, gli unici ad avere il potere di cambiare la "biancheria" politica.
I candidati sono individui ognuno con la propria storia e le proprie peculiarità ed anche in una stessa lista c’è la possibilità di scegliere, un candidato non è uguale ad un altro. Crediamoci dando un chiaro segnale alla politica, iniziamo a valutare gli uomini a cui affidiamo la “delega in bianco” per la gestione del nostro presente ma ancor più per la costruzione del nostro futuro basandoci anche, in modo determinante, sulla loro cultura.

mercoledì 10 marzo 2010

Un metodo inopportuno !


Nel rispetto di quanto previsto dall’art. 9 della Legge 270 - 21 dicembre 2005, sono stati “nominati” 110 scrutatori per i 28 seggi elettorali delle imminenti elezioni comunali.
Si nominati, perché l'attuale legge elettorale italiana, scritta dal Ministro Roberto Calderoli e dallo stesso definita in un'intervista «una porcata» per poi essere denominata Porcellum dal politologo Giovanni Sartori, questo prevede avendo abrogato il “sorteggio”, metodo utilizzato sino a quel momento. Anche se la Legge
non impediva e non impedisce, in piena autonomia delle Commissioni Elettorali, di continuare ad utilizzare il vecchio metodo.
L’idea ispiratrice di tale modifica è stata il voler garantire un’equa composizione nei seggi elettorali al fine di tutelare Maggioranze ed Opposizioni. Qualcuno poi ha inteso attribuirle, per giustificare l’ingiustificabile, anche un un’ulteriore aspetto “nobile”, cercando di dare una valenza sociale, spiegandoci che con la nomina si sarebbe potuto favorire particolari categorie disagiate.
Ma l’uso che in genere se ne è fatto si è ispirato a questi principi di equità, garanzia e di valenza sociale ?
Dal 2005 ad oggi in tutt’Italia, in ogni tornata elettorale, il problema è balzato all’attenzione generale e in tanti hanno riproposto il ritorno al sorteggio, da farsi magari anche solo fra i rientranti in quelle categorie disagiate che giustamente si vorrebbe agevolare (disoccupati, studenti e soggetti a basso reddito), evidenziando il rischio di un uso improprio e strumentale dell’attuale metodo basato sul “potere di nomina”.
A Galatina non si è ritenuto di dover mantenere il sistema a sorteggio. Tutto secondo la Legge, nessuna obiezione giuridica, ma permetteteci di manifestare il disagio per un’inopportunità di taluni comportamenti.
Focalizziamo il punto iniziando col dare un nome ai componenti attuali della Commissione Elettorale che è previsto sia composta da un Presidente, nella persona del Sindaco o, come nel nostro caso, del Commissario Prefettizio, e da consiglieri che rappresentino, a garanzia di tutti, Maggioranza ed Opposizione; quindi oltre a S.E. Dott. Capuano, che la presiede, tale Commissione è composta oggi dagli ex consiglieri Guido, Lagna e Coluccia.
Abbiamo massima fiducia nelle persone e non dubitiamo minimamente che nell’ effettuare le nomine siano stati utilizzati criteri e parametri per valutare esclusivamente l’eventuale condizione di disagio dei candidati, quindi sicuramente non si sarà tenuto conto dei cognomi dei candidati o di eventuali sponsorizzazioni politiche e non immaginiamo nemmeno che qualcuno abbia potuto pensare di utilizzare tali nomine per favorire parenti, amici, simpatizzanti del proprio schieramento politico o anche solo per crearsi consenso.
Però, anche in uno spirito di estrema fiducia, non possiamo non sollevare alcune obiezioni :
perché non rendere pubblici i criteri utilizzati per le scelte, a garanzia che l’operato della Commissione ha concretamente rispettato lo spirito di tutela generale che la Legge Le richiedeva ?
è stato opportuno che un candidato Sindaco facesse parte di tale Commissione “nominatrice” ?
è stato opportuno che un consigliere dimissionario dell’ex Maggioranza che ha contribuito fattivamente alla caduta della precedente Amministrazione e che, non essendosi ripresentato quale candidato in nessuna veste, oggi non è chiaro a garanzia di quale parte politica agisca, faccia parte di tale Commissione “nominatrice” ?
No, per noi è stato per lo meno inopportuno e i componenti della Commissione Elettorale avrebbero dovuto all’unanimità decidere di effettuare la selezione degli scrutatori nel modo più trasparente possibile, mediante sorteggio pubblico o in alternativa dimettersi.
Ribadiamo, nulla di giuridicamente rilevante, ma vogliamo evidenziare il “metodo”, quello di una politica priva di sensibilità, sempre più prepotente ed indifferenze alle esigenze di garanzia che il caso richiedeva nel rispetto di tutti i galatinesi, anche quelli di parte avversa.

Galatina in Movimento

mercoledì 3 marzo 2010

Rileggendo pensieri del passato : "Quando centrismo NON fa rima con opportunismo"
















Soffermiamo l’attenzione sull’idea del “centrismo politico” che nei secoli è stato un concetto di moderazione fra due opposti schieramenti estremizzanti,“….il centrismo è dunque una cornice ideologica non troppo definita nella quale vengono categorizzati i partiti che si collocano al mezzo dello schieramento politico e che si fanno promotori di una posizione intermedia nella scala da destra a sinistra in campo socio-economico…”, così è definito, tra le altre, tale concetto su wikipedia. Un’idea concettualmente rispettabile, indipendentemente se la si condivide o meno, ma il modo con cui oggi è perseguita lo è altrettanto ?
Un modo ambiguo che nello strizzare l’occhio ora a destra ora a sinistra appare tutt’altro che una proposta di politica alternativa da terzopolismo, anzi da adito a sospetti di opportunismo non proponendosi come azione capace di meglio interpretare i bisogni e le aspettative dei cittadini elettori.
Anche Galatina in Movimento sin dalla sua nascita si posizionava al “centro”, è quindi imputabile di posizione ambigua ? Decisamente no !! Sin da subito, chiaramente e senza ombre di dubbio abbiamo dato una connotazione chiara al concetto, il nostro è un centrismo fondamentalmente etico che disconosce e condanna le “pratiche e usanze” della politica galatinese del recente passato in cui maggioranze ed opposizioni in assoluta mancanza di sentimento d’appartenenza hanno avuto attenzione più alle esigenze di partito, o peggio ancora personali, che alle necessità della comunità che rappresentavano.
Un sano sentimento campanilistico insieme a dignità politica e senso dell’equilibrio nel modo di intendere la politica per Galatina, questo riteniamo indispensabile quale base su cui costruire il rilancio della città.
Da qui la nostra equidistanza dichiarata dai due principali schieramenti, condannando l’operato di un passato recente e quelle logiche perverse che hanno visto gli interessi di Galatina e dei suoi cittadini posti sempre in secondo piano, in una politica di sudditanza medioevale. Gli eventi delle ultime settimane ne sono testimoni, ad oggi non v’è alcun candidato Sindaco ufficiale ed il motivo è noto a tutti, quindi diciamolo chiaramente, i principali partiti Galatinesi non sono in grado di proporre nulla perché non dispongono della minima autonomia locale e fino a quando non saranno fatti i “giochi” regionali nulla si potrà fare, con buona pace delle necessità di Galatina e della sua comunità. Ecco a quale dignità noi facciamo riferimento, quella che scaturisce dall’orgoglio di sentirsi politici e rappresentanti di una grande cittadina come Galatina operando per considerare principalmente le sue necessità.
Non viviamo su di un altro pianeta, ben sappiamo che in strutture partitiche articolate è opportuno, se non necessario, confrontarsi e raccordarsi con i vertici ed intrattenere rapporti con rappresentanti di altre strutture amministrative di grado superiore, ma non è obbligatorio farlo supinamente, Galatina in qualità di uno dei più popolosi centri del Salento deve e può poter dire la sua, sempre e comunque. Se la politica medievale si basava sul “feudo” quella contemporanea dovrebbe, casomai, basarsi sul patto fra eguali: l’alleanza, più che l’investitura. Discorso che nella società contemporanea dovrebbe valere per tutti i rapporti di fiducia, per quelli fra eletti ed elettori, ma anche per quelli fra eletti ed eletti. Questo abbiamo scritto tempo fa e questo pensiamo ancora oggi.
Un centrismo politico quello di Galatina in Movimento che, quindi, NON fa rima con opportunismo, perché se lo avesse fatto ci avrebbe portato a stringere accordi d’interesse, quelli, tanto per esser chiari, che nascono sulla base della domanda “a nui cce ni tocca ?”. No, non ambiamo a poltrone, Galatina in Movimento ambisce a governare ed intende farlo secondo quei principi etici e di identità in cui si riconosce e per i quali intende battersi.
Galatina in Movimento sollecita, per il bene della città, tutti gli uomini e le donne moderati che oggi non si riconoscono più nelle logiche perverse della politica verticistica dei partiti, affinché rompano gli indugi e, così come confidatoci talvolta privatamente, dichiarino pubblicamente il loro disagio e decidano, nella consapevolezza di dover ricucire un rapporto oramai logoro con i cittadini/elettori, con atti, oltre che con parole, di intraprendere un percorso di cambiamento, al nostro fianco se possibile, per l’esclusivo interesse di Galatina e della sua comunità.
Galatina in Movimento

lunedì 1 marzo 2010

per Daniela SODO sindaco : la squadra !





















Lista candidati elezioni comunali Galatina 2010 :


Galatina in Movimento per Daniela SODO sindaco


1. AMANTE Marcello Pasquale
nato a Galatina il 22/04/1962

2. BUCCELLA Michele
nato a Galatina il 22/09/1979

3. CARCAGNI’ Mauro
nato a Galatina il 05/08/1971

4. CONGEDO Giuseppe
nato a Galatina il 22/05/1970

5. CONGEDO Maria Rosaria detta Rosy
nata a Galatina il 17/11/1968

6. CUCURACHI Livio
nato a Galatina il 27/07/1971

7. D’AMICO Fabio
nato a Francavilla Fontana il 14/04/1977

8. DE BENEDITTIS Stefano
nato a Galatina il 26/11/1961

9. FARMO Massimiliano detto Titti
nato a Galatina il 09/09/1964

10. FAZZI Giuseppe Cosimo
nato a Chelles (Francia)il 29/08/1962

11. GALLUCCIO Giacomo
nato a Galatina il 18/07/1965

12. INGUSCIO Vincenzo
nato a Galatina il 16/01/1986

13. MANGIA Maria Luce detta Marilù
nata a Galatina il 04/04/1972

14. MARIANO Fabrizio
nato a Roma il 30/11/1964

15. MAURO Nicola detto Nico
nato a Galatina il 01/06/1962

16. PATI Tiziana
nata a Monteroni di Lecce il 15/11/1958

17. PISANO Mirko
nato a Galatina il 06/10/1988

18. ROMANO Fortunato Stefano
nato a Lecce il 19/03/1968

19. SALESI Fabio
nato a Galatina il 07/09/1971

20. COLUCCIA Enrico
nato a Galatina il 22/08/1985

Onore ad un Uomo morto servendo la propria Patria : Pierantonio Colazzo

(fonte http://www.galatina.it/)

Rileggendo pensieri del passato : una democrazia apparente.





Rifiutiamo il modo feudale di intendere la politica

Fedeltà, tradimento, investiture, slealtà, ingratitudine sono parole che se nella vita quotidiana assumono un forte ed attuale significato, applicate alla politica danno alla stessa una connotazione d’altri tempi, che ci rimanda speditamente nel Medioevo, con quei modi quasi feudali di intendere la politica in cui non mancano i vassalli, i valvassori e ovviamente i poveri cittadini nello scomodo ruolo di valvassini se non servi della gleba.
C’è chi negli ultimi anni ha ceduto alla tentazione di riesumare queste categorie accettando dal sovrano di turno (onorevole, senatore o consigliere regionale) l’investitura a vassallo sul feudo galatinese e in cambio dell’impegno alla lealtà ed al servizio perpetuo ha ricevuto benefici materiali, potere territoriale ed immunità sulle malefatte perpetrare nell’esercizio del potere.
Eccolo il giuramento del vassallo che tanti pseudo politici han pronunciato, forse con parole diverse ma con il medesimo spirito di un tempo : “A tal signore magnifico io, il tale. Poiché si sa benissimo da parte di tutti che io non ho di che nutrirmi o vestirmi, io ho richiesto alla pietà vostra, e la vostra benevolenza me lo ha concesso, di potermi affidare e accomodare al vostro mundio, e così ho fatto; cioè che tu debba aiutarmi e sostenermi, tanto per il vitto quanto per il vestiario, secondo quanto io potrò servire bene e meritare; e, finché io vivrò, ti dovrò prestare il servizio ed ossequio dovuti ad un uomo libero e non potrò sottrarmi per tutta la mia vita alla vostra potestà o mundio, ma dovrò rimanere finché vivrò nella vostra potestà e protezione” Succubi, stremati e depauperati nei propri valori e nelle tradizioni, i valvassini galatinesi hanno, in un recente passato, riposto la loro speranza in una giovane donna che sembrava figlia della Provvidenza. Sembrava, perché poi alla prova dei fatti ha assunto sembianze di regista del Caos, dando quasi il colpo di grazia alle residue speranze di riscatto di quei poveri 11.000 popolani che chiedevano solo di essere ben governati ed in lei e nella sua gioiosa macchina da guerra avevano creduto. Una nuova opportunità è concessa per legge, anche se sovrani e vassalli ne farebbero volentieri a meno, fra poco più di tre mesi i valvassini, se ne avranno la forza ma ancor più la voglia di crederci, cercheranno una nuova possibilità di riscatto, certo non sarà l’ultima ma sarà sicuramente la più importante degli ultimi anni, nel bene o nel male.
Galatina una città fuori dal mondo ? Sembrerebbe di si, non solo perché non esistono più sovrani e vassalli ma anche perché i rapporti di potere, nel mondo democratico, occidentale e più o meno liberale, non si possono più basare sulla fedeltà “personale” ma si fondano sulla condivisione di un progetto, di un percorso, sulla consonanza fra programmi e idee. Se la politica medievale si basava sul “feudo” quella contemporanea dovrebbe, casomai, basarsi sul patto fra eguali: l’alleanza, più che l’investitura. Discorso che nella società contemporanea dovrebbe valere per tutti i rapporti di fiducia, per quelli fra eletti ed elettori, ma anche per quelli fra eletti ed eletti. E in ogni caso, a sostenere l’azione politica è nei sistemi moderni, condivisione che non si suggella con il “dono”, ma si riscrive e si ristabilisce quotidianamente. Un patto non fra cavalieri, ma fra cittadini. Nessun “omaggio”, ma solo convinzione, insomma e fa sorridere che qualcuno possa anche solo ancora pensare di impostare sui parametri feudali le vicende politiche contemporanee.
C’è chi, oggi, sulla scena politica galatinese si presenta come qualcosa di alternativo, non “nuovo” ma alternativo, nella consapevolezza che il nuovo assoluto nella vita come in politica non esiste, lo pensava Antoine Lavoisier secondo il quale “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.” e ne siamo convinti anche noi. Galatina in Movimento, teorizzato da due o tre amici con passate esperienze politiche, nasce e cresce non “per” qualcuno ne tanto meno “contro” qualcuno, ma per la volontà di un gruppo di uomini e donne provenienti prevalentemente dalla società civile che ambisce ad essere qualcosa di alternativo, che possa contribuire a sopperire alle mancanze della politica partitica. Una connotazione alternativa che ci siamo imposti sin da subito nella consapevolezza che solo in questo il movimento troverà la sua legittimazione.
Complesse e complicate, principalmente per chi sino ad oggi la politica l’ha più subita che vissuta, si sono presentate le modalità e le vie da intraprendere per darsi l’ambita connotazione di “alternativa”. Si prospettava la via forse più semplice, una strada forse arrogante e megalomane che prevedeva di andare fino in fondo in felice solitudine, ma non siamo né arroganti né megalomani, siamo uomini e donne moderati che non credono di essere “portatori della verità assoluta” né credono che al di la dello steccato ci sia il “male assoluto”, quindi vorremmo poter condividere il cammino con uomini e donne di buona volontà, anche sotto il simbolo di altri partiti o movimenti, ma con principi etici coincidenti ai nostri. Si lo vorremmo, senza ma e senza se, nella consapevolezza che se non ci saranno i presupposti certamente non ci preoccupa l’idea della “felice solitudine”. Vogliamo poter dare un contributo alla rinascita di Galatina, miriamo dritti a Palazzo Orsini ma non a tutti i costi ed a qualsiasi prezzo, non saremo mai disponibili a barattare le nostre dignità per qualche briciola di potere.
E’ necessario allora fare distinzioni partendo da precisi presupposti, ascoltare e, se possibile, condividere il cammino con chi riteniamo serio ed affidabile per la città rifiutando fermamente le tante “sirene” che cantano alla nostra porta ma che non garantiscono quei principi per noi irrinunciabili. Tutto ciò richiede prudenza, tanta prudenza, specie in uno scenario attuale in cui l’inaffidabilità è regola e sembra talvolta di assistere ad una partita del “tutti contro tutti” , dove, a secondo della convenienza del momento e che nel momento successivo cambia, con disinvoltura si sottoscrivono alleanze e si individuano nuovi nemici ad ogni respiro. E’ triste e deprimente constatare oggi come la gran parte dei partiti in scena non sanno che ruolo recitare perché ancora una volta i vassalli galatinesi devono dimostrare fedeltà ed obbedienza al “signore” di turno ed attendono “disposizioni” nelle quali per nulla sarà tenuto conto delle esigenze della città e moltissimo dipenderà dalle esigenze politiche regionali o provinciali ed allora come impegnare il tempo in tale attesa se non “giocando” agli statisti ? Sorbiamoci quello che è stato definito il periodo del “consulto” gratis anzi gratuito e spesso inutile. E’ questa oggi la condizione di Galatina.
Nessun abile “prestigiatore” potrà e dovrà troverà ospitalità in Galatina in Movimento, né trasformisti professionisti che hanno fatto del “nomadismo” la loro fede politica forti di una dote elettorale a volte dubbia, pena il declassamento del Movimento da speranza d’alternativa a classica piccola lista civica di cui i galatinesi, immagino, non ne sentano il bisogno.