mercoledì 7 aprile 2010

Ringraziamo, onorati dal Vostro consenso.


In un profondo sentimento di gratitudine rivolgiamo un sincero ringraziamento ai 1065 uomini e donne che onorandoci col loro voto hanno voluto dare forza, condividendole, alle idee che Galatina in Movimento ha negli ultimi sei mesi veicolato. Idee di legalità, fondate su un profondo senso di dignità politica e personale che rigettano in toto i metodi e le consuetudini abnormi che oramai da troppi anni opprimono la nostra Galatina.

Abbiamo vinto ! Ovviamente non sul piano numerico, non potevamo certo pensare di ottenere la maggioranza, ma sul piano morale si, Galatina in Movimento ha vinto conseguendo i principali dei risultati auspicati :
- “costringere” la politica galatinese a porre al centro della discussione la necessità di riappropriarsi di quella sostanziale moralità individuale e collettiva che deve essere alla base di ogni scelta od atto, indipendentemente dalle ideologie o dalle scelte di campo dei singoli;
- dare una “boccata d’ossigeno” ad una città che soffoca, la nostra città, dimostrando, prima di tutto a noi stessi, che si può fare politica anche in modo pragmatico ma conservando principi e dignità e lo abbiamo fatto mettendoci la faccia;
- ottenere un consenso, sulle nostre idee, tale da dare speranza a chi ancora crede che la politica possa essere intesa con spirito di servizio per la comunità.

Siamo fortemente determinati a continuare la nostra azione politica in coerenza con le nostre idee e nel rispetto di quei 1065 elettori che in esse han creduto, consideriamo le preferenze ottenute non un punto d’arrivo ma una solida base di partenza su cui costruire qualcosa d’importante, perché Galatina in Movimento resta in campo attendendo alla prova dei fatti la prossima amministrazione cittadina, qualunque essa sia.

Un ringraziamento doveroso, ma sinceramente sentito, va all’avvocato Daniela Sodo che con il suo impegno, la sua determinazione ed il suo entusiasmo ha fattivamente contribuito all’ottimo risultato ottenuto ed ovviamente anche ai venti candidati che rendendosi disponibili a schierarsi in prima linea ci hanno permesso di realizzare il progetto, quindi grazie Marcello, Michele, Mauro,Enrico, Giuseppe, Rosy, Livio, Fabio, Stefano, Titti, Giuseppe, Giacomo, Vincenzo, Marilù, Fabrizio, Nico, Tiziana, Mirko, Stefano e Fabio.

mercoledì 17 marzo 2010

Comunicato del candidato sindaco Daniela SODO







Galatina lo chiede, anzi lo pretende.
I galatinesi vogliono e devono poter essere messi nella migliore condizione per
giudicare.
Galatina in Movimento, da sempre sensibile alle esigenze delle persone, dà
voce a questa giusta richiesta dei cittadini/elettori ed io, dichiarando sin da
subito la mia disponibilità, chiedo agli altri quattro candidati alla carica di Sindaco di concordare un confronto sui programmi da svolgersi in una pubblica piazza.
A pochi giorni dal voto è necessario entrare nello specifico e spiegare ai galatinesi,nel concreto, cosa i vari programmi propongono, quanto siano concretamente realizzabili e come incideranno nella loro vita quotidiana.
Facciamolo, confrontiamoci pubblicamente, diamo a Galatina quella risposta
di chiarezza che si aspetta, mettiamo i galatinesi nella condizione di poter giudicare, facciamo in modo che sia tutto chiaro affinché il prossimo voto sia un’opportunità di cambiamento reale.
Io ci sto !

Daniela Sodo
candidato sindaco per Galatina in Movimento

martedì 16 marzo 2010

Rileggendo pensieri del passato : "E’ una questione di algebra elementare, con un’incognita : determinare il fattore QI "


Quota, quoziente, logica, problema, risultato, parliamo di argomenti matematici ?
Parliamo ancora una volta di politica, ovvero del problema di come attivare la logica nell’uso delle quote che discriminino le persone, oltre che per il sesso e l'età, anche per il quoziente, quello intellettivo ovviamente, con l’unico scopo di ottenere un buon risultato nella selezione della classe politica. Questa logica non prevede l’utilizzo di sofisticate e complesse equazioni ma richiede semplicemente l’applicazione di regole dell’algebra elementare, perché come in algebra anche in politica, dove le incognite non mancano mai, si possa alla fine giungere al giusto risultato.
Non discutiamo, ovviamente, l’utilità, in questo determinato periodo storico, dell’utilizzo delle così dette “quote rosa” che impongono ad un ambiente maschilista, qual è quello della politica, di dare uno spazio almeno accettabile alle donne, ma riteniamo che, in linea di principio, in una società avanzata, la vera discriminante nell’applicazione delle quote dovrebbe essere il quoziente d’intelligenza e la cultura soggettiva perché le donne devono avere la possibilità di accedere alla politica e nei posti di rilievo purché siano competenti e preparate, principio valido per loro come per i colleghi uomini. La riflessione è necessaria per determinare quali siano i percorsi che devono portare alla selezione di chi poi rappresenta i cittadini.
Sarebbe opportuno, se non indispensabile pensare di realizzare l’unico vero e irrinunciabile rinnovamento della classe politica basandosi non, come fatto sino ad oggi, sui parametri dell’età e del sesso ma secondo quelli dell’intelligenza e della cultura.
Non solo quindi “quote rosa” e “quote giovani” ma principalmente “quote cervelli pensanti” che si sovrappone alle altre due e che non le esclude, ovviamente.
Eccola la vera rivoluzione, una svolta culturale ed intellettuale nella selezione dei prossimi candidati al Comune , ma anche alla Regione, che sicuramente darebbe nuovo impulso e fresca linfa vitale alla politica galatinese e pugliese.
Ci vuole coraggio, da parte di tutti. Il coraggio di quanti sono demandati a comporre il mosaico delle prossime liste elettorali che dovrebbero poter trovare la forza di scommettere sulla qualità dei candidati più che sulla quantità dei voti a “corredo”, candidati con alti QI che produrrebbero forse ancor più consensi tra gli elettori se solo si avesse l’ardire di puntare su di loro. Ci vorrebbe, ovviamente, il coraggio degli stessi intellettuali nel rendersi disponibili per contribuire, in prima linea, alla crescita della propria comunità, perché spesso, molto spesso, essi ritengono “indegna” la politica attiva e preferiscono ritirarsi sull’ Aventino a criticare. Da ultimo, ma non per questo meno importante, ci vorrebbe il coraggio di tutti noi elettori, quel coraggio che ci porterebbe a valutare molto più gli “individui” ed un po meno i simboli. Cambiare potrebbe poter essere molto meno difficile di quanto si creda e spesso siamo noi elettori a renderci “complici inconsapevoli” del misfatto per l’indifferenza e la superficialità con cui ci accostiamo alle competizioni elettorali.
Un grande maestro del giornalismo italiano, Indro Montanelli, ebbe a scrivere :
"Se ti sarai finalmente accorto che per cambiare una Repubblica non basta chiamarla Seconda senza esporsi al pericolo che ci faccia rimpiangere la Prima; e che non serve buttare fra i panni sporchi una classe politica corrotta se non c'e' una lavanderia in grado di fornircene un'altra di bucato;”
La lavanderia a cui fece riferimento Montanelli siamo noi, gli elettori, gli unici ad avere il potere di cambiare la "biancheria" politica.
I candidati sono individui ognuno con la propria storia e le proprie peculiarità ed anche in una stessa lista c’è la possibilità di scegliere, un candidato non è uguale ad un altro. Crediamoci dando un chiaro segnale alla politica, iniziamo a valutare gli uomini a cui affidiamo la “delega in bianco” per la gestione del nostro presente ma ancor più per la costruzione del nostro futuro basandoci anche, in modo determinante, sulla loro cultura.

mercoledì 10 marzo 2010

Un metodo inopportuno !


Nel rispetto di quanto previsto dall’art. 9 della Legge 270 - 21 dicembre 2005, sono stati “nominati” 110 scrutatori per i 28 seggi elettorali delle imminenti elezioni comunali.
Si nominati, perché l'attuale legge elettorale italiana, scritta dal Ministro Roberto Calderoli e dallo stesso definita in un'intervista «una porcata» per poi essere denominata Porcellum dal politologo Giovanni Sartori, questo prevede avendo abrogato il “sorteggio”, metodo utilizzato sino a quel momento. Anche se la Legge
non impediva e non impedisce, in piena autonomia delle Commissioni Elettorali, di continuare ad utilizzare il vecchio metodo.
L’idea ispiratrice di tale modifica è stata il voler garantire un’equa composizione nei seggi elettorali al fine di tutelare Maggioranze ed Opposizioni. Qualcuno poi ha inteso attribuirle, per giustificare l’ingiustificabile, anche un un’ulteriore aspetto “nobile”, cercando di dare una valenza sociale, spiegandoci che con la nomina si sarebbe potuto favorire particolari categorie disagiate.
Ma l’uso che in genere se ne è fatto si è ispirato a questi principi di equità, garanzia e di valenza sociale ?
Dal 2005 ad oggi in tutt’Italia, in ogni tornata elettorale, il problema è balzato all’attenzione generale e in tanti hanno riproposto il ritorno al sorteggio, da farsi magari anche solo fra i rientranti in quelle categorie disagiate che giustamente si vorrebbe agevolare (disoccupati, studenti e soggetti a basso reddito), evidenziando il rischio di un uso improprio e strumentale dell’attuale metodo basato sul “potere di nomina”.
A Galatina non si è ritenuto di dover mantenere il sistema a sorteggio. Tutto secondo la Legge, nessuna obiezione giuridica, ma permetteteci di manifestare il disagio per un’inopportunità di taluni comportamenti.
Focalizziamo il punto iniziando col dare un nome ai componenti attuali della Commissione Elettorale che è previsto sia composta da un Presidente, nella persona del Sindaco o, come nel nostro caso, del Commissario Prefettizio, e da consiglieri che rappresentino, a garanzia di tutti, Maggioranza ed Opposizione; quindi oltre a S.E. Dott. Capuano, che la presiede, tale Commissione è composta oggi dagli ex consiglieri Guido, Lagna e Coluccia.
Abbiamo massima fiducia nelle persone e non dubitiamo minimamente che nell’ effettuare le nomine siano stati utilizzati criteri e parametri per valutare esclusivamente l’eventuale condizione di disagio dei candidati, quindi sicuramente non si sarà tenuto conto dei cognomi dei candidati o di eventuali sponsorizzazioni politiche e non immaginiamo nemmeno che qualcuno abbia potuto pensare di utilizzare tali nomine per favorire parenti, amici, simpatizzanti del proprio schieramento politico o anche solo per crearsi consenso.
Però, anche in uno spirito di estrema fiducia, non possiamo non sollevare alcune obiezioni :
perché non rendere pubblici i criteri utilizzati per le scelte, a garanzia che l’operato della Commissione ha concretamente rispettato lo spirito di tutela generale che la Legge Le richiedeva ?
è stato opportuno che un candidato Sindaco facesse parte di tale Commissione “nominatrice” ?
è stato opportuno che un consigliere dimissionario dell’ex Maggioranza che ha contribuito fattivamente alla caduta della precedente Amministrazione e che, non essendosi ripresentato quale candidato in nessuna veste, oggi non è chiaro a garanzia di quale parte politica agisca, faccia parte di tale Commissione “nominatrice” ?
No, per noi è stato per lo meno inopportuno e i componenti della Commissione Elettorale avrebbero dovuto all’unanimità decidere di effettuare la selezione degli scrutatori nel modo più trasparente possibile, mediante sorteggio pubblico o in alternativa dimettersi.
Ribadiamo, nulla di giuridicamente rilevante, ma vogliamo evidenziare il “metodo”, quello di una politica priva di sensibilità, sempre più prepotente ed indifferenze alle esigenze di garanzia che il caso richiedeva nel rispetto di tutti i galatinesi, anche quelli di parte avversa.

Galatina in Movimento

mercoledì 3 marzo 2010

Rileggendo pensieri del passato : "Quando centrismo NON fa rima con opportunismo"
















Soffermiamo l’attenzione sull’idea del “centrismo politico” che nei secoli è stato un concetto di moderazione fra due opposti schieramenti estremizzanti,“….il centrismo è dunque una cornice ideologica non troppo definita nella quale vengono categorizzati i partiti che si collocano al mezzo dello schieramento politico e che si fanno promotori di una posizione intermedia nella scala da destra a sinistra in campo socio-economico…”, così è definito, tra le altre, tale concetto su wikipedia. Un’idea concettualmente rispettabile, indipendentemente se la si condivide o meno, ma il modo con cui oggi è perseguita lo è altrettanto ?
Un modo ambiguo che nello strizzare l’occhio ora a destra ora a sinistra appare tutt’altro che una proposta di politica alternativa da terzopolismo, anzi da adito a sospetti di opportunismo non proponendosi come azione capace di meglio interpretare i bisogni e le aspettative dei cittadini elettori.
Anche Galatina in Movimento sin dalla sua nascita si posizionava al “centro”, è quindi imputabile di posizione ambigua ? Decisamente no !! Sin da subito, chiaramente e senza ombre di dubbio abbiamo dato una connotazione chiara al concetto, il nostro è un centrismo fondamentalmente etico che disconosce e condanna le “pratiche e usanze” della politica galatinese del recente passato in cui maggioranze ed opposizioni in assoluta mancanza di sentimento d’appartenenza hanno avuto attenzione più alle esigenze di partito, o peggio ancora personali, che alle necessità della comunità che rappresentavano.
Un sano sentimento campanilistico insieme a dignità politica e senso dell’equilibrio nel modo di intendere la politica per Galatina, questo riteniamo indispensabile quale base su cui costruire il rilancio della città.
Da qui la nostra equidistanza dichiarata dai due principali schieramenti, condannando l’operato di un passato recente e quelle logiche perverse che hanno visto gli interessi di Galatina e dei suoi cittadini posti sempre in secondo piano, in una politica di sudditanza medioevale. Gli eventi delle ultime settimane ne sono testimoni, ad oggi non v’è alcun candidato Sindaco ufficiale ed il motivo è noto a tutti, quindi diciamolo chiaramente, i principali partiti Galatinesi non sono in grado di proporre nulla perché non dispongono della minima autonomia locale e fino a quando non saranno fatti i “giochi” regionali nulla si potrà fare, con buona pace delle necessità di Galatina e della sua comunità. Ecco a quale dignità noi facciamo riferimento, quella che scaturisce dall’orgoglio di sentirsi politici e rappresentanti di una grande cittadina come Galatina operando per considerare principalmente le sue necessità.
Non viviamo su di un altro pianeta, ben sappiamo che in strutture partitiche articolate è opportuno, se non necessario, confrontarsi e raccordarsi con i vertici ed intrattenere rapporti con rappresentanti di altre strutture amministrative di grado superiore, ma non è obbligatorio farlo supinamente, Galatina in qualità di uno dei più popolosi centri del Salento deve e può poter dire la sua, sempre e comunque. Se la politica medievale si basava sul “feudo” quella contemporanea dovrebbe, casomai, basarsi sul patto fra eguali: l’alleanza, più che l’investitura. Discorso che nella società contemporanea dovrebbe valere per tutti i rapporti di fiducia, per quelli fra eletti ed elettori, ma anche per quelli fra eletti ed eletti. Questo abbiamo scritto tempo fa e questo pensiamo ancora oggi.
Un centrismo politico quello di Galatina in Movimento che, quindi, NON fa rima con opportunismo, perché se lo avesse fatto ci avrebbe portato a stringere accordi d’interesse, quelli, tanto per esser chiari, che nascono sulla base della domanda “a nui cce ni tocca ?”. No, non ambiamo a poltrone, Galatina in Movimento ambisce a governare ed intende farlo secondo quei principi etici e di identità in cui si riconosce e per i quali intende battersi.
Galatina in Movimento sollecita, per il bene della città, tutti gli uomini e le donne moderati che oggi non si riconoscono più nelle logiche perverse della politica verticistica dei partiti, affinché rompano gli indugi e, così come confidatoci talvolta privatamente, dichiarino pubblicamente il loro disagio e decidano, nella consapevolezza di dover ricucire un rapporto oramai logoro con i cittadini/elettori, con atti, oltre che con parole, di intraprendere un percorso di cambiamento, al nostro fianco se possibile, per l’esclusivo interesse di Galatina e della sua comunità.
Galatina in Movimento

lunedì 1 marzo 2010

per Daniela SODO sindaco : la squadra !





















Lista candidati elezioni comunali Galatina 2010 :


Galatina in Movimento per Daniela SODO sindaco


1. AMANTE Marcello Pasquale
nato a Galatina il 22/04/1962

2. BUCCELLA Michele
nato a Galatina il 22/09/1979

3. CARCAGNI’ Mauro
nato a Galatina il 05/08/1971

4. CONGEDO Giuseppe
nato a Galatina il 22/05/1970

5. CONGEDO Maria Rosaria detta Rosy
nata a Galatina il 17/11/1968

6. CUCURACHI Livio
nato a Galatina il 27/07/1971

7. D’AMICO Fabio
nato a Francavilla Fontana il 14/04/1977

8. DE BENEDITTIS Stefano
nato a Galatina il 26/11/1961

9. FARMO Massimiliano detto Titti
nato a Galatina il 09/09/1964

10. FAZZI Giuseppe Cosimo
nato a Chelles (Francia)il 29/08/1962

11. GALLUCCIO Giacomo
nato a Galatina il 18/07/1965

12. INGUSCIO Vincenzo
nato a Galatina il 16/01/1986

13. MANGIA Maria Luce detta Marilù
nata a Galatina il 04/04/1972

14. MARIANO Fabrizio
nato a Roma il 30/11/1964

15. MAURO Nicola detto Nico
nato a Galatina il 01/06/1962

16. PATI Tiziana
nata a Monteroni di Lecce il 15/11/1958

17. PISANO Mirko
nato a Galatina il 06/10/1988

18. ROMANO Fortunato Stefano
nato a Lecce il 19/03/1968

19. SALESI Fabio
nato a Galatina il 07/09/1971

20. COLUCCIA Enrico
nato a Galatina il 22/08/1985

Onore ad un Uomo morto servendo la propria Patria : Pierantonio Colazzo

(fonte http://www.galatina.it/)

Rileggendo pensieri del passato : una democrazia apparente.





Rifiutiamo il modo feudale di intendere la politica

Fedeltà, tradimento, investiture, slealtà, ingratitudine sono parole che se nella vita quotidiana assumono un forte ed attuale significato, applicate alla politica danno alla stessa una connotazione d’altri tempi, che ci rimanda speditamente nel Medioevo, con quei modi quasi feudali di intendere la politica in cui non mancano i vassalli, i valvassori e ovviamente i poveri cittadini nello scomodo ruolo di valvassini se non servi della gleba.
C’è chi negli ultimi anni ha ceduto alla tentazione di riesumare queste categorie accettando dal sovrano di turno (onorevole, senatore o consigliere regionale) l’investitura a vassallo sul feudo galatinese e in cambio dell’impegno alla lealtà ed al servizio perpetuo ha ricevuto benefici materiali, potere territoriale ed immunità sulle malefatte perpetrare nell’esercizio del potere.
Eccolo il giuramento del vassallo che tanti pseudo politici han pronunciato, forse con parole diverse ma con il medesimo spirito di un tempo : “A tal signore magnifico io, il tale. Poiché si sa benissimo da parte di tutti che io non ho di che nutrirmi o vestirmi, io ho richiesto alla pietà vostra, e la vostra benevolenza me lo ha concesso, di potermi affidare e accomodare al vostro mundio, e così ho fatto; cioè che tu debba aiutarmi e sostenermi, tanto per il vitto quanto per il vestiario, secondo quanto io potrò servire bene e meritare; e, finché io vivrò, ti dovrò prestare il servizio ed ossequio dovuti ad un uomo libero e non potrò sottrarmi per tutta la mia vita alla vostra potestà o mundio, ma dovrò rimanere finché vivrò nella vostra potestà e protezione” Succubi, stremati e depauperati nei propri valori e nelle tradizioni, i valvassini galatinesi hanno, in un recente passato, riposto la loro speranza in una giovane donna che sembrava figlia della Provvidenza. Sembrava, perché poi alla prova dei fatti ha assunto sembianze di regista del Caos, dando quasi il colpo di grazia alle residue speranze di riscatto di quei poveri 11.000 popolani che chiedevano solo di essere ben governati ed in lei e nella sua gioiosa macchina da guerra avevano creduto. Una nuova opportunità è concessa per legge, anche se sovrani e vassalli ne farebbero volentieri a meno, fra poco più di tre mesi i valvassini, se ne avranno la forza ma ancor più la voglia di crederci, cercheranno una nuova possibilità di riscatto, certo non sarà l’ultima ma sarà sicuramente la più importante degli ultimi anni, nel bene o nel male.
Galatina una città fuori dal mondo ? Sembrerebbe di si, non solo perché non esistono più sovrani e vassalli ma anche perché i rapporti di potere, nel mondo democratico, occidentale e più o meno liberale, non si possono più basare sulla fedeltà “personale” ma si fondano sulla condivisione di un progetto, di un percorso, sulla consonanza fra programmi e idee. Se la politica medievale si basava sul “feudo” quella contemporanea dovrebbe, casomai, basarsi sul patto fra eguali: l’alleanza, più che l’investitura. Discorso che nella società contemporanea dovrebbe valere per tutti i rapporti di fiducia, per quelli fra eletti ed elettori, ma anche per quelli fra eletti ed eletti. E in ogni caso, a sostenere l’azione politica è nei sistemi moderni, condivisione che non si suggella con il “dono”, ma si riscrive e si ristabilisce quotidianamente. Un patto non fra cavalieri, ma fra cittadini. Nessun “omaggio”, ma solo convinzione, insomma e fa sorridere che qualcuno possa anche solo ancora pensare di impostare sui parametri feudali le vicende politiche contemporanee.
C’è chi, oggi, sulla scena politica galatinese si presenta come qualcosa di alternativo, non “nuovo” ma alternativo, nella consapevolezza che il nuovo assoluto nella vita come in politica non esiste, lo pensava Antoine Lavoisier secondo il quale “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.” e ne siamo convinti anche noi. Galatina in Movimento, teorizzato da due o tre amici con passate esperienze politiche, nasce e cresce non “per” qualcuno ne tanto meno “contro” qualcuno, ma per la volontà di un gruppo di uomini e donne provenienti prevalentemente dalla società civile che ambisce ad essere qualcosa di alternativo, che possa contribuire a sopperire alle mancanze della politica partitica. Una connotazione alternativa che ci siamo imposti sin da subito nella consapevolezza che solo in questo il movimento troverà la sua legittimazione.
Complesse e complicate, principalmente per chi sino ad oggi la politica l’ha più subita che vissuta, si sono presentate le modalità e le vie da intraprendere per darsi l’ambita connotazione di “alternativa”. Si prospettava la via forse più semplice, una strada forse arrogante e megalomane che prevedeva di andare fino in fondo in felice solitudine, ma non siamo né arroganti né megalomani, siamo uomini e donne moderati che non credono di essere “portatori della verità assoluta” né credono che al di la dello steccato ci sia il “male assoluto”, quindi vorremmo poter condividere il cammino con uomini e donne di buona volontà, anche sotto il simbolo di altri partiti o movimenti, ma con principi etici coincidenti ai nostri. Si lo vorremmo, senza ma e senza se, nella consapevolezza che se non ci saranno i presupposti certamente non ci preoccupa l’idea della “felice solitudine”. Vogliamo poter dare un contributo alla rinascita di Galatina, miriamo dritti a Palazzo Orsini ma non a tutti i costi ed a qualsiasi prezzo, non saremo mai disponibili a barattare le nostre dignità per qualche briciola di potere.
E’ necessario allora fare distinzioni partendo da precisi presupposti, ascoltare e, se possibile, condividere il cammino con chi riteniamo serio ed affidabile per la città rifiutando fermamente le tante “sirene” che cantano alla nostra porta ma che non garantiscono quei principi per noi irrinunciabili. Tutto ciò richiede prudenza, tanta prudenza, specie in uno scenario attuale in cui l’inaffidabilità è regola e sembra talvolta di assistere ad una partita del “tutti contro tutti” , dove, a secondo della convenienza del momento e che nel momento successivo cambia, con disinvoltura si sottoscrivono alleanze e si individuano nuovi nemici ad ogni respiro. E’ triste e deprimente constatare oggi come la gran parte dei partiti in scena non sanno che ruolo recitare perché ancora una volta i vassalli galatinesi devono dimostrare fedeltà ed obbedienza al “signore” di turno ed attendono “disposizioni” nelle quali per nulla sarà tenuto conto delle esigenze della città e moltissimo dipenderà dalle esigenze politiche regionali o provinciali ed allora come impegnare il tempo in tale attesa se non “giocando” agli statisti ? Sorbiamoci quello che è stato definito il periodo del “consulto” gratis anzi gratuito e spesso inutile. E’ questa oggi la condizione di Galatina.
Nessun abile “prestigiatore” potrà e dovrà troverà ospitalità in Galatina in Movimento, né trasformisti professionisti che hanno fatto del “nomadismo” la loro fede politica forti di una dote elettorale a volte dubbia, pena il declassamento del Movimento da speranza d’alternativa a classica piccola lista civica di cui i galatinesi, immagino, non ne sentano il bisogno.

mercoledì 24 febbraio 2010

Galatina in Movimento ... per il territorio : Legge 181/89 per il rilancio delle aree di crisi


Individuazione di nuove aree definite di crisi ove le imprese potranno accedere a contributi per il prossimo triennio, incentivi a favore di interventi in settori strategici per l'economia regionale/nazionale e a favore di grandi imprese in difficoltà, oltre che per interventi relativi a infrastrutture. Il contributo è del 40% a fondo perduto per il sud e del 25% per il centro nord, a questo si somma il finanziamento agevolato del 30% già operativo per gli investimenti nel sud e che sarà attivato anche a favore delle imprese del Centro Nord. Questa la prossima operatività della legge Legge 181/89 per il rilancio delle aree di crisi, come sta per essere presentata alla Conferenza Stato - Regioni per la definitiva approvazione.

Le nuove agevolazioni e le nuove aree di crisi oggetto di contributiE' finalmente pronto il decreto di attuazione degli interventi previsti dalla Legge 99/2009 c.d. Legge per lo sviluppo. Il decreto va a evidenziare i criteri con i quali vengono individuate le nuove aree di crisi e le tipologie di interventi che potranno essere attuati, con un occhio di riguardo per le nuove imprese e per i progetti relativi a nuovi insediamenti produttivi. Inoltre va a stabilire gli interventi che vedranno scendere in campo in maniera congiunta Stato, Regione ed enti locali, i quali potranno stabilire l'accesso ad agevolazioni da parte di imprese di grande dimensione in momentanea difficoltà oppure incentivi a favore delle imprese facenti parte di settori strategici per l'economia regionale/locale.

Si amplia così l'area di operabilità della Legge 181/89, che da agevolazione riservata a specifiche zone si propone di divenire la nuova Legge da utilizzare a sostegno delle imprese in difficoltà. Nel caso di progetti presentati da singole imprese con richiesta di contributi a fondo perduto o finanziamenti con abbattimento degli interessi, gli stessi potranno essere concessi se il progetto prevederà la partecipazione obbligatoria al capitale sociale da parte di Invitalia, l'Agenzia nazionale nata per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa. La partecipazione dovrebbe essere acquisita attraverso la sottoscrizione di parte dell'aumento di capitale sociale, in forma minoritaria. L'intervento è regolato da appositi contratti che disciplinano l'acquisizione della partecipazione, le regole di corporate governance e le modalità di way out obbligatoria. Nel periodo di permanenza nel capitale sociale dell'impresa, l'Agenzia richiede tra l'altro bilanci certificati e budget e report periodici sull'andamento della gestione. La cessione della partecipazione è obbligatoria e si realizza attraverso l'acquisto, a un prezzo predeterminato, della quota dell'Agenzia di norma da parte dei soci privati al completamento del progetto e, comunque, non oltre i 5 anni dall'ingresso.

Gli investimenti ammissibiliLe agevolazioni sono riservate ai progetti che prevedono la creazione di nuove unità produttive oppure ampliamenti, ammodernamenti, delocalizzazioni, ristrutturazioni o riattivazioni di impianti esistenti. Nella normativa vigente in tutti gli investimenti devono obbligatoriamente produrre nuova occupazione. Possono presentare domanda le piccole, medie e grandi imprese operanti nei settori di attività estrattive, manifatturiere e di produzione dell'energia elettrica e della fornitura di servizi. È possibile richiedere le agevolazioni solo per spese sostenute successivamente alla presentazione della domanda.

Sono finanziabili spese riconducibili a investimenti produttivi, nello specifico: spese di progettazione e studi di fattibilità, fabbricati, opere murarie e infrastrutture, nuove attrezzature e macchinari, software informatici commisurati alla produzione e alle necessità gestionali dell'impresa, brevetti relativi a nuove tecnologie e processi di produzione ed infine mobili per ufficio e arredi. Sono invece escluse dalle agevolazioni le spese relative a studio e sviluppo dei prodotti, scorte, imposte, tasse, spese notarili, fabbricati già agevolati, attrezzature e macchinari usati, beni acquisiti in leasing ed attrezzature non ammortizzabili.

La Legge 181/1989 mette a disposizione delle imprese la possibilità di ottenere un contributo a fondo perduto al Centro-Nord fino al 25% degli investimenti ammissibili quota che al Sud può arrivare fino al 40%. In aggiunta, chi investe nel sud può ottenere un finanziamento agevolato per un importo fino al 30% degli investimenti ammissibili; la durata massima è di 10 anni, compresi i primi 3 di ammortamento. Attualmente per le imprese del Centro- Nord non è prevista la possibilità di attingere al finanziamento agevolato ma a breve, forse già a partire dal prossimo mese, il finanziamento agevolato sarà a disposizione anche delle imprese delle Regioni del Centro-Nord. Le agevolazioni sono erogate parallelamente allo stato di avanzamento dei lavori. Ciascun stato di avanzamento lavori deve essere pari almeno al 15% dell'intero programma investimenti. Le aree di crisi al momento sono dislocate in tutta Italia, con l’esclusione delle sole Regioni Trentino Alto Adige, Valle D’Aosta, Marche, Calabria e Molise.

Dr Roberto Lenzi (fonte Microsoft MPI)

martedì 23 febbraio 2010

Per la S.P. 362 una storia infinita.



giovedì 19 novembre 2009, dopo oltre due anni di inagibilità, sui quotidiani locali veniva enfatizzata la notizia :

Tornerà agibile la S.P. 362 !

Avevamo commentato la notizia con scetticismo augurandoci sin da subito di essere smentiti dai fatti ed essere qualificati come malpensanti.

Sono trascorsi 36 giorni dallo scadere dei 60 previsti per la riapertura e niente è cambiato : la SP 362 è chiusa ma percorribile, nulla che faccia presagire l'apertura ufficiale.

Ci chiediamo : ma i numerosi consiglieri regionali, di ogni parte e colore, che da giorni già frequentano assiduamente Galatina, che strada percorrono ? anche loro "nell'illegalità" ignorano i divieti attraversando il tratto non percorribile ? speriamo di no, ma qualche legittimo dubbio lo abbiamo !

Vergogna !!

venerdì 19 febbraio 2010

Galatina in Movimento ... per il cittadino : La comunicazione unica, la nuova procedura per la nascita delle imprese


Dal 1º aprile 2010 l’unico modo possibile per aprire una nuova attività imprenditoriale è la procedura telematica di Comunicazione unica. Questa procedura telematica è diventata aperta a tutti dal 1º ottobre 2009, dopo il successo del periodo sperimentale partito il 19 febbraio 2008 in 10 città (Torino, Milano, Venezia, Padova, Ravenna, Prato, Pescara, Napoli, Taranto, Cagliari). Il tema è stato già affrontato, ma sono intervenute diverse novità relative ai software utilizzabili e ai passaggi da seguire per il completamento della procedura. Si tratta di una novità importante, visto che ogni anno si registrano in Italia 400-500mila nuove imprese.

Ricevuta di protocollo
Alla neoimpresa giunge rapidamente, presso una casella di posta elettronica certificata (Pec), fornita anche dalle Camere di commercio, la ricevuta di protocollo della pratica, che costituisce il titolo per l’immediato avvio dell’attivita` . Nel frattempo il Registro delle imprese provvede, sulla base di protocolli di comunicazione comuni, a trasmettere le informazioni di interesse all’Inps, all’Inail, all’Albo Artigiani, ed all’Agenzia delle entrate, che possono a quel punto aprire una nuova posizione per la neoimpresa, riducendo cosi` il carico di incombenze amministrative per il nuovo operatore economico. Ovviamente questo non impedisce a Inps, Inail, ed Agenzia delle entrate di contattare direttamente l’operatore economico, ma a quel punto lo faranno solo per motivi specifici, e non per chiedere dati gia` in possesso del Registro delle imprese.

Le finalità e i vantaggi
L’obiettivo della nuova procedura e` quello di accelerare il trasferimento di un’idea di business al mercato, velocita` che e` spesso determinante per il suo successo.

A differenza del sistema precedente, quando prima di cominciare ad effettuare le operazioni l’impresa doveva attivare una serie di richieste e di iscrizioni presso varie istituzioni (es. l’Agenzia delle entrate per la partita Iva, la Camera di commercio per l’iscrizione nel Registro delle imprese, l’Inps per l’apertura delle posizioni previdenziali del titolare e degli eventuali collaboratori, l’Inail per l’assicurazione in caso di attivita` potenzialmente pericolose per i lavoratori), oggi basta qualche click. Il vantaggio e` quindi che la risposta degli enti puo` arrivare ora nella casella Pec (posta elettronica certificata) intestata alla neoimpresa nell’arco di qualche minuto, ed in ogni caso entro 7 giorni si devono avere le risposte di avvenuta iscrizione.

Un altro vantaggio e` che la ricevuta della ricezione della richiesta inviata dal Registro delle imprese costituisce titolo autorizzativo per cominciare le operazioni, e quindi a fatturare, come prevede la legge Bersani sulle liberalizzazioni (legge n.40/2007). Questo pero` a condizione che non ci sia bisogno di altre autorizzazioni, e per saperlo e` bene contattare il Comune, dove normalmente opera lo sportello unico per le attivita` produttive, che provvede a centralizzare tutte le autorizzazioni eventualmente richieste per la natura dell’attivita` (es. delle Asl per i certificati sanitari, dei Vigili del fuoco per le misure antincendio).

Infine, e` il caso di ricordare che dal sito www.registroimprese.it e` possibile fare anche visure telematiche e consultazioni dei documenti societari al costo di pochi euro, oltre che scaricare un pacchetto gratuito di software, denominato «im+ - Servizi per lo sviluppo dell’impresa», messo a punto da Infocamere. Il pacchetto ha varie funzionalita` , tra cui una di archiviazione e protezione dei dati piu` importanti di un’azienda, basata su un back up criptato presso un server di Infocamere, una per la cessione di piccole imprese, attraverso un apposito sito web, ed una di customer relationship management, che consente la gestione automatizzata dei rapporti con i propri clienti.


Autore: Massimiliano Di Pace
Fonte: PMI - Ipsoa Editore, Gennaio 2010

giovedì 18 febbraio 2010

Galatina in Movimento ... per il cittadino


Entro un anno addio alle "Ato". - Per i servizi idrici e quelli dei rifiuti.

Una delle novità introdotte dagli emendamenti al Dl salva-enti consiste nell'addio, entro dodici mesi, alle Autorità d'ambito territoriale (Ato) che attualmente si occupano del servizio idrico e di quello dei rifiuti; le competenze che oggi appartengono alle Ato saranno, con ogni probabilità, assorbite dalle province.

Sono stati, dunque, approvati, lo scorso 17 febbraio, tutti gli emendamenti presentati all'articolo 1 dal governo e dai relatori; resta ancora sospesa, invece, la questione del patto di stabilità al quale si riferiscono gran parte degli emendamenti all'art. 4 del Dl; respinte, infine, le modifiche proposte dall'Anci in merito ai rimborsi Iva sulla Tia, giudicate inammissibili. (Ilaria Crearo)



fonte : Il Sole 24 Ore - 18 febbraio 2010, pag. 36 (Norme e Tributi) -

Continua il tira-molla ..... come andrà a finire ?


Assessori, tagli ora. - Decreto enti locali: si parte al rinnovo del consiglio. Ridimensionamento già dal 2010.

Ieri, 17 febbraio 2010, le Commissioni affari costituzionali e bilancio della camera hanno approvato un emendamento del governo al dl 2 del 2010 sul rinvio al 2011 inerente il ridimensionamento degli enti locali; tale emendamento prevede - in anticipo - la riduzione, a partire dal 2010, del numero di assessori provinciali e comunali.
Mediante un ulteriore emendamento dei relatori, si provvede alla parificazione del tetto concernente il numero dei suddetti assessori - un quarto dei consiglieri - ed, inoltre, si da il via libera alla specifica secondo la quale il sindaco ed il presidente del consiglio vengono "computati ai fini del calcolo del 20% dei tagli delle poltrone".

Inoltre:

1.resta il difensore civico "territoriale" per quanto concerne le province;

2.si offre la possibilità di organizzare il territorio in circoscrizioni ai comuni aventi oltre 250mila abitanti e quella di avere un direttore generale per i comuni con un numero di abitanti superiore a 100mila;

3.viene specificata l'obbligatorietà della ridefinizione dei collegi in rapporto al taglio dei consiglieri provinciali. (Zaira Troso)

fonte : Italia Oggi - 18 febbraio 2010, pag. 31 (Norme e Tributi) -

venerdì 12 febbraio 2010

Rien ne va plus, les jeux sont faits



Rien ne va plus, les jeux sont fait.
Si, Signori e Signore, la partita volge al termine ed il croupier del “Casinò di Galatina” sta per pronunciare la fatidica frase.
Un personaggio strano questo croupier che, in un’apparente lucida follia, da ben 180 giorni distribuisce confusamente le carte in una partita, ai più, incomprensibile.
Sei mesi, questo è il tempo trascorso da quel torrido giorno di mezza estate quando 11 giocatori/consiglieri decidevano di alzarsi da un tavolo, sul quale alcuni di loro avevano tentato invano la fortuna, perché, non ritenendosi soddisfatti, avevano deciso di cercarne uno nuovo nella speranza di migliori opportunità. Un comportamento legittimo per qualcuno, un po meno per qualcun altro, ma che accettiamo nel rispetto del diritto alla autodeterminazione che ogni uomo ha, malgrado le ovvie valutazione negative del caso.
Dicevamo una partita davvero incomprensibile dove i giocatori, compressi in una logica davvero ristretta e senza alcuna visione programmatica delle strategie da attuare, si sono assunti, consapevolmente, la responsabilità di aggravare la già difficilissima situazione.

E’ assurdo. E’ mortificante. E’ ulteriore perdita di credibilità della politica galatinese.

La sensazione è che oggi Galatina in Movimento con la sua battaglia per mettere al centro dell’attenzione politica il problema dell’affidabilità e della coerenza di quegli uomini e quelle donne che si intende candidare, agendo per emarginare quanti in passato hanno dimostrato nei fatti di aver poco rispetto dei valori della Politica (quella con la P maiuscola) e dei cittadini /elettori, crea preoccupazioni.
Preoccupa forse il dover riconoscerci la coerenza nell’aver portato avanti, oramai da 5 mesi, questi principi.
Preoccupa ancora il dover dar spazio a chi queste idee le ha veicolate.
Preoccupa infine il dover dichiarare coi fatti, affiancandoci, che forse qualche errore è stato commesso.

A quanti nutrono una vana speranza diciamo no, proprio non è possibile avere la classica “botte piena e moglie ubriaca”, non è possibile ottenere il nostro appoggio senza attuare un reale rinnovamento che sia tangibile e visibile a tutta la comunità, perché l’ingresso e la fuoriuscita di alcuni da questo o quel partito in un percorso che talvolta è apparso tortuoso, se non addirittura spericolato, ha creato e crea disorientamento, se non disgusto, in quanti dovranno essere chiamati ad esprimere il proprio parere col voto il prossimo 28 marzo.
E’ ipocrita e falsa la sorpresa di quanti si chiedono perché il fossato che divide la politica galatinese dai cittadini è sempre più profondo, ne conosciamo tutti i motivi che in estrema sintesi, sostanzialmente, possiamo raffigurare con la difesa del piccolo potere conquistato da alcuni che, disinteressandosi totalmente del bene comune, tengono sotto scacco un’intera comunità, mentre la città si avvia ad un finto percorso di rinnovamento fatto solo di parole ma non di fatti, gli unici che potrebbero portarla ad essere una città normale.
Tutto ciò con palese danno generale alla gente ma ancor più alle attività produttive, un modo di fare politica a Galatina che sta facendo fare giornalmente non passi ma salti indietro, regredendo non soltanto sul piano politico ma anche e soprattutto sul piano economico.
La pentola è in ebollizione ed il coperchio sta per saltare, una nuova Amministrazione, la prossima, che se non sarà in grado di dare risposte di coerenza, coesione, impegno e buon governo assumerà sicuramente le sembianze della classica goccia che farà traboccare il vaso.
Coraggio, questa è la parola chiave. Ai Segretari di partito, ai Coordinatori, ai Responsabili locali è richiesto coraggio nell’interpretare il sentimento della comunità e dimostrare di essere vicini ai cittadini intraprendendo anche la strada politicamente più difficile, se non pericolosa, ma che siamo convinti darà loro la massima soddisfazione in termini di consenso. Quella dell’effettivo rinnovamento, senza il quale la collisione ed il conseguente tracollo sarà inevitabile.
Noi crediamo che questa sia l’unica strada percorribile, lo abbiamo detto e monotonamente lo ripetiamo, non abbiamo alcun timore di procedere in solitudine seguendo le nostre convinzioni, ma altresì non abbiamo smesso di sperare in atti di coraggio e non escludiamo quindi, in un riconoscimento di effettivo cambiamento, di poterci affiancare a quanti dimostreranno nei fatti di condividere con noi questi principi, la cui presenza in una politica normale dovrebbe essere scontata.
Non ne facciamo una questione ideologica e non ci sentiamo prigionieri delle nostre storie individuali, in questa battaglia per Galatina e per la sua comunità riteniamo di dover ovviare ad ogni impedimento di carattere puramente simbolico attenendoci esclusivamente ai fatti, valutando la buona volontà ed il coraggio di chi avrà a cuore questa nostra comunità, indipendentemente dalla sua collocazione e da schemi tradizionalmente precostituiti.

martedì 9 febbraio 2010

Galatina in Movimento si presenta alla città : ecco il nostro Programma !


Il Programma Politico-Amministrativo consultabile sul nostro portale

Resoconto dell'assemblea da www.galatina2000.it

Si è svolta nella mattinata di domenica (7 c.m.) l’assemblea di presentazione di Galatina in Movimento.
Nella loro sede, in Corso Re D'Italia, si sono presentati all’invito quasi tutte le parti politiche di destra e sinistra, per ascoltare e fare delle proposte. L’assemblea molto partecipata, ha visto tra gli intervenuti: De Paolis per il PDL, Falco del PD, Gerardo Filippo per IO SUD, Santoro Segretario del PdCI. Ognuno ha cercato di sottolineare il proprio punto di vista, invitando ovviamente il movimento a schierarsi il prima possibile, tenendo presente che oramai il tempo stringe e le elezioni sono alla porta.
Al temine dei saluti degli invitati hanno preso la parola i responsabili di GIM. Tra gli altri ha subito parlato Stefano De Benedittis spiegando le ragioni della nascita del movimento. De Benedittis, forse l’esponente più politico del gruppo, per rispondere alle tante sollecitazioni fatte dagli ospiti, ha affermato che se “il cuore dice di andare da soli, la mente potrebbe pensare ad alleanze strategiche”. A seguire, l’intervento che ha disegnato meglio il movimento, è stato quello di Albano Tundo, un non politico come lui stesso si definisce. Nelle sue parole è passato un messaggio fin troppo chiaro, GIM è un gruppo di donne e uomini di diverse estrazioni che guardano essenzialmente alla città. “Non ci interessa tanto chi governa la Città, l’importante che si governi” ha affermato Tundo, affinché non si passi dall’essere “La Città del vino” a diventare “la Città dello Zangone” (riferimento non casuale alle tante erbacce che ormai crescono ai margini dei marciapiedi). Affermazioni che disegnano la linea e sottolineano l’obiettivo primario del movimento di “recuperare immagine e dignità per Galatina”. Tra i responsabili di GIM non è passata inosservata l’attenzione che tutti gli invitati avevano: traghettare verso le proprie posizioni il movimento. In particolare Socialisti, UDC e Io Sud erano in attesa di avere una risposta all’invito esteso alcuni giorni prima. Appuntamento che è saltato. In conclusione dei lavori una cosa sembra essere uscita con chiarezza dall’assemblea: per GIM i tempi di possibili alleanze ormai sono scaduti, quindi la strada migliore per lanciare un messaggio chiaro alla città e quella di presentarsi soli con la propria “lista” alle amministrative di marzo.

mercoledì 3 febbraio 2010

Una tragedia che deve far riflettere


Articolo tratto dal sito on-line de il quotidiano Il Giorno.
Non aggiungiamo nulla, nessun commento, nella consapevolezza che ogni parola sarebbe inopportuna.

2010-02-03 —BERGAMO—

SERGIO MARRA si era adatatto a fare l’operario alla ditta Elgicolor di Ciserano (dove è stato occupato per oltre anno), ma la sua vocazione professionale era un’altra, quella di tecnico informatico. Attività che ha svolto per qualche tempo, cioè fino a quando ne ha avuto la possibilità. Ma è stato un periodo troppo breve, che lo ha illuso. «Poi, pur di non restare a casa disoccupato ,si era deciso a cambiare, accettando anche di fare l’operaio. Io e lui abbiamo condiviso momenti belli e altri meno felici e per la sua morte non c’è da colpevolizzare nessuno, ma solo da ringraziare Sergio per tutto quello che ha saputo donarci. Quello che è successo è stato del tutto inaspettato: la vita non l’ha compreso e la società, cioè tutti noi, non l’abbiamo aiutato».

A RICORDARE COSÌ l’operaio disoccupato che in preda alla disperazione si è dato fuoco sabato scorso ed è morto per le ustioni subite, è Francesco Vendola, un amico che vive in provincia di Como, presente ai funerali che si sono svolti ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale del quartiere di Boccaleone, dove Sergio Marra abitava. «E’ stata una tragedia improvvisa - racconta - arrivata senza alcun preavviso. Ero al corrente delle difficoltà che Sergio stava passando, me lo aveva confidato lui stesso al telefono, ma mai mi sarei immaginato che potesse decidere di farla finita, in un modo così terribile, poi... Ogni tanto ci vedevamo, o, quando non era possibile, ci sentivamo telefonicamente. Sapevo di questa sua difficoltà a reinserirsi di nuovo nel mondo del lavoro, ma in attesa di trovare un posto, almeno a parole, non si dava per vinto. E allo stesso tempo continuava a coltivare la sua passione per l’informatica, il settore che più lo interessava, anche dal punto professionale».

INSIEME CON LA MOGLIE Linda Sardo, più giovane di lui, Sergio, 36anni, si era trasferito a Bergamo da Galatina (Lecce) sei anni fa. Dopo qualche tentennamento inziale, alla fine avevano deciso di acquistare l’appartamento nel condominio di via Pizzo Recastello. «Nonostante fossero qui da tempo - continua l’amico Francesco - non avevano stretto molte amicizie con i vicini. Ma non perchè Sergio fosse chiuso o poco comunicativo: anzi, di lui ho un ricordo bellissimo, quello di un ragazzo sereno, che amava la vita e sorrodeva volentieri. Certo - aggiunge - la perdita del lavoro lo aveva amareggiato, ma non sembrava depresso. Almeno, io non ho mai percepito nulla di ciò. Sicuramente la loro situazione non era facile. Anche la moglie Linda, che era occupata come commessa in un negozio, da qualche mese aveva perso il lavoro. Insomma: di soldi in casa ultimamente non ne giravano molti. Ma non era soli, perchè i genitori di entrambi davano loro una mano economicamente, per far fronte a questo periodo difficile. Che Sergio confidava fosse transitorio: proprio per questo motivo, nel tempo libero continuava ad occuparsi di informatica, nella speranza un giorno di poter trovare una occupazione in quel settore. Proprio per questo non riesco a spiegarmi ciò che è accaduto: perchè lo ha fatto?»

LA STESSA DOMANDA se l’è posta anche il parroco, don Alberto Marchesetti, che ieri ha officiato i funerali a cui hanno partecipato oltre 200 persone, tra parenti arrivati dalla Puglia e amici di Sergio e di Linda: «In tanti ci siamo chiesti il perchè di quel gesto - ha detto il sacerdote nella sua omelia - e forse una risposta adeguata a questa domanda non esiste. O, forse c’è, ma se l’è portata via Sergio. Ciò che possiamo fare ora è smetterla di pronunciare parole approssimative, poichè nessuno è in grado di entrare nella mente di una persona. La vita non l’ha compreso e nemmeno la società, sempre alla rincorsa frenetica del benessere. Una società dove il lavoro non è più garantito». Ora la salma di Sergio Marra sarà portata a Galatina, il paese d’origine dell’operaio, dove sarà tumulata.
Rocco Sarubbi

Galatina in Movimento : Comunicato stampa.






Finalmente qualcuno ha colto il principio ispiratore che costituisce, ormai da cinque mesi, la ragione della nascita di “Galatina in Movimento”, ossia l’esigenza di affrancarsi dal centralismo dei partiti e di tornare a far politica dal punto di vista dei galatinesi. Ma al di là degli appelli - per i quali ormai non c’è più tempo – occorre indicare improrogabilmente le modalità operative per realizzare l’ambizioso progetto. La direttrice già da noi delineata in questi mesi è fin troppo chiara: creare percorsi alternativi, da concordare anche con i partiti che ne condividano la ragione ispiratrice, per la soluzione di alcuni e ben determinati problemi che affliggono la nostra città, indicando concretamente le modalità per affrontarli; il tutto nell’esclusivo intento di risollevarne le sorti.
Vi è solo una imprescindibile condizione che porremo a tutti i nostri interlocutori: avvalersi del contributo di tutte le menti più fervide e libere della comunità locale, liberandosi dalla schiavitù di coloro, che pur dotati di munifici suffragi, hanno, fino ad ora, utilizzato strumentalmente la politica per finalità tutt’altro che generali.
Ed allora vista la comunanza d’intenti che ci caratterizza, sollecitiamo Carlo Gervasi, ad uscire fuori dagli equivoci in cui è incappato il suo Movimento ed a creare insieme, senza indugi, un tavolo per definire tale percorso, nell’auspicio di poterlo condividere con quanti s’ispirano ai medesimi principi.

Galatina in Movimento

lunedì 1 febbraio 2010

Galatina in Movimento ... per il cittadino : L'uso pubblico della via privata obbliga il Comune a risarcire il danno.


Con sentenza della Corte di Cassazione - Sentenza 4 gennaio 2010 n. 7
si è stabilito che :

Il Comune può essere condannato a risarcire i danni provocati dalla cattiva manutenzione di una strada anche se di proprietà privata.
Infatti, in caso di uso pubblico "di fatto" della via, l'ente locale ha l'obbligo di sorvegliare che siano effettuati tutti i lavori necessari per evitare pericoli per la cittadinanza e, in caso di omissione, risponde direttamente del danno provocato. Lo ha chiarito la Cassazione con la sentenza 7/2010 secondo la quale se un Comune consente «alla collettività l'utilizzazione, per pubblico transito, di un'area privata assume l'obbligo di accertarsi che la manutenzione dell'area e dei relativi manufatti non sia trascurata».

Galatina in Movimento ... per il cittadino : Parte la moratoria sui mutui.


Dopo mesi di confronto tra il mondo bancario e i Consumatori, con buona pace di migliaia di italiani soffocati dalle rate dei mutui a causa della crisi, e’ stato firmato l’accordo tra l’Abi e 13 associazioni che ufficializza il via libera alla sospensione per 12 mesi delle rate.

La moratoria sul pagamento delle rate che, secondo le prime stime diffuse lo scorso ottobre potrebbe interessare fino a 130 mila soggetti, scattera’ a partire da febbraio 2010.
Vediamo come funziona.
La sospensione si applica per i mutui - anche in fase di preammortamento - di importo fino a 150mila euro accesi per l’acquisto, costruzione o ristrutturazione dell’abitazione principale a prescindere dalla tipologia di tasso di interesse contrattuale (fisso, variabile o misto).
I soggetti che potranno farne richiesta sono il mutuatario (in caso di mutuo cointestato tutti i cointestatari, ovvero gli eredi - esclusi gli eredi minori - interdetti o inabilitati per i quali interviene il tutore) con un reddito imponibile fino a 40mila euro annui che hanno subi’to o subiscono nel biennio 2009 e 2010 eventi particolarmente negativi (morte, perdita dell’occupazione, insorgenza di condizioni di non autosufficienza, ingresso in cassa integrazione), compresi quelli che hanno ritardi nei pagamenti fino a 180 giorni consecutivi.
Gli eventi sfavorevoli devono verificarsi tra il 1 gennaio 2009 ed il 31 dicembre 2010.
Inclusi nell’operazione anche i mutui cartolarizzati, quelli ceduti a garanzia dell’emissione delle obbligazioni bancarie, i rinegoziati nell’ambito dell’accordo dello scorso anno e quelli che gia’ sono stati oggetto di portabilita’. Rientrano, altresi’, nella lista anche i finanziamenti accollati a seguito di frazionamento.
Sono, invece, esclusi i mutui con ritardo nei pagamenti superiore ai 6 mesi consecutivi al momento della presentazione della domanda da parte del mutuatario, ovvero per i quali sia intervenuta la decadenza dal beneficio del termine o la risoluzione del contratto stesso, anche tramite notifica dell’atto di precetto o sia stata avviata da terzi una procedura esecutiva sull’immobile ipotecato. Fuori anche i mutui con ritardo nei pagamenti inferiore a 180 giorni qualora tale ritardo si sia verificato antecedentemente al verificarsi degli eventi che consentono di far scattare la sospensione dell’ammortamento e quelli di durata contrattuale originaria inferiore a 5 anni. Non rientrano nella moratoria neanche i finanziamenti che fruiscono di agevolazioni pubbliche (contributi in conto interessi/capitale e provvista).
Capitolo a parte per gli interessi.
Nel periodo di sospensione maturano gli interessi contrattuali pattuiti che possono essere rimborsati dal cliente secondo diverse modalita’, a seconda se la sospensione avvenga per la sola quota capitale o per la quota capitale e la quota interessi.
Sull’intera operazione non, invece, essere previsti ne’ interessi di mora, ne’ spese di istruttoria, e neppure commissioni e garanzie accessorie. La sospensione potra’ quindi avvenire in due modi: con il rinvio della somma delle rate sospese a fine mutuo (e in questo caso si pagheranno gli interessi solo sul capitale rinviato che saranno “spalmati” sulle rate alla ripresa del naturale pagamento del mutuo); oppure con il rinvio della parte di rata relativa al solo capitale, continuando quindi a pagare solo la parte della rata relativa agli interessi maturati.
Per quanto riguarda le banche aderenti, va detto che la lista sara’ pubblicata sul sito dell’Abi (www.abi.it), dove sara’ anche possibile scaricare il facsimile del modulo di richiesta di sospensione, che sara’ comunque distribuito presso le filiali delle banche stesse.
La banca attivera’ poi la sospensione entro 45 giorni lavorativi dall’accoglimento della richiesta del cliente, comunicando l’eventuale diniego alla domanda del cliente entro 15 giorni lavorativi dalla presentazione della stessa.
L’Abi e le Associazioni dei consumatori hanno previsto di monitorare l’andamento dell’iniziativa nel corso del 2010 (almeno ogni sei mesi) per avere un quadro aggiornato e attualizzato della situazione. L’auspicio e’ che i meccanismi della moratoria possano funzionare in modo piu’ efficiente rispetto ad altre agevolazioni precedenti, come il cosiddetto tetto al 4%.

giovedì 28 gennaio 2010

Galatina in Movimento ... per il cittadino : Le norme del contratto a chiamata


Tutto quello che bisogna sapere prima di ricorrere al lavoro intermittente e non correre rischi inutili

Il contratto di lavoro “a chiamata” o contratto di lavoro intermittente è una particolare tipologia di rapporto di lavoro subordinato che prevede prestazioni lavorative discontinue (o intermittenti), ma limitate ai casi previsti dalla legge oppure dalla contrattazione collettiva.

La peculiarità di questa tipologia di rapporto di lavoro è data dal fatto che le obbligazioni delle parti insorgono in caso di chiamata. La legge prevede che al contratto di lavoro intermittente si applica, per quanto sia compatibile, la normativa del lavoro subordinato, con una evidente eccezione rappresentata dall’inapplicabilità delle norme che limitano la reiterazione dei contratti a tempo determinato, prevista dal Decreto Legislativo n. 368 del 2001.

Nell’ambito del contratto a chiamata, la legge prevede la possibilità di concordare una clausola di disponibilità del lavoratore, a fronte della quale viene riconosciuta allo stesso una specifi ca indennità, a prescindere dalla effettiva prestazione lavorativa. Se viene prevista l’indennità di disponibilità, questa è pari al 20% della retribuzione prevista dal C.C.N.L. (retribuzione composta da: paga base tabellare, contingenza, EDR, ratei di mensilità aggiuntive). In caso di impossibilità a rispondere alla chiamata, il lavoratore deve informare il datore di lavoro e giustifi carne il motivo (malattia o altro evento, e durata dell’impedimento). Per tale periodo di indisponibilità l’indennità sopra indicata non matura. Il rifi uto ingiustifi cato può comportare la risoluzione del contratto di lavoro e la restituzione dell’indennità di disponibilità già percepita, o anche il risarcimento del danno in favore del datore di lavoro.

Il contratto di lavoro a chiamata deve essere stipulato in forma scritta e deve contenere i seguenti elementi:

• durata e ipotesi che consentono la stipula del contratto;

• luogo e modalità della disponibilità, eventualmente garantita dal lavoratore, e del relativo preavviso di chiamata del lavoratore che non può essere inferiore a un giorno lavorativo;

• trattamento economico e normativo spettante al lavoratore e, se prevista, indennità di disponibilità;

• indicazione di forme e modalità con cui il datore di lavoro è legittimato a richiedere l’esecuzione della prestazione, nonché modalità di rilevazione della stessa;

• tempi e modalità di corresponsione della retribuzione e dell’indennità;

• eventuali misure di sicurezza specifi che necessarie in relazione alla tipologia di attività dedotta in contratto.


Il contratto a chiamata è ammesso per prestazioni di carattere discontinuo e intermittente individuate dai contratti collettivi nazionali di lavoro, oppure, in assenza, per i casi individuati dal D.M. 23 ottobre 2004 (custodi, fattorini, camerieri, personale di servizio e di cucina negli alberghi, trattorie, esercizi pubblici in genere e così via). È previsto inoltre, in via sperimentale, per l’impiego di lavoratori disoccupati di età inferiore a 25 anni o di lavoratori licenziati di età superiore a 45 anni, iscritti nelle liste di mobilità o iscritti come disoccupati ai centri provinciali dell’impiego, oppure pensionati. Ipotesi di ricorso al contratto a chiamata sono rappresentate da prestazioni lavorative da rendersi durante il fi ne settimana, i periodi di ferie estive o nelle vacanze natalizie o pasquali.

Il contratto a chiamata è vietato nei seguenti casi: sostituzione di lavoratori in sciopero, unità produttive che nei sei mesi precedenti abbiano effettuato licenziamenti collettivi, unità produttive con sospensione dei rapporti o riduzione del’orario con diritto a trattamento di integrazione salariale, imprese che non abbiano effettuato la valutazione dei rischi. Il lavoratore deve essere registrato nel Libro Unico del Lavoro al momento della chiamata, ma non deve essere effettuata alcuna registrazione se non viene corrisposta la retribuzione o l’indennità di disponibilità.

I vantaggi per il datore di lavoro sono rinvenibili evidentemente nell’utilizzo del lavoratore solo se necessario, nel rispetto di una condotta che evita sanzioni. Per il lavoratore, invece, si ha la possibilità di avere più datori di lavoro, evitando collaborazioni fi ttizie o il ricorso al lavoro nero.

di Eloisa Lamina

Galatina in Movimento ... per il cittadino : Manovra Finanziaria 2010


Recupero edilizio con Iva al 10%

Per quanto concerne gli interventi destinati al recupero del patrimonio edilizio, due sono le misure interessanti per i contribuenti: la messa a regime dell'aliquota ridotta dell'iva al 10% e la proroga, per il triennio 2010/2012, del bonus del 36%.

Galatina in Movimento ... per il cittadino e le aziende : Manovra Finanziaria 2010


Agevolazioni fiscali per sistemi di videosorveglianza

La legge finanziaria ha previsto anche per il 2010 l'attribuzione di un credito d'imposta per l'acquisizione e l'installazione di impianti e attrezzature di sicurezza a favore delle piccole e medie imprese esercenti attività commerciali di vendita al dettaglio e all'ingrosso e attività di somministrazione di alimenti e bevande, nonché dei soggetti esercenti attività di rivendita di generi di monopolio.

La finanziaria prevede un credito d’imposta pari all'80% delle spese sostenute.
La detrazione massima e' pari a 3.000,00 euro.
L'istanza deve essere presentata per via telematica dalle ore 10.00 del 2 febbraio , salvo variazioni di scadenze.

martedì 26 gennaio 2010

Quando centrismo NON fa rima con opportunismo.



Non esiste, quasi mai, un’idea in se buona o cattiva ma è l’uso che di essa se ne fa o il modo con cui la si mette in pratica che ne decreta poi la validità, o meno.
Soffermiamo, per esempio, l’attenzione sull’idea del “centrismo politico” che nei secoli è stato un concetto di moderazione fra due opposti schieramenti estremizzanti,“….il centrismo è dunque una cornice ideologica non troppo definita nella quale vengono categorizzati i partiti che si collocano al mezzo dello schieramento politico e che si fanno promotori di una posizione intermedia nella scala da destra a sinistra in campo socio-economico…”, così è definito, tra le altre, tale concetto su wikipedia. Un’idea concettualmente rispettabile, indipendentemente se la si condivide o meno, ma il modo con cui oggi è perseguita lo è altrettanto ?
Un modo ambiguo che nello strizzare l’occhio ora a destra ora a sinistra appare tutt’altro che una proposta di politica alternativa da terzopolismo, anzi da adito a sospetti di opportunismo non proponendosi come azione capace di meglio interpretare i bisogni e le aspettative dei cittadini elettori.
Anche Galatina in Movimento sin dalla sua nascita si posizionava al “centro”, è quindi imputabile di posizione ambigua ? Decisamente no !! Sin da subito, chiaramente e senza ombre di dubbio abbiamo dato una connotazione chiara al concetto, il nostro è un centrismo fondamentalmente etico che disconosce e condanna le “pratiche e usanze” della politica galatinese del recente passato in cui maggioranze ed opposizioni in assoluta mancanza di sentimento d’appartenenza hanno avuto attenzione più alle esigenze di partito, o peggio ancora personali, che alle necessità della comunità che rappresentavano.
Un sano sentimento campanilistico insieme a dignità politica e senso dell’equilibrio nel modo di intendere la politica per Galatina, questo riteniamo indispensabile quale base su cui costruire il rilancio della città.
Da qui la nostra equidistanza dichiarata dai due principali schieramenti, condannando l’operato di un passato recente e quelle logiche perverse che hanno visto gli interessi di Galatina e dei suoi cittadini posti sempre in secondo piano, in una politica di sudditanza medioevale. Gli eventi delle ultime settimane ne sono testimoni, ad oggi non v’è alcun candidato Sindaco ufficiale ed il motivo è noto a tutti, quindi diciamolo chiaramente, i principali partiti Galatinesi non sono in grado di proporre nulla perché non dispongono della minima autonomia locale e fino a quando non saranno fatti i “giochi” regionali nulla si potrà fare, con buona pace delle necessità di Galatina e della sua comunità. Ecco a quale dignità noi facciamo riferimento, quella che scaturisce dall’orgoglio di sentirsi politici e rappresentanti di una grande cittadina come Galatina operando per considerare principalmente le sue necessità.
Non viviamo su di un altro pianeta, ben sappiamo che in strutture partitiche articolate è opportuno, se non necessario, confrontarsi e raccordarsi con i vertici ed intrattenere rapporti con rappresentanti di altre strutture amministrative di grado superiore, ma non è obbligatorio farlo supinamente, Galatina in qualità di uno dei più popolosi centri del Salento deve e può poter dire la sua, sempre e comunque. Se la politica medievale si basava sul “feudo” quella contemporanea dovrebbe, casomai, basarsi sul patto fra eguali: l’alleanza, più che l’investitura. Discorso che nella società contemporanea dovrebbe valere per tutti i rapporti di fiducia, per quelli fra eletti ed elettori, ma anche per quelli fra eletti ed eletti. Questo abbiamo scritto tempo fa e questo pensiamo ancora oggi.
Un centrismo politico quello di Galatina in Movimento che, quindi, NON fa rima con opportunismo, perché
se lo avesse fatto ci avrebbe portato a stringere accordi d’interesse, quelli, tanto per esser chiari, che
nascono sulla base della domanda “a nui cce ni tocca ?”. No, non ambiamo a poltrone, Galatina in Movimento ambisce a governare ed intende farlo secondo quei principi etici e di identità in cui si riconosce e per i quali intende battersi.
Galatina in Movimento sollecita, per il bene della città, tutti gli uomini e le donne moderati che oggi non si riconoscono più nelle logiche perverse della politica verticistica dei partiti, affinché rompano gli indugi e, così come confidatoci talvolta privatamente, dichiarino pubblicamente il loro disagio e decidano, nella consapevolezza di dover ricucire un rapporto oramai logoro con i cittadini/elettori, con atti, oltre che con parole, di intraprendere un percorso di cambiamento, al nostro fianco se possibile, per l’esclusivo interesse di Galatina e della sua comunità.

Galatina in Movimento

giovedì 21 gennaio 2010

Galatina in Movimento ... per le aziende : più facile e conveniente accedere al credito per le PMI


Garanzie su finanziamenti fino all’80%: più facile e conveniente accedere al credito per le PMI


Credito più facile per le PMI con l’entrata in vigore dei nuovi criteri di accesso al Fondo centrale di Garanzia, ma assume sempre più importanza il progetto di impresa. Il Fondo concede una garanzia pubblica fino all’80% a fronte di finanziamenti concessi dalle Banche alle PMI, anche per investimenti all’estero.
La crisi finanziaria ha già da tempo riacceso l’attenzione delle imprese sugli strumenti che facilitano l’accesso al credito bancario. Lo strumento più importante, in questo ambito, è sicuramente il Fondo di Garanzia nazionale previsto dalla Legge 662/96, gestito direttamente da Unicredit Mediocredito Centrale. Il vantaggio di assistere il finanziamento con una garanzia pubblica è riconducibile al fatto che la parte garantita si trasforma in una quota di credito a rischio zero per la banca. Quest’ultima, infatti, in caso di insolvenza dell’impresa, potrà rivalersi sul fondo di garanzia pubblico. Appare evidente come questo renda le banche sicuramente più disponibili a concedere credito alle aziende, mentre, per chi ha già un buon rapporto con gli istituti bancari, dia la possibilità di spuntare un tasso più vantaggioso sui finanziamenti assistiti dal Fondo di garanzia.
In base a quest’analisi, il Fondo di Garanzia è interessante per tutte le piccole e medie imprese, indipendentemente dalla maggiore o minore difficoltà nell’ottenere credito bancario.

Come si accede al fondo di garanzia
La procedura prevede che l’impresa si rivolga alla banca per chiedere il finanziamento, specificando la volontà di garantirlo attraverso il Fondo di cui alla Legge 662/96. Questo è dovuto al fatto che la garanzia non è direttamente accessibile da parte dell’impresa, bensì attraverso un intermediario. Resta comunque inteso che è ormai fondamentale presentarsi alla banca e/o al confidi con un progetto d’impresa valido che presenti prospettive di sviluppo; in questo, è importante per le imprese avvalersi di professionisti in grado di tradurre il linguaggio aziendale nel linguaggio bancario e migliorare così il rapporto banca/impresa.
In alternativa, l’impresa può, per la garanzia, rivolgersi ad un confidi che, a sua volta, si garantirà presso il Fondo; in quest’ultimo caso si tratta di una contro-garanzia. Nel primo caso, la banca prescelta istruisce il finanziamento e presenta la richiesta di garanzia a Unicredit Mediocredito Centrale, ente gestore del fondo. La richiesta prevede, fra l’altro, l’indicazione dei principali dati degli ultimi due bilanci approvati e di una situazione contabile aggiornata, che dovranno essere forniti dall’impresa. Fra l’altro, la domanda può essere presentata in via telematica, sull’apposito sito internet http://www.fondidigaranzia.it/, o via fax.
Ricevuta la domanda, il gestore assegna un numero di protocollo e avvia la fase istruttoria, che consiste principalmente nella valutazione dell’impresa. Conclusa l’istruttoria, l’operazione viene sottoposta all’apposito Comitato e l’ente gestore comunica poi a banca e impresa beneficiaria la delibera, positiva o negativa, indicando l’importo del finanziamento garantito ed anche la relativa intensità dell’agevolazione, in regime “de minimis”. In caso di delibera positiva, il finanziamento è quindi assistito dalla garanzia pubblica, di norma al 60% dell’operazione, elevabile all’80% in casi particolari. Nel secondo caso, la differenza sta sostanzialmente nel fatto che è il confidi a fornire la propria garanzia alla banca finanziatrice; secondariamente, poi, lo stesso confidi presenta autonomamente domanda di contro-garanzia a MCC, senza ulteriori adempimenti per l’impresa. Le imprese della Toscana e del Lazio non possono seguire la procedura del primo caso, pertanto devono sempre passare attraverso un confidi o un fondo di garanzia regionale, con successiva contro-garanzia del fondo nazionale.

Garanzia massima di 1,5 milioni di euro
L’importo massimo garantito da parte del Fondo è pari a 1,5 milioni di euro. Questa cifra si riferisce all’esposizione in essere alla data di presentazione della domanda, tenuto conto delle quote di capitale già rimborsate. Può essere garantita qualsiasi tipologia di operazione, purché direttamente finalizzata all’attività d’impresa: operazioni di leasing, finanziamenti a medio-lungo termine, acquisizione di partecipazioni, prestiti partecipativi, finanziamenti a breve termine, consolidamento, fideiussioni, finanziamenti a medio-lungo termine per liquidità. Possono accedere alla garanzia del tutte le PMI, comprese quelle artigiane, ubicate su tutto il territorio nazionale. E’ importante sottolineare che sulla quota di finanziamento coperta dalla garanzia del Fondo non può essere acquisita alcuna altra garanzia reale, assicurativa e bancaria.

La valutazione del merito creditizio su 4 indici, più elastica dall’11 gennaio scorso
La valutazione del merito creditizio avviene attraverso il calcolo di quattro indici desunti dagli ultimi due bilanci approvati e dalla situazione contabile aggiornata. A decorrere dall’11 gennaio 2010, è stato rivisitato il sistema di valutazione delle imprese, per rendere più semplice l’accesso delle PMI al Fondo.
I quattro indici, per l’industria manifatturiera e edile, sono: la copertura finanziaria delle immobilizzazioni (il valore ottimale dell’indice è stato portato da “superiore a 1,25” a “superiore a 1,00”), l’indipendenza finanziaria (il valore ottimale dell’indice è stato portato da “superiore al 15%” a “superiore al 10%”), l’incidenza degli oneri finanziari sul fatturato (il valore ottimale è rimasto invariato a “inferiore al 5%”), l’incidenza della gestione caratteristica sul fatturato (quest’ultimo è un nuovo indice che è andato a sostituire “la percentuale di liquidità generata dalla gestione sul totale attivo”). In base a questi indici, l’azienda può essere collocata in tre diverse fasce. Una prima fascia che determina una immediata delibera positiva per l’operazione; una seconda fascia che rende necessario approfondire la situazione dell’impresa attraverso una richiesta di integrazioni; una terza fascia che determina una delibera negativa. Un caso che, ad esempio, porta immediatamente ad un esito negativo della domanda è quello in cui l’impresa presenta un indice di mezzi propri sul totale passivo inferiore al 5%, con riferimento all’ultimo bilancio approvato. Oltre a queste modifiche, è stata resa più snella la procedura di accesso in determinate operazioni; le novità sono state introdotte dalla circolare MCC n. 566 del 4 dicembre 2009.

Costo della garanzia
La garanzia del Fondo è a pagamento. Solo le PMI ubicate nelle zone 87.3.a) o aderenti a programmazione negoziata o a prevalente partecipazione femminile non sono tenute al pagamento di alcuna commissione. Gli altri soggetti richiedenti sono tenuti al pagamento di una commissione “una tantum” di importo variabile, a seconda dell’ubicazione e della dimensione dell’impresa beneficiaria” e della tipologia dell’operazione finanziaria, compresa tra lo 0,125% e l’1% del finanziamento garantito dal Fondo.


Dr Roberto Lenzi

giovedì 14 gennaio 2010

E' qui la festa ? Accomodatevi, c'è posto per tutti !!


Il Governo fa retromarcia, slitta al 2011 il taglio delle poltrone


La norma prevista in Finanziaria é destinata infatti a subire una frenata con un decreto che arriva al Consiglio dei ministri e che rinvia al prossimo anno le 'grandi manovre' per rendere più snelli e meno costosi gli enti locali.


Rinviati i tagli - Il taglio delle poltrone può attendere, almeno fino al 2011. Comuni e Province, per il momento, non vedranno abbattersi la scure governativa sugli organici di giunte e consigli.
Tra queste, anche la riduzione di consiglieri e assessori. La Carta aveva avuto il via libera del Cdm il 19 novembre. "Taglieremo 50mila poltrone", disse in quell'occasione Calderoli. Poi, durante i lavori della Finanziaria, era stato lo stesso ministro dell'Economia, Tremonti, ad annunciare l'intenzione di far confluire in Finanziaria "una norma molto forte" su questo tema. E così è stato.La manovra ha in effetti recepito queste disposizioni, prevedendo per i comuni la riduzione di un quarto dei consiglieri e di un quinto degli assessori mentre per le province sarebbe dovuta scattare un diminuzione del 20% degli assessori. Conti alla mano - Guardando per esempio ai comuni, le grandi città con più di un milione di abitanti si sarebbero viste decurtare ben 13 consiglieri: da 61 a 48. Se invece si parla di assessori, la riduzione maggiore avrebbe riguardato gli enti tra 30.000 e i 250.000 abitanti, con 4 assessori in meno. Ma il nuovo dl congela tutto fino al 2011, facendo slittare anche la soppressione del difensore civico e delle circoscrizioni comunali. Novità in vista anche per le indennità dei consiglieri regionali: non potranno superare quelle dei parlamentari. Un tetto che sarà definito dopo il primo rinnovo del consiglio regionale successivo all'entrata in vigore del decreto. L'idea di uno stop era stata negli ultimi giorni oggetto di un approfondimento da parte dello stesso Calderoli. L'Upi a nome delle province aveva chiesto, sotto finanziaria, di stralciare i tagli. E l'idea di un un rinvio non dispiacerebbe neppure all'Anci, che però aspetta di vedere il testo del dl prima di commentare.


Galatina in Movimento ..... per il cittadino : Riqualificazione energetica, bonus 55% al via


Dalle nuove rate ai certificati: le novità sulla detrazione per lavori di riqualificazione energetica


Dal 4 gennaio al 31 marzo l'invio delle prime comunicazioni
Dubbi risolti per chi voglia utilizzare senza problemi l'agevolazione fiscale del 55% per questo nuovo anno. Il vademecum dell'Agenzia delle entrate, che ha anche diffuso un provvedimento del direttore Attilio Befera con le specifiche per l'invio dei modelli di richiesta e ha pubblicato on line il software per la compilazione delle comunicazioni, traccia un quadro chiaro delle principali novità introdotte alla luce delle ultime modifiche normative. Seppur infatti i cambiamenti non sono stati drastici, la procedura per usufruire correttamente delle agevolazioni è notevolmente mutata. In tale giungla il contribuente dovrà imparare a muoversi in autonomia onde evitare di incappare in errore.


Principali novità dell'ultimo anno
Le ultime correzioni si riferiscono, soprattutto, all'aspetto procedurale dell'agevolazione: innanzitutto, per i lavori che dovessero protrarsi oltre l'anno d'imposta è stata introdotta, obbligatoriamente, una comunicazione da dover inviare all'Agenzia delle entrate per renderla edotta delle tipologie di interventi già effettuati e delle relative spese sostenute.
Con il provvedimento dello scorso 21 dicembre la stessa ha ribadito che l'invio di tale comunicazione, via web, avrà inizio a partire dal 4 gennaio 2010. Tale invio dovrà avvenire entro novanta giorni dal termine del periodo d'imposta nel quale i lavori hanno avuto inizio. Se i lavori dovessero proseguire per più periodi d'imposta, si renderà necessaria la presentazione di tanti modelli quanti saranno i periodi di durata dei lavori. Qualora invece, in un determinato periodo, non siano state sostenute spese di alcun tipo, non si dovrà presentare alcunché. Le prime comunicazioni dunque, per coloro che avessero chiuso i propri periodi di imposta alla convenzionale data del 31/12 e i cui lavori si siano protratti oltre l'anno, dovranno avvenire entro e non oltre il 31 marzo 2010.
È stata inoltre fissata una rateizzazione della spesa sostenuta (moltiplicata per il 55%) in cinque rate annuali di pari importo modificando la scelta da un minimo di tre a un massimo di dieci anni prevista per il 2008 con rilevanti impatti, evidentemente, in Unico 2010.
In ultimo, ma non per importanza, gli adempimenti necessari per ottenere l'agevolazione fiscale sulle spese energetiche. Tre sono i certificati di cui sarà obbligatorio dotarsi: l'asseverazione, l'attestato di certificazione o qualificazione energetica e la scheda informativa relativa agli interventi realizzati.
L'asseverazione è quel documento rilasciato da un tecnico abilitato che ci permette di dimostrare che l'intervento rispecchia quelli che sono i requisiti tecnici imposti dalla norma. Nel caso in cui si dovessero verificare più interventi sul medesimo edificio, il certificato potrà essere unitario e fornire, complessivamente, le informazioni richieste. Se inoltre, l'intervento in questione fosse di piccola entità (l'esempio è quello della sostituzione della vecchia caldaia con una nuova a condensazione con una potenza inferiore ai 100 kW), l'asseverazione potrà essere sostituita da una certificazione dei produttori.
Anche la predisposizione dell'attestato di certificazione o qualificazione energetica, e veniamo così al secondo documento, dovrà essere redatto da un tecnico abilitato in quanto comprenderà tutti i dati relativi all'efficienza energetica propria dell'edificio.
In ultimo, la scheda informativa relativa agli interventi realizzati la quale potrà essere compilata anche dall'utente finale. La scheda, scaricabile consultando l'allegato E del decreto del ministro dell'economia e delle finanze del 19 febbraio 2007, contiene i dati identificativi del soggetto che ha sostenuto le spese, i dati dell'edificio oggetto dell'agevolazione, la tipologia di intervento che è stata eseguita e il risparmio energetico che ne è conseguito. Inoltre, evidentemente, l'importo totale sostenuto con evidenziazione delle relative spese professionali e la somma finale su cui si è calcolata la detrazione.
Per concludere, per gli interventi che si concluderanno nel triennio 2008-2010, sarà necessario trasmettere telematicamente all'Enea, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, mediante il proprio sito che rilascerà anche ricevuta informatica, copia dell'attestato di certificazione o qualificazione energetica e scheda informativa relativa agli interventi realizzati.


Soggetti coinvolti
Una precisazione d'obbligo: potrà fruire dell'agevolazione anche colui che non sia il diretto proprietario dell'immobile ma che, in qualche maniera, lo utilizzi. Il riferimento è quindi ai titolari di un diritto reale sull'immobile, ai condomini per gli interventi sulle parti comuni condominiali, ai conduttori che vantino un regolare contratto d'affitto o a chi detiene l'immobile in comodato d'uso gratuito. Con riferimento invece agli effettivi proprietari, gli stessi potranno essere indifferentemente residenti in Italia o all'estero.
Oltre alle persone fisiche, l'agevolazione sarà anche spendibile per i contribuenti che conseguono reddito d'impresa (dunque ditte individuali, società di persone e società di capitali esclusivamente tuttavia, agli immobili strumentali utilizzati direttamente dalla società), per le associazioni tra professionisti e per gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale. Limitatamente agli immobili appartenenti all'ambito privatistico, il beneficio viene esteso anche ai familiari (per familiari vengono intesi il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo) che convivano con il possessore o che detengano l'immobile qualora sostengano le spese per la realizzazione dei lavori.


Le opere agevolabili sono riconducibili a quattro aree
Gli interventi interessati alla riqualificazione energetica sono riconducibili a una delle seguenti categorie: interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti; interventi sugli involucri degli edifici; installazione di pannelli solari; interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale.
Se dunque l'intervento oggetto di valutazione non fosse riconducibile a una di queste classi, non si potrà fruire di alcun beneficio. Per ogni categoria viene fissato un tetto massimo di spesa oltre il quale il costo sarà ovviamente sostenibile ma non si produrranno, per l'eccedenza, gli effetti benefici dell'agevolazione.

Andiamo con ordine iniziando a parlare degli interventi di riqualificazione su edifici esistenti. Sono considerati tali quegli interventi che permettono il raggiungimento di un indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale inferiore almeno del 20% rispetto alle tabelle riportate nell'allegato C del decreto del ministero dell'economia e delle finanze del 19 febbraio 2007. In altre parole, parlasi di qualsiasi intervento che incida sulla prestazione energetica dell'edificio nel rispetto dei parametri previsti dalla norma. Gli esempi più comuni riguardano la sostituzione o l'installazione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore o con caldaie a biomasse, gli impianti di rigenerazione e di cogenerazione, gli impianti geotermici e gli interventi di coibentazione (la detrazione massima concessa ammonta a 100 mila euro).
Con riferimento invece agli interventi sugli involucri degli edifici, il valore massimo alla detrazione fiscale è fissato a 60 mila euro. Trattasi in sintesi di strutture opache orizzontali (pavimenti) o verticali (pareti esterne) oltre che finestre comprensive di infissi qualora vengano rispettati i requisiti di trasmittanza U.
L'installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda è valida sia per gli usi domestici che per quelli industriali. Anche in questo caso il valore massimo della detrazione è fissato in 60 mila euro.
In ultimo, per interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale ci si riferisce alla sostituzione integrale o parziale di impianti di climatizzazione esistenti con impianti dotati di caldaie a condensazione. Non rientreranno dunque nell'agevolazione l'installazione di sistemi di climatizzazione invernale in edifici che non ne disponevano sino a quel momento.


Francesco Campanari ( Italia Oggi Sette)