giovedì 21 gennaio 2010

Galatina in Movimento ... per le aziende : più facile e conveniente accedere al credito per le PMI


Garanzie su finanziamenti fino all’80%: più facile e conveniente accedere al credito per le PMI


Credito più facile per le PMI con l’entrata in vigore dei nuovi criteri di accesso al Fondo centrale di Garanzia, ma assume sempre più importanza il progetto di impresa. Il Fondo concede una garanzia pubblica fino all’80% a fronte di finanziamenti concessi dalle Banche alle PMI, anche per investimenti all’estero.
La crisi finanziaria ha già da tempo riacceso l’attenzione delle imprese sugli strumenti che facilitano l’accesso al credito bancario. Lo strumento più importante, in questo ambito, è sicuramente il Fondo di Garanzia nazionale previsto dalla Legge 662/96, gestito direttamente da Unicredit Mediocredito Centrale. Il vantaggio di assistere il finanziamento con una garanzia pubblica è riconducibile al fatto che la parte garantita si trasforma in una quota di credito a rischio zero per la banca. Quest’ultima, infatti, in caso di insolvenza dell’impresa, potrà rivalersi sul fondo di garanzia pubblico. Appare evidente come questo renda le banche sicuramente più disponibili a concedere credito alle aziende, mentre, per chi ha già un buon rapporto con gli istituti bancari, dia la possibilità di spuntare un tasso più vantaggioso sui finanziamenti assistiti dal Fondo di garanzia.
In base a quest’analisi, il Fondo di Garanzia è interessante per tutte le piccole e medie imprese, indipendentemente dalla maggiore o minore difficoltà nell’ottenere credito bancario.

Come si accede al fondo di garanzia
La procedura prevede che l’impresa si rivolga alla banca per chiedere il finanziamento, specificando la volontà di garantirlo attraverso il Fondo di cui alla Legge 662/96. Questo è dovuto al fatto che la garanzia non è direttamente accessibile da parte dell’impresa, bensì attraverso un intermediario. Resta comunque inteso che è ormai fondamentale presentarsi alla banca e/o al confidi con un progetto d’impresa valido che presenti prospettive di sviluppo; in questo, è importante per le imprese avvalersi di professionisti in grado di tradurre il linguaggio aziendale nel linguaggio bancario e migliorare così il rapporto banca/impresa.
In alternativa, l’impresa può, per la garanzia, rivolgersi ad un confidi che, a sua volta, si garantirà presso il Fondo; in quest’ultimo caso si tratta di una contro-garanzia. Nel primo caso, la banca prescelta istruisce il finanziamento e presenta la richiesta di garanzia a Unicredit Mediocredito Centrale, ente gestore del fondo. La richiesta prevede, fra l’altro, l’indicazione dei principali dati degli ultimi due bilanci approvati e di una situazione contabile aggiornata, che dovranno essere forniti dall’impresa. Fra l’altro, la domanda può essere presentata in via telematica, sull’apposito sito internet http://www.fondidigaranzia.it/, o via fax.
Ricevuta la domanda, il gestore assegna un numero di protocollo e avvia la fase istruttoria, che consiste principalmente nella valutazione dell’impresa. Conclusa l’istruttoria, l’operazione viene sottoposta all’apposito Comitato e l’ente gestore comunica poi a banca e impresa beneficiaria la delibera, positiva o negativa, indicando l’importo del finanziamento garantito ed anche la relativa intensità dell’agevolazione, in regime “de minimis”. In caso di delibera positiva, il finanziamento è quindi assistito dalla garanzia pubblica, di norma al 60% dell’operazione, elevabile all’80% in casi particolari. Nel secondo caso, la differenza sta sostanzialmente nel fatto che è il confidi a fornire la propria garanzia alla banca finanziatrice; secondariamente, poi, lo stesso confidi presenta autonomamente domanda di contro-garanzia a MCC, senza ulteriori adempimenti per l’impresa. Le imprese della Toscana e del Lazio non possono seguire la procedura del primo caso, pertanto devono sempre passare attraverso un confidi o un fondo di garanzia regionale, con successiva contro-garanzia del fondo nazionale.

Garanzia massima di 1,5 milioni di euro
L’importo massimo garantito da parte del Fondo è pari a 1,5 milioni di euro. Questa cifra si riferisce all’esposizione in essere alla data di presentazione della domanda, tenuto conto delle quote di capitale già rimborsate. Può essere garantita qualsiasi tipologia di operazione, purché direttamente finalizzata all’attività d’impresa: operazioni di leasing, finanziamenti a medio-lungo termine, acquisizione di partecipazioni, prestiti partecipativi, finanziamenti a breve termine, consolidamento, fideiussioni, finanziamenti a medio-lungo termine per liquidità. Possono accedere alla garanzia del tutte le PMI, comprese quelle artigiane, ubicate su tutto il territorio nazionale. E’ importante sottolineare che sulla quota di finanziamento coperta dalla garanzia del Fondo non può essere acquisita alcuna altra garanzia reale, assicurativa e bancaria.

La valutazione del merito creditizio su 4 indici, più elastica dall’11 gennaio scorso
La valutazione del merito creditizio avviene attraverso il calcolo di quattro indici desunti dagli ultimi due bilanci approvati e dalla situazione contabile aggiornata. A decorrere dall’11 gennaio 2010, è stato rivisitato il sistema di valutazione delle imprese, per rendere più semplice l’accesso delle PMI al Fondo.
I quattro indici, per l’industria manifatturiera e edile, sono: la copertura finanziaria delle immobilizzazioni (il valore ottimale dell’indice è stato portato da “superiore a 1,25” a “superiore a 1,00”), l’indipendenza finanziaria (il valore ottimale dell’indice è stato portato da “superiore al 15%” a “superiore al 10%”), l’incidenza degli oneri finanziari sul fatturato (il valore ottimale è rimasto invariato a “inferiore al 5%”), l’incidenza della gestione caratteristica sul fatturato (quest’ultimo è un nuovo indice che è andato a sostituire “la percentuale di liquidità generata dalla gestione sul totale attivo”). In base a questi indici, l’azienda può essere collocata in tre diverse fasce. Una prima fascia che determina una immediata delibera positiva per l’operazione; una seconda fascia che rende necessario approfondire la situazione dell’impresa attraverso una richiesta di integrazioni; una terza fascia che determina una delibera negativa. Un caso che, ad esempio, porta immediatamente ad un esito negativo della domanda è quello in cui l’impresa presenta un indice di mezzi propri sul totale passivo inferiore al 5%, con riferimento all’ultimo bilancio approvato. Oltre a queste modifiche, è stata resa più snella la procedura di accesso in determinate operazioni; le novità sono state introdotte dalla circolare MCC n. 566 del 4 dicembre 2009.

Costo della garanzia
La garanzia del Fondo è a pagamento. Solo le PMI ubicate nelle zone 87.3.a) o aderenti a programmazione negoziata o a prevalente partecipazione femminile non sono tenute al pagamento di alcuna commissione. Gli altri soggetti richiedenti sono tenuti al pagamento di una commissione “una tantum” di importo variabile, a seconda dell’ubicazione e della dimensione dell’impresa beneficiaria” e della tipologia dell’operazione finanziaria, compresa tra lo 0,125% e l’1% del finanziamento garantito dal Fondo.


Dr Roberto Lenzi

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