lunedì 30 novembre 2009

Cari ragazzi, non abbandonateci. (Filippo Rossi - Ffwebmagazine)

L'Italia ha bisogno di voi per cambiare in meglio. Con orgoglio


«Boia chi molla». Non vi preoccupate, nessuna nostalgia per uno slogan che riporta in auge un’era di guerra civile, nessun rimpianto per un’idea della politica muscolare, guerriera. Qui la politica non c’entra nulla, c’entrano le scelte private di un ragazzo che deve decidere del proprio futuro. Scelte libere, ovviamente. Senza vincoli. Da compiere con tutta la razionalità di cui si è capaci. Ascoltando i consigli di tutti per poi decidere in piena autonomia. Ecco, proprio di un consiglio di un padre a un figlio qui si discute. Di un consiglio diventato pubblico, perché le parole del direttore generale della Libera Università internazionale degli studi sociali, Luiss Guido Carli, Pier Luigi Celli sono state pubblicate sulla Repubblica: «Figlio mio, stai per finire la tua Università; sei stato bravo. Non ho rimproveri da farti. Finisci in tempo e bene: molto più di quello che tua madre e io ci aspettassimo. È per questo che ti parlo con amarezza, pensando a quello che ora ti aspetta. Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio… Ecco, guardati attorno. Quello che puoi vedere è che tutto questo ha sempre meno valore in una Società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili; di carriere feroci fatte su meriti inesistenti. A meno che non sia un merito l'affiliazione, politica, di clan, familistica: poco fa la differenza».
Insomma, il consiglio pubblico di un padre a un figlio: vattene dall’Italia, non è più un paese degno di essere vissuto. Un quadro fosco, quello di Celli, di un pessimismo forse esagerato. Ma non è nel merito che ci sentiamo di dare un consiglio alternativo. E anzi, nemmeno un vero consiglio ci sentiamo di dare. Piuttosto una richiesta e una speranza. La speranza che l’Italia non venga privata di una generazione che, oggettivamente, è stata abbandonata a se stessa, prigioniera del presente, senza prospettive, senza un sogno collettivo, senza un’idea di futuro.
Proprio per questo non possiamo che aggrapparci, pervicacemente, a un ottimismo della volontà, a un “boia chi molla” che non significa nulla se non questo: ti prego, vi prego, non ci abbandonate, aiutateci a cambiare un paese che non si merita questo presente. Cari giovani, rimanete con noi, aiutateci a non arrenderci a una realtà malandata, colpita da troppe malattie. Aiutateci a non mollare. Solo voi, anche se forse non lo sapete, siete in grado di farlo. Solo voi. Con orgoglio.

Tempo di bilanci provvisori.


45 giorni, questo il tempo trascorso dal 16 ottobre giorno in cui ufficialmente si presentava alla cittadinanza Galatina in Movimento, un tempo relativamente breve ma che, per i tempi frenetici della politica nel periodo pre-elettorale, richiede già un momento di riflessione con conseguente primo bilancio.
Chi eravamo ? Ma principalmente chi o cosa siamo oggi ?
Allora eravamo un gruppo di uomini e donne, alcuni già con precedenti esperienze politiche, altri, la maggior parte, si accostavano quasi per la prima volta alla politica attiva, ma tutti con un unico comun denominatore : la voglia di dire basta, una voglia pregna di passione e disponibilità miscelata a rabbia. Passione per le sorti della propria città, disponibilità a mettersi in gioco in prima persona, rabbia per come l’inadeguatezza ed il conseguente fallimento di chi era stato delegato a gestire la cosa comune aveva mal ridotto la nostra Galatina.
Oggi siamo il medesimo gruppo di uomini e donne, sicuramente più affiatato, che alla passione, alla disponibilità ed alla rabbia ha sommato la consapevolezza di aver intrapreso un’azione opportuna, se non indispensabile, e la determinazione nel voler procedere credendo sempre più nel progetto Galatina in Movimento.
Pochi avevano scommesso sulla tenuta del movimento e, complice la scarsa conoscenza personale fra alcuni componenti, anche all’interno aleggiava un sentimento di prudenza che col passare dei giorni e svanito nella valutazione di genuinità degli intenti che ci animavano. Il gruppo si è velocemente amalgamato e lo spirito positivo e propositivo sommato all’alto grado democratico nel nostro interno, che ci ha sin da subito caratterizzato e contraddistinto, nel determinare le linee guida condivise unanimemente ci ha maggiormente rinsaldato.
C’è ancor oggi chi ancora scommette che non riusciremo nel nostro intento e che ci sfalderemo, ci spiacerà deluderlo ma ciò non accadrà, sarà possibile forse, è nell’ordine delle cose, che qualcuno si faccia incantare da una delle tante sirene che cantano alla nostra porta ma dovrà poi poter essere in grado di riuscire a giustificare agli elettori la pratica di quell’inaccettabile sport, tanto in auge in politica, chiamato “salto della quaglia”e che oggi è certamente rigettato a 360°. Il gruppo nel complesso è coeso ed altamente motivato ad andare fino in fondo, forte dell’unico vero collante irrinunciabile , operare con dignità e onestà intellettuale, sia individuale che collettiva.
Su una condivisione totale di principi, metodi e idee programmatiche, si è ritenuto di stringere un accordo di coalizione con l’UDC e stiamo lavorando per fungere da elemento di aggregazione anche per altre forze ma, lo abbiamo già dichiarato, non a tutti i costi, condicio sine qua non è la convergenza sulle idee, sui metodi e sulla visione programmatica dalla forte caratterizzazione alternativa. Deve esser ben chiara, in quanti ritengono di voler dialogare, la peculiarità di Galatina in Movimento perché non deve sfuggire che siamo un gruppo di uomini e donne con storie personali talvolta diverse ma che si sono riconosciute in pochi e determinanti principi irrinunciabili, pena la contestuale rinuncia ad esistere. Tenere dritta la barra sulla rotta del perseguimento dei nostri intenti basati su una forte connotazione alternativa nella discontinuità col passato, questo il nostro primo impegno, e se anche solo riusciremmo a condizionare positivamente le scelte altrui a beneficio, non nostro, ma di tutta la collettività galatinese per noi sarà già una vittoria.
Il percorso è irto, pieno di ostacoli e di insidie, l’impresa sarà ardua ma non impossibile, sarà indispensabile mettere in campo tutta la buona volontà necessaria a progettare una vera alternativa vincente, non per le fortune di un’ipotetica coalizione ma soprattutto per il bene di Galatina.

venerdì 27 novembre 2009

Nasce la Fondazione ALLEANZA NAZIONALE


Nasce la Fondazione ALLEANZA NAZIONALE:

si preserva un simbolo ed un patrimonio di storia, cultura e percorsi politici. Il Comitato dei Garanti di Alleanza nazionale, secondo quanto disposto dall’articolo 18 delle deliberazioni congressuali, stabilisce che la partecipazione alla costituenda Fondazione Alleanza nazionale da parte di coloro che all’apertura del Congresso del 21-22 marzo 2009 risultavano iscritti ad Alleanza nazionale debba essere fatta esclusivamente in forma scritta, entro e non oltre il termine del 30 novembre 2009, producendo la seguente documentazione:

DOCUMENTAZIONE NECESSARIA PER LA CONFERMA ISCRIZIONE

● Modulo di richiesta di adesione debitamente compilato in maniera leggibile

● Una copia di un documento di riconoscimento

● Copia di bonifico bancario attestante il versamento di euro 300,00 (trecento) da eseguirsi in favore di An (codice IBAN IT98X0101003201100000012374) con la causale “conferma iscrizione 2009/2011” MODALITÀ DI INVIO Affinché l’iscrizione risulti valida è necessario inviare tutti i documenti sopra elencati usando le seguenti modalità alternative:

● Invio tramite fax, al numero 06-68817217

● Invio tramite e-mail, utilizzando l’indirizzo di posta: segreteriapolitica@alleanzanazionale.it

● Invio per posta ordinaria, spedendo all’indirizzo: Alleanza nazionale, via della Scrofa 39 - 00186 Roma (RM) Non saranno prese in considerazione richieste di adesione successive alla data del 30 novembre 2009

Galatina in Movimento per il cittadino : opportunità d'impresa


Piano straordinario degli asili nido e servizi per l’infanzia:


Per il potenziamento e la qualificazione dell’offerta privata degli asili nido e servizi per la prima infanzia, in attuazione dell’Azione 3.2.3 del PO (Programma Operativo) FESR 2007 – 2013, è pubblicato nel Bollettino ufficiale regionale n.185 del 19 novembre 2009 un Avviso pubblico per la concessione di aiuti per la realizzazione e l’adeguamento di asili nido e strutture per la prima infanzia da parte di soggetti di diritto privato.La pubblicazione è disposta con atto della dirigente del Servizio Politiche di Benessere Sociale e Pari Opportunita’ n. 681 del 29 ottobre 2009, con il quale viene anche impegnata la somma di € 14.457.421,00 per il finanziamento dello stesso Avviso, riportato in Allegato A. La domanda di contributo deve essere redatta utilizzando esclusivamente la modulistica predisposta dalla Regione Puglia - Assessorato alla Solidarietà, scaricabile anche dal sito PugliaSociale. Le istanze dovranno essere inviate entro e non oltre 60 (sessanta) giorni a decorrere dal giorno successivo a quello di pubblicazione dell’ Avviso Pubblico sul Bollettino ufficiale regionale, a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, ovvero a mezzo corriere privato, con modalità che consentano di verificare formalmente la data di invio. Il responsabile del procedimento è il dott. Alessandro Cappuccio, in qualità di dirigente dell’Ufficio Politiche per le Persone e le Famiglie – Servizio Politiche di Benessere Sociale e Pari Opportunità. Per informazioni in merito ai contenuti dell’Avviso ci si potrà rivolgere, a partire dal giorno successivo alla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regione Puglia e fino a 10 giorni prima della scadenza dello stesso, agli uffici competenti, secondo le modalità che saranno indicate nel sito web PUGLIASOCIALE. Attraverso il sito web gli Uffici competenti potranno pubblicare FAQ per assicurare la massima diffusione alle risposte fornite per domande frequenti e, quindi, di interesse generale.

Galatina in Movimento per il cittadino : notizie dalla Regione


Aiuti ai programmi di investimento promossi da Micro e Piccole Imprese


Modificato, con atto del Dirigente del Servizio Ricerca e Competitività n.1000 del 24 novembre 2009, l'Avviso per l’erogazione di “Aiuti ai programmi di investimento promossi dalle Micro e Piccole Imprese” già approvato con determinazione n. 192 del 10 aprile 2009.
Le modifiche e le integrazioni riguardano le imprese che realizzano investimenti nel settore del commercio al dettaglio e all'ingrosso; imprese che realizzano investimenti riguardanti alcuni settori di attività (C - F e J), gli asili nido e le residenze per anziani e disabili; l’intensità delle agevolazioni concedibili; inoltre viene introdotto l'art. 15 riguardante alcune disposizioni per le domande di agevolazione presentate al Soggetto Finanziatore entro il 31 marzo 2010.
L'atto è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 190 del 26 novembre 2009.

Aiuti per commercializzazione e vendita dei prodotti biologici


Pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione n. 190 del 26 novembre 2009 l’Avviso pubblico per la selezione di progetti di sostegno alla commercializzazione e alla vendita dei prodotti biologici, come previsto dal Programma Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Biologica in Puglia.
I progetti finanziabili devono comprendere aspetti di natura promozionale-commerciale e aspetti di natura divulgativa. Le iniziative ammissibili sono: - Agricoltura Bio in piazza: mercato periodico locale all’aperto per la vendita diretta di prodotti biologici; - Spaccio Bio: luogo al chiuso con vendita diretta dei prodotti biologici;- Informa Bio: momenti informativi per approfondire le conoscenze dei prodotti biologici. Possono presentare domanda i seguenti soggetti, in forma singola e associata: - Organizzazioni professionali agricole - Associazioni di produttori biologici - Gruppi di acquisto solidale - Associazione temporanea d’Impresa. I soggetti che intendono presentare manifestazione d’interesse devono essere legalmente costituiti, operanti sul territorio regionale e nello statuto deve essere menzionato che le attività effettuate sono tese alla valorizzazione dell’agricoltura biologica pugliese. La domanda deve essere formulata secondo le modalità indicate nell’Avviso ed inviata, unitamente alla documentazione, mediante raccomandata con avviso di ricevimento entro il giorno 25 gennaio 2010 al seguente indirizzo: Regione Puglia Area Politiche per lo Sviluppo Rurale – Servizio Agricoltura – Osservatorio Fitosanitario Lungomare Nazario Sauro, 45/47 – 70121 Bari. Ulteriori informazioni relative all’Avviso possono richiedersi al dirigente dott. Francesco Coluccia – lungomare Nazario Sauro, 45/47 – Bari, tel. 0805405141, fax 0805405284, email f.coluccia@regione.puglia.it . La procedura è stata avviata con determinazione dirigenziale n. 2615/2009 comprendente i Criteri di selezione (allegato B) e lo Schema di domanda di ammissione (allegato C).


Disoccupati ultracinquantenni. Pubblicato il bando

Pubblicato sul BURP n. 190 del 26 novembre il bando per la formazione dei disoccupati ultracinquantenni. L’Assessorato al lavoro ha disposto un finanziamento di 5 mln di euro a sostegno dei disoccupati ultracinquantenni che frequenteranno corsi di formazione di 300 ore organizzati da centri ed enti abilitati. Il disoccupato che partecipa ai corsi riceverà un contributo di 500 euro mensili, per tre mesi, come indennità di frequenza insieme ad una formazione professionale che punta a reimmetterlo nel mercato del lavoro. Al ricevimento delle proposte formative l’Assessorato predisporrà la graduatoria dei progetti ammessi e darà il via ai corsi.


Approvazione piano lottizzazione comparto C4


“Il Commissario Straordinario di Galatina, assunte le funzioni del Consiglio Comunale, con deliberazione n. 85/2009 del 20-10-2009 (esecutiva a norma di legge), ha approvato definitivamente il Piano di Lottizzazione Convenzionata del Comparto C4 di Galatina previsto dal vigente Piano Urbanistico Generale di Galatina nell’ambito della Zona Omogenea di espansione C”.

Lettere a Galatina in Movimento


Riceviamo e volentieri pubblichiamo


Sognando un terno al lotto …..o è solo un incubo ?

Da qualche giorno, in giro per la città, si respira un’ aria strana. I nervi a fior di pelle indicano uno stato di disagio generalizzato e si mormora nei bar che una sindrome sconosciuta ha colpito molti galatinesi. La strana malattia, che sta incuriosendo scienziati e sociologi, sembra colpire esclusivamente il genere umano, prevalentemente di sesso maschile, da circoscriversi in poche e specifiche categorie professionali, causando quasi una pandemia tra avvocati, medici e commercialisti.
Allo stato non è riportato alcun caso grave, quindi nessuna vittima, ma la popolazione è comunque preoccupata nel dubbio che, dopo averla fatta franca sopravvivendo ai virus dell’ebola, dell’aviaria, della sars e all’attuale attacco del H1N1 (volgarmente detto suina), si debba capitolare sul fronte di questa nuova malattia. Gli specillasti sono tranquilli e ripetono convinti che non ci sarà contagio prevedendo che gli unici a subirne le conseguenze saranno quasi esclusivamente le categorie sopra evidenziate.
Come in tutte le previsioni comunque non sono esclusi singoli casi tra altre categorie professionali, a maggior rischio quelle a contatto con le tre, è stato segnalato il caso di un ragioniere (che per altro risulta iscritto nell’albo dei commercialisti) e qualcun altro tra artigiani e dipendenti pubblici, ma il numero è talmente esiguo che non fa statistica. Come riconoscere la malattia ? Quali i sintomi e quali le conseguenze ? Una fonte autorevole, in via del tutto confidenziale, ci fa sapere che trattasi di una particolare forma di parasonnia che si manifesta , ovviamente, nelle ore notturne con sonniloquio talvolta accompagnato da bruxismo, quindi chi ne è afflitto non riesce a riposare serenamente, voltandosi e rivoltandosi tra le lenzuola strusciando e infastidendo i familiari tutti, da qui lo stato di tensione nella giornata successiva, suo e di tutti i congiunti.
Le mogli e raramente qualche marito, riferiscono che i congiunti, nella fase acuta della sindrome e nei momenti in cui i sintomi sono particolarmente evidenti, continuano a ripetere continuamente un numero : il 34.
C’è chi in un primo momento aveva pensato alla benevolenza di qualcuno non più tra noi correndo in ricevitoria a giocare il numero, nella cabala il 34 corrisponde a “Pagare un debito: litigare con qualcuno ma poi trovare un accordo” o qualche moglie gelosa è corsa subito a verificare sul cellulare del marito a chi corrispondesse il 34esimo numero telefonico memorizzato, scoprendo magari delusa che il marito ha memorizzati solo 25 di numeri .
Un gruppo di giovani ricercatori dell’Università Del Buon Senso ha elaborato nelle ultime ore una tesi originale, dando alla malattia il nome di Q34%. Risulterebbe, secondo tale tesi, che in vari modi e con diverse competenze, la quasi totalità degli ammalati sia attiguo alla politica galatinese, quindi partendo da questa, forse stravagante, considerazione, i giovani ed inesperti ricercatori, hanno elaborato una tesi, che il mondo scientifico ed accademico rigetta in forma totale, essi pensano che la causa della sindrome derivi da un forte stato di stress a cui il 100 % degli ammalati potrebbe essere sottoposto in questi ultimi giorni e che il particolare ”%” offra un elemento di lettura del fenomeno alquanto interessante.
In effetti se al 34 associamo il % avremo 34% che, sempre secondo i giovani ricercatori, rappresenta oggi il sogno, talvolta l’incubo, di una meta elettorale ambita. Se tale tesi fosse esatta è previsto il picco massimo della malattia negli ultimi giorni del mese di marzo 2010 con una ricaduta per i due terzi degli ammalati nei 15 giorni successivi, con una variante, il numero 34 sarà sicuramente sostituito dal 51 (che nella smorfia equivale ad “identificare” qualcuno, forse il nuovo Sindaco ?) con l’unica costante “%”.
Un unico possibile antidoto è stato studiato, facile da reperire e per nulla costoso : ricominciare a sognare.
Sognare una politica slegata dai numeri, fatta di progetti, di proposte, di idee per lo sviluppo, pregna di spirito di servizio. Sognare per poi mettere in pratica. Un’utopia ? forse si, ma sono un inguaribile ottimista, io continuo a sognare che ciò è ancora possibile.

P.S.
Cari tutti, secondo il detto “non è vero ma ci credo” provateci, giocate un euro al lotto, non di più, su questi tre numeri 34 (litigare, nella normale dialettica politica) -51 (identificare ed eleggere un/a degno/a candidato/a Sindaco) -38 (supplica al Sindaco, affinché possa ben amministrare), magari la sorte noscia ci sarà benevola .

Vito Tundo
simpatizzante attivo di Galatina in Movimento

giovedì 26 novembre 2009

Una giornata gratis nei musei salentini


Porte aperte giovedì 26 novembre nei musei salentini. Una giornata per usufruire in maniera totalmente gratuita della cultura e della storia contenute in 27 siti della zona. Tutto questo grazie al progetto «Musei Aperti» realizzato dall’Azienda di Promozione Turistica della provincia di Lecce in collaborazione con il Sistema museale locale, il tutto nell’ambito del programma di accoglienza turistica denominato «Città Aperte 2009». I musei che partecipano a questa iniziativa sono tutti quelle appartenenti alla rete dell’Università del Salento e quelli, sia pubblici che privati, che hanno aderito al programma dell’Apt di Lecce. Il senso dell’iniziativa è valorizzare il patrimonio storico artistico e ambientale del territorio offrendo un viaggio nell’arte e nella natura del posto.

Tra i musei che partecipano all’iniziativa sono: la «Casa museo della Civiltà contadina e grika» e il «Museo di Storia naturale» a Calmiera; il «Museo Diffuso» a Cavallino; si potrà scoprire poi il «Parco dei Fossili» a Cutrofiano; il Museo civico «Pietro Cavoti» a Galatina; il Museo civico «Emanuele Barba» a Gallipoli; e il «Museo del Negroamaro» a Guagnano. Musei grandi e piccoli. Pubblici e privati, in cui le collezioni esposte nella forza persuasiva del messaggio. E’ il caso del «Museo della Memoria e dell’Accoglienza» di Nardò o del «Museo diocesano» di Ugento che, insieme al «Museo archeologico» e la collezione «Colosso» arricchiscono l’offerta culturale del piccolo comune del sud Salento. Nel pacchetto culturale a disposizione dei visitatori, anche altri due musei dell’Università del Salento: l’«Osservatorio su ecologia e salute degli ecosistemi mediterranei» di Otranto e il «Museo di biologia marina» di Porto Cesareo, più una serie di siti che esaltano i territori nelle loro specifiche testimonianze. È il caso di Salice Salentino, con il «Museo del vino Leone De Castris»; Tricase, con il «Museo delle imbarcazioni tradizionali e da lavoro»; Torrepaduli (Ruffano) e Tuglie, con il «Museo della civiltà contadina» e il «Museo della radio». Infine Vitigliano con il «Museo degli orologi e delle torri civiche».

mercoledì 25 novembre 2009

Autorizzazione alla costruzione di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte solare di 6,463 MW nel Comune di Galatina


Autorizzazione Unica alla costruzione ed esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte solare (fotovoltaica) della potenza di 6,463 MW, e delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili alla costruzione dell’impianto stesso da realizzarsi nel Comune di Galatina (Le), ai sensi del comma 3 di cui all’articolo 12 del Decreto Legislativo 387 del 29.12.2003. Società Italgest Photovoltaic S.r.l., con sede legale in Melissano (Le).


REGIONE PUGLIA - IL DIRIGENTE DI SETTORE DETERMINA


ART. 1) Di prendere atto di quanto riportato nelle premesse.

ART. 2) ai sensi del comma 6 bis e del comma 9 dell’art. 14 ter della Legge 241/90 e s.m.i, è adottata la determinazione di conclusione del procedimento con il rilascio alla Società Italgest Photovoltaic S.r.l. con sede legale in Melissano alla via Monte Rosa n. 19/D - Z.I., Partita IVA 04170270757 dell’Autorizzazione Unica, di cui al comma 3 dell’art. 12 del D.Lgs. 387 del 29.12.2003 e della D.G.R. n. 35 del 23.01.2007, per la costruzione ed esercizio di: - un impianto di produzione di energia elettrica da fonte solare (fotovoltaica) della potenza di 6,463 MW, ubicato nel Comune di Galatina (Le); - una linea elettrica interrata MT da 20 kV di connessione in entra - esci dalla linea MT “Nord Industriale”; - una nuova Cabina di Consegna da ubicarsi nelle immediate vicinanze della linea MT “Nord Industriale”, alimentata dalla CP Galatina.

ART. 3) La presente autorizzazione unica costituisce titolo a costruire ed esercire l’impianto in conformità al progetto approvato, ai sensi del comma 9 dell’art. 14 ter della 241/90 e successive modifiche ed integrazioni, e sostituisce, a tutti gli effetti, ogni autorizzazione, concessione, nulla osta o atto di assenso comunque denominato di competenza delle amministrazioni partecipanti, o comunque invitate a partecipare ma risultate assenti, alla predetta conferenza.

ART. 4) La Società Italgest Photvoltaic S.r.l. nella fase di realizzazione dell’impianto di produzione di energia elettrica da fonte solare (fotovoltaica) di cui al presente provvedimento e nella fase di esercizio del medesimo impianto dovrà assicurare il puntuale rispetto delle prescrizioni formulate dagli Enti intervenuti alla conferenza di servizi, all’uopo interfacciandosi con i medesimi Enti.

ART. 5) La presente Autorizzazione Unica avrà durata di anni venti a partire dalla data di inizio dei lavori più altri nove anni dalla prima scadenza, su semplice richiesta della Ditta.

ART. 6) Di dichiarare l’impianto, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio dello stesso, autorizzate col presente decreto, ai sensi dei commi 3 e 4 dell’art. 1 della L. 10 del 09.10.1991 e del comma 1 dell’art. 12 del Decreto Legislativo 29 Dicembre 2003 n. 387, di pubblica utilità.

ART. 7) La Società, ai sensi del comma 2, dell’art. 4 della L.R. n. 31/2008, entro centottanta giorni dall’avvenuto rilascio dell’Autorizzazione di cui all’art. 12 del D.Lgs. 387/2003, deve depositare presso la Regione Puglia - Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l’Innovazione: a. dichiarazione congiunta del proponente e dell’appaltatore resa ai sensi di quanto disposto dagli articoli 46 e 47 del D.P.R. 445/2000 che attesti l’avvenuta sottoscrizione del contratto di appalto per la costruzione dell’impianto autorizzato che contiene la previsione di inizio e fine lavori nei termini di cui al successivo comma 5 dell’art. 4 della L.R. 31/2008, ovvero dichiarazione del proponente che attesti la diretta esecuzione del lavori; b. dichiarazione congiunta del proponente e del fornitore resa ai sensi di quanto disposto dagli articoli 46 e 47 del D.P.R. 445/2000 che attesti l’esistenza del contratto di fornitura relativo alle componenti tecnologiche essenziali dell’impianto; c. fideiussione a prima richiesta rilasciata a garanzia della realizzazione dell’impianto, di importo non inferiore a euro 50,00 per ogni kW di potenza elettrica rilasciata a favore della Regione Puglia, come disposto con delibera di G.R. n. 35/07; d. fideiussione a prima richiesta rilasciata a garanzia del ripristino dello stato dei luoghi a fine esercizio dell’impianto, di importo non inferiore a euro 5,00 per ogni kW di potenza elettrica rilasciata a favore del Comune, come disposto con delibera di G.R. n. 35/07. Il mancato deposito nel termine perentorio dei 180 giorni della documentazione di cui alle lettere a), b), c) e d) determina la decadenza di diritto dall’autorizzazione, l’obbligo del soggetto autorizzato di ripristino dell’originario stato dei luoghi.

ART. 8) Il termine di inizio dei lavori è di mesi sei dal rilascio dell’Autorizzazione, quello per il completamento dell’impianto è di mesi trenta dall’inizio dei lavori, salvo proroghe per casi di forza maggiore da richiedersi almeno quindici giorni prima della scadenza. Il collaudo deve essere effettuato entro sei mesi dal completamento dell’impianto. ART. 9 A norma dell’art. 27 comma 1 del T.U. 380/2001 è demandato al Comune il controllo, il monitoraggio e la verifica della regolare e conforme esecuzione delle opere a quanto autorizzato con il presente provvedimento. La Regione Puglia Servizio Energia, Reti e Infrastrutture materiali per lo sviluppo si riserva ogni successivo ulteriore accertamento.

ART. 10) La Società e gli eventuali affidatari delle opere da eseguire sono obbligati altresì: - a ripristinare i luoghi affinché risultino disponibili per le attività previste per essi all’atto della dismissione dell’impianto ai sensi del comma 4 dell’art. 12 del D.Lgs. 387/2003 ai sensi dell’art. 2.3.6 comma 3 dell’allegato “A” alla Delibera di Giunta Regionale n. 35/2007; - a tenere sgombre da qualsiasi residuo le aree del campo fotovoltaico non direttamente occupate dalle strutture e rese disponibili per le eventuali compatibili attività agricole; a ripristinare, a lavori ultimati, le strade e le aree di cantiere di supporto alla realizzazione del campo fotovoltaico; - a prevedere l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili; - a depositare presso la struttura tecnica periferica di Lecce, prima dell’inizio dei lavori, i calcoli statici delle opere in cemento armato; - ad effettuare a propria cura e spese la comunicazione dell’avvenuto rilascio dell’Autorizzazione Unica su un quotidiano a diffusione locale e in uno a diffusione nazionale; - a rispettare in fase di realizzazione tutte le norme vigenti in materia di sicurezza, regolarità contributiva dei dipendenti e di attività urbanistico - edilizia.(D.Lgs. n. 387/03, D.P.R n. 380/2001, D.lgs. n. 494/96, ecc.); - a nominare uno o più direttori dei lavori. La Direzione dei lavori sarà responsabile della conformità delle opere realizzate al progetto approvato, nonché la esecuzione delle stesse opere in conformità alle norme vigenti in materia. La nomina del direttore dei lavori e la relativa accettazione dovrà essere trasmessa da parte della Ditta a tutti gli Enti di cui al precedente art. 6, unitamente alla comunicazione di inizio dei lavori di cui all’Atto d’Impegno. ART. 11) Di notificare, a cura del Servizio Energia, Reti e Infrastrutture materiali per lo sviluppo - Ufficio Energia e Reti Energetiche, la presente determinazione unitamente al progetto vidimato alla Società istante e al Comune di Galatina (Le). ART. 12) Di far pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia. Il presente atto, composto da n. 14 facciate, è adottato in unico originale e una copia conforme da inviare alla Segreteria della Giunta regionale.

Il presente provvedimento è esecutivo.

Riqualificazione area ex D7 PUG Galatina - determine regionali


DERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO ECOLOGIA 2 settembre 2009, n. 455


D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. - Procedura di verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica - Riqualificazione area ex D7 PUG, Comune di Galatina (Le) - Proponente Comune di Galatina.

L’anno 2009 addì 2del mese di settembre in Modugno, nella sede del Servizio Ecologia, il Dirigente dell’Ufficio V.A.S., Ing. Gennaro Russo ha adottato il seguente provvedimento Premesso che: il Comune di Galatina chiedeva chiarimenti in ordine alla necessità di avviare la verifica di assoggettabilità a VAS ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006 così come modificato dal D.Lgs 4/2008, per la “Riqualificazione area ex D7 PUG Galatina”; Espletate le procedure di rito e valutati gli atti tecnico-amministrativi, si rileva che la riqualificazione proposta riveste le seguenti caratteristiche: - oggetto del presente provvedimento è la proposta di “Riqualificazione area ex D7 PUG Galatina”. La riqualificazione in progetto prevede quindi la ritipizzazione di un’area attualmente agricola e tipizzata dal PUG vigente come “D7 - Commerciale per medie e grandi strutture di vendita”, ricadente sul versante nord-est del tessuto edificato della città di Galatina in prossimità della frazione di Collemeto a ridosso dell’intersezione tra la S.S. n. 101 Gallipoli-Lecce e della S.P. n. 18 Copertino-Galatina, in zona agricola di tipo E2 (circa 19.75 ha) e in una zona definita come “Contesto di Trasformazione del PUG/S - Ambiti produttivi e di servizio” (circa 32 ha), - il proponente riferisce che l’area in oggetto è stata successivamente stralciata dalle predette previsioni urbanistiche.

- il proponente specifica che l’intervento che riguarda il Contesto di Trasformazione del PUG/S “…non comporta una particolare zonizzazione di cui al D.M. 1444/68 …, ma esclusivamente una qualificazione di tipo urbanistico-previsionale di impianto, restando la qualificazione giuridica dell’area in questione di tipo agricola normale”. - il proponente chiarisce inoltre, che “…, in questa fase, il progetto consiste esclusivamente nell’individuazione dell’area oggetto di ritipizzazione e nelle relative NTA ovvero l’intervento non è configurato come un Piano Urbanistico Esecutivo (PUE) e pertanto risulta privo di indicazioni di piano - volumetrie di dettaglio (attinenti al taglio dei lotti, alle tipologie edilizie, alle componenti architettoniche e ingeneristiche dei manufatti, alle destinazioni d’uso delle aree, alle soluzioni di assetto - decoro ed arredo degli spazi complementari esterni, ecc.)”

- per quanto riguarda la natura degli interventi previsti, la riqualificazione, pur non esplicando in maniera dettagliata la tipologia e l’entità degli interventi ammissibili comunque prevede l’eventuale possibile insediamento di opere e/o impianti di cui l’allegato IV del D. Lgs 152/2006 come modificato dal D. Lgs. 4/2008, ovvero di progetti per la cui natura è prevista la verifica VIA di competenza delle regioni;- dall’analisi degli elaborati, emerge una certa attenzione allo studio del contesto ambientale nel cui ambito ricade la riqualificazione in oggetto, identificando il valore e le vulnerabilità del territorio in esame. In particolare dallo stesso emerge che le aree non sono caratterizzate dalla presenza di una vegetazione di pregio, né da lembi di habitat naturale soggetti a specifica tutela, né da alcun tipo di vincolo storico e/o paesaggistico. L’intervento infatti si inserisce in un contesto ambientale agricolo prevalentemente a seminativo, all’interno del quale il disturbo, dovuto alla pressione antropica derivante dalle operazioni colturali, impedisce il costituirsi di forme di vegetazione arborea e/o arbustiva più evolute, favorendo nel contempo specie effimere di tipo ruderale e infestante tipiche delle aree marginali e interpoderali. Per quanto attiene alla copertura arborea sono presenti vigneti e oliveti non di pregio, - per quanto attiene più specificatamente gli aspetti di valutazione ambientale strategica, dall’analisi della documentazione emerge un buon approfondimento di indagine. In particolare il rapporto ambientale preliminare, costituito da un quadro di riferimento programmatico, uno progettuale e uno ambientale, ha previsto le seguenti fasi: - individuazione delle componenti ambientali del contesto territoriale di riferimento direttamente interessate; - analisi dettagliata dello stato attuale delle componenti ambientali; - zonizzazione ambientale (zoning ambientale) con cui si sono identificate le aree a maggiore e/o minore propensione alla trasformazione; - fissazione degli obiettivi di sostenibilità validi per tutto il territorio comunale al fine del mantenimento e/o incremento della qualità ambientale esistente; - individuazione e stima dei principali impatti; - misure mitigative - il quadro di riferimento programmatico fornisce gli elementi conoscitivi sulle relazioni tra la riqualificazione in oggetto e gli atti di pianificazione e programmazione territoriale e settoriale esistenti, procedendo all’inquadramento del progetto stesso nel territorio. Dallo stesso si evince che non ci sono interferenze con piani e/o programmi sovraordinati in ambito di tutela paesistico ambientale, eccetto che con il PTCP della provincia di Lecce per l’area zonizzata a “pericolosità idraulica” per cui si è acquisito il parere non ostativo dell’Autorità di Bacino, - nel quadro di riferimento ambientale vengono descritti gli elementi conoscitivi principali che delineano la struttura ambientale di riferimento dell’ambito territoriale oggetto d’intervento. In particolare è riportata la descrizione ambientale declinata secondo le seguenti componenti: clima, suolo e sottosuolo, ambiente idrico, flora, fauna, paesaggio, ecosistemi, qualità dell’aria, rumori e vibrazioni, radiazioni non ionizzanti e rifiuti, - per ciascuna componente sono state individuate le criticità presenti nel territorio comunale: la trattazione risulta in generale completa negli argomenti. L’analisi delle criticità ha portato a una zonizzazione ambientale (zoning ambientale) in cui sono identificate le aree a maggiore e/o minore propensione alla trasformazione. La pianificazione è stata quindi affrontata attraverso la coerenza fra la lettura incrociata delle sensibilità ambientali così rilevate e la riqualificazione prevista, - l’identificazione, la stima e la valutazione degli impatti principali ha riguardato le seguenti componenti: clima, geologia, geomorfologia, suolo, acque superficiali, acque sotterranee, copertura botanico-vegetazionale, fauna, paesaggio e ecosistemi, - dalla valutazione dello studio prodotto si evince quanto segue: considerando la fase di cantiere, i fattori che presentano impatti negativi, risultano riconducibili agli scavi e movimenti di terra, alla costruzione degli edifici, alla realizzazione di spazi pubblici e ad altri fattori quali stesura cavi, reinterri e viabilità. Per quanto riguarda invece la fase di esercizio gli impatti più rilevanti sono riconducibili essenzialmente al traffico veicolare indotto dalle eventuale attività commerciali e/o artigianali a carico della viabilità esistente e dalla regimazione delle acque meteoriche a seguito dell’eventuale impermeabilizzazioni delle superfici, - per la mitigazione degli impatti sulle componenti ambientali l’autorità procedente ha proposto alcune misure riportate alla fine di ogni paragrafo, relativo all’analisi degli impatti dello studio preliminare ambientale, in coerenza con gli obiettivi di sostenibilità individuati, - dalle interazioni dei principali impatti identificati con le diverse componenti e i fattori ambientali considerati è emerso che le modificazioni ambientali che la scelta localizzativa individuata andrà comunque a produrre, non risulteranno significative e il livello di qualità ambientale dell’ambito territoriale subirà modificazioni non significative. PERTANTO Sulla base degli elementi contenuti nello Studio Preliminare Ambientale e per tutto quanto sopra esposto, si ritiene di escludere dalla procedura di VAS la riqualificazione in oggetto, con le prescrizioni di seguito elencate, da recepire in fase attuativa, al fine di rendere compatibile l’attuazione della stessa con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, mitigandone gli impatti sull’ambiente:

- prevedere, dove possibile, l’utilizzo di materiale di recupero, di tecniche e tecnologie che consentano il risparmio di risorse ed inoltre di avviare a recupero i materiali di scarto derivanti dalle opere a farsi, - promuovere l’adozione di misure di risparmio idrico (impianti di recupero dell’acqua meteorica, realizzazione di reti idriche duali fra uso potabile e altri usi, etc.) e risparmio energetico (caratteristiche costruttive degli edifici, uso di fonti rinnovabili, ecc.) - prevedere almeno un’isola ecologica per la raccolta differenziata, - promuovere l’adozione del sistema di gestione ambientale EMAS per le attività produttive che saranno insediate in futuro, - favorire il ricorso a parcheggi a raso, caratterizzati da pavimentazioni semipermeabili e da alta dotazione arboreo-arbustiva, - realizzazione di opere di drenaggio e canalizzazione delle acque meteoriche superficiali, con particolare riferimento alle aree a rischio idraulico, - realizzazione di fasce tampone arborate tra gli eventuali recettori sensibili, le infrastrutture viarie e le zone produttive. In particolare sia fatta salva la ripiantumazione degli individui vegetali già esistenti e/o si utilizzino specie vegetali autoctone tipiche della macchia mediterranea.

- successivamente, in seguito ad apposito studio morfologico, idrologico ed idraulico del territorio comunale, l’Autorità di Bacino trasmetteva formale proposta di riperimetrazione del PAI in merito ad un’area, compresa nella zona interessata, classificata dal PTCP della provincia di Lecce come “area a pericolosità idraulica”. In ordine alla riqualificazione in oggetto la stessa esprimeva preliminarmente parere positivo, evidenziando al contempo che nella zona del Contesto di Trasformazione ricadente nella suddetta area, riperimetrata come a Media Pericolosità Idraulica, sarebbe opportuno che non insistano volumetrie edilizie. Tale parere si integrava alla relazione tecnica e veniva prodotta apposita tavola di riferimento (tav. 06), demandando al successivo PUE la inibizione delle volumetrie nella zona indicata ovvero opportune misure di sicurezza idraulica, coerentemente con il parere sopramenzionato.

- dall’analisi degli elaborati, emerge una certa attenzione allo studio del contesto ambientale nel cui ambito ricade la riqualificazione in oggetto, identificando il valore e le vulnerabilità del territorio in esame. In particolare dallo stesso emerge che le aree non sono caratterizzate dalla presenza di una vegetazione di pregio, né da lembi di habitat naturale soggetti a specifica tutela, né da alcun tipo di vincolo storico e/o paesaggistico. L’intervento infatti si inserisce in un contesto ambientale agricolo prevalentemente a seminativo, all’interno del quale il disturbo, dovuto alla pressione antropica derivante dalle operazioni colturali, impedisce il costituirsi di forme di vegetazione arborea e/o arbustiva più evolute, favorendo nel contempo specie effimere di tipo ruderale e infestante tipiche delle aree marginali e interpoderali. Per quanto attiene alla copertura arborea sono presenti vigneti e oliveti non di pregio, - per quanto attiene più specificatamente gli aspetti di valutazione ambientale strategica, dall’analisi della documentazione emerge un buon approfondimento di indagine. In particolare il rapporto ambientale preliminare, costituito da un quadro di riferimento programmatico, uno progettuale e uno ambientale, ha previsto le seguenti fasi: - individuazione delle componenti ambientali del contesto territoriale di riferimento direttamente interessate; - analisi dettagliata dello stato attuale delle componenti ambientali; - zonizzazione ambientale (zoning ambientale) con cui si sono identificate le aree a maggiore e/o minore propensione alla trasformazione; - fissazione degli obiettivi di sostenibilità validi per tutto il territorio comunale al fine del mantenimento e/o incremento della qualità ambientale esistente; - individuazione e stima dei principali impatti; - misure mitigative - il quadro di riferimento programmatico fornisce gli elementi conoscitivi sulle relazioni tra la riqualificazione in oggetto e gli atti di pianificazione e programmazione territoriale e settoriale esistenti, procedendo all’inquadramento del progetto stesso nel territorio. Dallo stesso si evince che non ci sono interferenze con piani e/o programmi sovraordinati in ambito di tutela paesistico ambientale, eccetto che con il PTCP della provincia di Lecce per l’area zonizzata a “pericolosità idraulica” per cui si è acquisito il parere non ostativo dell’Autorità di Bacino, - nel quadro di riferimento ambientale vengono descritti gli elementi conoscitivi principali che delineano la struttura ambientale di riferimento dell’ambito territoriale oggetto d’intervento. In particolare è riportata la descrizione ambientale declinata secondo le seguenti componenti: clima, suolo e sottosuolo, ambiente idrico, flora, fauna, paesaggio, ecosistemi, qualità dell’aria, rumori e vibrazioni, radiazioni non ionizzanti e rifiuti, - per ciascuna componente sono state individuate le criticità presenti nel territorio comunale: la trattazione risulta in generale completa negli argomenti. L’analisi delle criticità ha portato a una zonizzazione ambientale (zoning ambientale) in cui sono identificate le aree a maggiore e/o minore propensione alla trasformazione. La pianificazione è stata quindi affrontata attraverso la coerenza fra la lettura incrociata delle sensibilità ambientali così rilevate e la riqualificazione prevista, - l’identificazione, la stima e la valutazione degli impatti principali ha riguardato le seguenti componenti: clima, geologia, geomorfologia, suolo, acque superficiali, acque sotterranee, copertura botanico-vegetazionale, fauna, paesaggio e ecosistemi, - dalla valutazione dello studio prodotto si evince quanto segue: considerando la fase di cantiere, i fattori che presentano impatti negativi, risultano riconducibili agli scavi e movimenti di terra, alla costruzione degli edifici, alla realizzazione di spazi pubblici e ad altri fattori quali stesura cavi, reinterri e viabilità. Per quanto riguarda invece la fase di esercizio gli impatti più rilevanti sono riconducibili essenzialmente al traffico veicolare indotto dalle eventuale attività commerciali e/o artigianali a carico della viabilità esistente e dalla regimazione delle acque meteoriche a seguito dell’eventuale impermeabilizzazioni delle superfici, - per la mitigazione degli impatti sulle componenti ambientali l’autorità procedente ha proposto alcune misure riportate alla fine di ogni paragrafo, relativo all’analisi degli impatti dello studio preliminare ambientale, in coerenza con gli obiettivi di sostenibilità individuati, - dalle interazioni dei principali impatti identificati con le diverse componenti e i fattori ambientali considerati è emerso che le modificazioni ambientali che la scelta localizzativa individuata andrà comunque a produrre, non risulteranno significative e il livello di qualità ambientale dell’ambito territoriale subirà modificazioni non significative. PERTANTO Sulla base degli elementi contenuti nello Studio Preliminare Ambientale e per tutto quanto sopra esposto, si ritiene di escludere dalla procedura di VAS la riqualificazione in oggetto, con le prescrizioni di seguito elencate, da recepire in fase attuativa, al fine di rendere compatibile l’attuazione della stessa con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, mitigandone gli impatti sull’ambiente: - prevedere, dove possibile, l’utilizzo di materiale di recupero, di tecniche e tecnologie che consentano il risparmio di risorse ed inoltre di avviare a recupero i materiali di scarto derivanti dalle opere a farsi, - promuovere l’adozione di misure di risparmio idrico (impianti di recupero dell’acqua meteorica, realizzazione di reti idriche duali fra uso potabile e altri usi, etc.) e risparmio energetico (caratteristiche costruttive degli edifici, uso di fonti rinnovabili, ecc.) - prevedere almeno un’isola ecologica per la raccolta differenziata, - promuovere l’adozione del sistema di gestione ambientale EMAS per le attività produttive che saranno insediate in futuro, - favorire il ricorso a parcheggi a raso, caratterizzati da pavimentazioni semipermeabili e da alta dotazione arboreo-arbustiva, - realizzazione di opere di drenaggio e canalizzazione delle acque meteoriche superficiali, con particolare riferimento alle aree a rischio idraulico, - realizzazione di fasce tampone arborate tra gli eventuali recettori sensibili, le infrastrutture viarie e le zone produttive. In particolare sia fatta salva la ripiantumazione degli individui vegetali già esistenti e/o si utilizzino specie vegetali autoctone tipiche della macchia mediterranea.

Tutto ciò promesso il dirigente dell’ufficio V.A.S, DETERMINA - di ritenere l’intervento di “Riqualificazione area ex D7 PUG, Comune di Galatina (Le)” - Proponente Comune di Galatina escluso dalla procedura di V.A.S. per tutte le motivazioni e con tutte le prescrizioni espresse in narrativa e che qui si intendono integralmente riportate;

lunedì 23 novembre 2009

E’ una questione di algebra elementare, con un’incognita : determinare il fattore QI .


Quota, quoziente, logica, problema, risultato, parliamo di argomenti matematici ?
Parliamo ancora una volta di politica, ovvero del problema di come attivare la logica nell’uso delle quote che discriminino le persone, oltre che per il sesso e l'età, anche per il quoziente, quello intellettivo ovviamente, con l’unico scopo di ottenere un buon risultato nella selezione della classe politica. Questa logica non prevede l’utilizzo di sofisticate e complesse equazioni ma richiede semplicemente l’applicazione di regole dell’algebra elementare, perché come in algebra anche in politica, dove le incognite non mancano mai, si possa alla fine giungere al giusto risultato.
Non discutiamo, ovviamente, l’utilità, in questo determinato periodo storico, dell’utilizzo delle così dette “quote rosa” che impongono ad un ambiente maschilista, qual è quello della politica, di dare uno spazio almeno accettabile alle donne, ma riteniamo che, in linea di principio, in una società avanzata, la vera discriminante nell’applicazione delle quote dovrebbe essere il quoziente d’intelligenza e la cultura soggettiva perché le donne devono avere la possibilità di accedere alla politica e nei posti di rilievo purché siano competenti e preparate, principio valido per loro come per i colleghi uomini. La riflessione è necessaria per determinare quali siano i percorsi che devono portare alla selezione di chi poi rappresenta i cittadini.
Sarebbe opportuno, se non indispensabile pensare di realizzare l’unico vero e irrinunciabile rinnovamento della classe politica basandosi non, come fatto sino ad oggi, sui parametri dell’età e del sesso ma secondo quelli dell’intelligenza e della cultura.
Non solo quindi “quote rosa” e “quote giovani” ma principalmente “quote cervelli pensanti” che si sovrappone alle altre due e che non le esclude, ovviamente.
Eccola la vera rivoluzione, una svolta culturale ed intellettuale nella selezione dei prossimi candidati al Comune , ma anche alla Regione, che sicuramente darebbe nuovo impulso e fresca linfa vitale alla politica galatinese e pugliese.
Ci vuole coraggio, da parte di tutti. Il coraggio di quanti sono demandati a comporre il mosaico delle prossime liste elettorali che dovrebbero poter trovare la forza di scommettere sulla qualità dei candidati più che sulla quantità dei voti a “corredo”, candidati con alti QI che produrrebbero forse ancor più consensi tra gli elettori se solo si avesse l’ardire di puntare su di loro. Ci vorrebbe, ovviamente, il coraggio degli stessi intellettuali nel rendersi disponibili per contribuire, in prima linea, alla crescita della propria comunità, perché spesso, molto spesso, essi ritengono “indegna” la politica attiva e preferiscono ritirarsi sull’ Aventino a criticare. Da ultimo, ma non per questo meno importante, ci vorrebbe il coraggio di tutti noi elettori, quel coraggio che ci porterebbe a valutare molto più gli “individui” ed un po meno i simboli. Cambiare potrebbe poter essere molto meno difficile di quanto si creda e spesso siamo noi elettori a renderci “complici inconsapevoli” del misfatto per l’indifferenza e la superficialità con cui ci accostiamo alle competizioni elettorali.
Un grande maestro del giornalismo italiano, Indro Montanelli, ebbe a scrivere :
"Se ti sarai finalmente accorto che per cambiare una Repubblica non basta chiamarla Seconda senza esporsi al pericolo che ci faccia rimpiangere la Prima; e che non serve buttare fra i panni sporchi una classe politica corrotta se non c'e' una lavanderia in grado di fornircene un'altra di bucato;”
La lavanderia a cui fece riferimento Montanelli siamo noi, gli elettori, gli unici ad avere il potere di cambiare la "biancheria" politica.
I candidati sono individui ognuno con la propria storia e le proprie peculiarità ed anche in una stessa lista c’è la possibilità di scegliere, un candidato non è uguale ad un altro. Crediamoci dando un chiaro segnale alla politica, iniziamo a valutare gli uomini a cui affidiamo la “delega in bianco” per la gestione del nostro presente ma ancor più per la costruzione del nostro futuro basandoci anche, in modo determinante, sulla loro cultura.

Agricoltura : bandi finanziamenti comunitari - PSR 2007/2013



Galatina in Movimento mette a disposizione di quanti fossero interessati, professionisti
specializzati nel settore agricolo per l'istruttoria e l'assistenza globale fino all'erogazione
del contributo a fondo perduto.

venerdì 20 novembre 2009

DICIAMO NO AL FOTOVOLTAICO SELVAGGIO


Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Il dibattito politico in città si percepisce ancora come una riunione di condominio dove non c’è mai accordo, condivisione di proposte, ma solo rinfaccio di rancori. La politica è ferma, il dibattito si scontra contro quei legittimi desideri di avere il sindaco. Tutti fermi sulle proprie posizioni, la politica si rappresenta come le pagine di un calendario dove i volti e i luoghi sono sempre uguali, cambiano solo i giorni delle settimane di un anno rispetto all’ altro. Per la città però non è così, perché Galatina subisce pesantemente le scelte dei privati che senza alcun disturbo realizzano i propri affari. Fuori le mura della città i pannelli fotovoltaici si stanno mangiando il territorio, tanto nessuno controlla. Eppure , proprio sulle energie rinnovabili, la coalizione Antonica si divise, fu costretta a ritirare dalla discussione del Consiglio una delibera sul fotovoltaico impegnandosi a darsi il piano energetico comunale per disciplinare l’ installazione di impianti fotovoltaici sul proprio territorio. Per i Commissari prefettizi, Simone Tufariello e Alberto Capuano, non c’ era fretta, ci saremmo aspettati un senso di cortese prudenza proprio perché le forze politiche sulle energie rinnovabili si erano divise, in città e nel palazzo proprio perché mancava il piano energetico comunale e ogni decisione era da rinviare fino a quando l’ Amministrazione non avrebbe avuto il PEAR impegno questo assunto in consiglio all’ unanimità. Ora l’ energia pulita è diventata una moda e siamo diventati tutti tifosi spassionati e per eccesso di entusiasmo non riusciamo a vedere quando la partita è truccata e l’ arbitro è cornuto. I ricorsi degli ambientalisti, le numerose bocciature del Tar e le delibere presentate e poi ritirate documentano abbastanza le turbolenze e gli interessi nell’ ambito delle scelte energetiche. Noi siamo convinti sostenitori delle fonti rinnovabili, del fotovoltaico diffuso e dell’ eolico di piccolo taglio, ma siamo strenui oppositori della speculazione energetica dei privati che guardano e si muovono solo per il senso del portafoglio di affari. Il paesaggio delle nostre campagne è cambiato, dove ieri c’ erano vigneti e orti oggi vediamo pannelli, ci siamo dimenticati che nei momenti difficili la terra per noi è stata un salvagente che ci ha salvato nei momenti difficili. A Galatina il vuoto della politica è stato troppo lungo e per questo le forze più vive sentono sulla propria pelle le conseguenze dei ritardi e delle scelte mancate. Ora i problemi si sono aggravati, si sono fatti avvertenze come:
la raccolta dei rifiuti e lo scioglimento della C.S.A.,
l’ ambiente e l’ inquinamento dell’ aria di polveri fumi e diossina,
la realizzazione di un’ area attrezzata di un mercato settimanale e l’ aggiornamento del piano commerciale,
il piano di mobilità e il servizio dei parcheggi,
il recupero e il rilancio del Quartiere Fieristico e la zona industriale,
il rilancio e la valorizzazione del centro storico e del Museo Pietro Cavoti da inserire nella rete dei musei nazionali e quindi nelle mostre,
infine la realizzazione di un mercato ortofrutticolo in contrada Cascione, in alternativa al vecchio ipermercato, lungo l’ asse viario della 101 nella direttrice dello Ionio dove in estate i turisti arrivano e superano le 600000 presenze. Bisogna cambiare pagina, bisogna trovare un candidato sindaco bravo, competente, esperto di amministrazione e capace di usare l’ arte di governo. Questa è una esigenza sentita da tutti ed è nella responsabilità delle forze politiche. Il bene della nostra città è nelle nostre mani, io spero molto, e mi auguro che prevalga la responsabilità in ognuno di noi, la città ci aspetta alla prova.
Luigi Mangia

Una preoccupazione che condividiamo, tant'è che abbiamo proposto (qui a lato) un
sondagio per capire se tale sentimento è diffuso o meno nella società. Nella pur esiguità dei votanti è evidente che è fortemente maggioritaria l'opinione secondo
la quale la via dell'energia alternativa è necessaria ma con regole certe e condivise. Una gestione "selvaggia" non può che violentare ulteriormente un territorio già ferito.

giovedì 19 novembre 2009

La notizia : Tornerà agibile la S.P. 362 !


Tornerà agibile ? certo che tornerà agibile, forse, se, ma, quando ? si quando ? perchè nessuno dice chiaramente ai galatinesi quanto molti di loro già sanno o immaginano ?
E' pensar male dire che, molto probabilmente, ci potremmo riappropriare della nostra strada per Lecce solo a ridosso di marzo 2010 ? Prevediamo il futuro ? No, prevediamo la prevedibilità della politica ! Ci si prepara a far apparire ai cittadini galatinesi ciò che è un loro diritto come fosse un "regalo" del "Principe" di turno che, a pochi giorni dalle future elezioni regionali e comunali, in pompa magna ed attorniato dalla corte festante, sarà lì a tagliare il nastro.
Dovremmo ringraziarlo ? Forse si, considerando che il "Principe" precedente non ci ha omaggiato della sua benevolenza nemmeno in occasione dell'importante consultazione delle provinciali.
Siamo vittime di una burocrazia politicante ed arrogante che riconosce solo il potere di riferimento di un circolo ristretto in cui non siamo rappresentati e la colpa non è solo altrui, ma lo sappiamo già.
Sta partendo l'assalto alla cassaforte (dei voti) galatinese, ecco quindi consiglieri regionali di ogni area che si occupano e si preoccupano improvvisamente dell'Ospedale Santa Caterina Novella nel quale si rimpiange il tempo di Palmina De Maria e della gestione monacale, qualcuno inizierà a parlare dell'aereoporto da trasformate in scalo civile pur sapendo che mai si potrà realizzare, qualcun altro parlerà di come si aboliranno quelle moderne porte medievali che cingono la città in un abbraccio soffocante, chiamate "passaggi a livello" e qualcun altro ancora ci parlerà di opere mega galattiche che ridaranno immenso splendore all' "ombellico del Salento".
Si, lo faranno certamente, riaprendo il cassetto dei sogni nel quale oramai da troppo tempo giacciono le speranze dei galatinesi con l'unica constatazione certa che da esso sprigionerà solo una puzza di muffa, stantia e stomachevole.
"Bambole, non c'è una lira", era il titolo di un noto varietà degli anni '70 e probabilmente sarà il titolo del prossimo discorso d'insediamento di colui o colei che ascenderà a Palazzo Orsini, ma questo è un altro capitolo che leggeremo fra qualche mese, per ora speriamo che il nostro futuro Sindaco possa recarsi fuori da Galatina dignitosamnte e dalla strada principale, quella S.P. 362 che tornerà agibile entro 60 giorni, forse. Ben felici, se così sarà, di poter essere smentiti dai fatti e constatare che siamo stati solo dei mal pensanti.

lunedì 16 novembre 2009

ALTERNATIVI NELLA FORMA MA PRINCIPALMENTE NELLA SOSTANZA



Rifiutiamo il modo feudale di intendere la politica

Fedeltà, tradimento, investiture, slealtà, ingratitudine sono parole che se nella vita quotidiana assumono un forte ed attuale significato, applicate alla politica danno alla stessa una connotazione d’altri tempi, che ci rimanda speditamente nel Medioevo, con quei modi quasi feudali di intendere la politica in cui non mancano i vassalli, i valvassori e ovviamente i poveri cittadini nello scomodo ruolo di valvassini se non servi della gleba.
C’è chi negli ultimi anni ha ceduto alla tentazione di riesumare queste categorie accettando dal sovrano di turno (onorevole, senatore o consigliere regionale) l’investitura a vassallo sul feudo galatinese e in cambio dell’impegno alla lealtà ed al servizio perpetuo ha ricevuto benefici materiali, potere territoriale ed immunità sulle malefatte perpetrare nell’esercizio del potere.
Eccolo il giuramento del vassallo che tanti pseudo politici han pronunciato, forse con parole diverse ma con il medesimo spirito di un tempo : “A tal signore magnifico io, il tale. Poiché si sa benissimo da parte di tutti che io non ho di che nutrirmi o vestirmi, io ho richiesto alla pietà vostra, e la vostra benevolenza me lo ha concesso, di potermi affidare e accomodare al vostro mundio, e così ho fatto; cioè che tu debba aiutarmi e sostenermi, tanto per il vitto quanto per il vestiario, secondo quanto io potrò servire bene e meritare; e, finché io vivrò, ti dovrò prestare il servizio ed ossequio dovuti ad un uomo libero e non potrò sottrarmi per tutta la mia vita alla vostra potestà o mundio, ma dovrò rimanere finché vivrò nella vostra potestà e protezione” Succubi, stremati e depauperati nei propri valori e nelle tradizioni, i valvassini galatinesi hanno, in un recente passato, riposto la loro speranza in una giovane donna che sembrava figlia della Provvidenza. Sembrava, perché poi alla prova dei fatti ha assunto sembianze di regista del Caos, dando quasi il colpo di grazia alle residue speranze di riscatto di quei poveri 11.000 popolani che chiedevano solo di essere ben governati ed in lei e nella sua gioiosa macchina da guerra avevano creduto. Una nuova opportunità è concessa per legge, anche se sovrani e vassalli ne farebbero volentieri a meno, fra poco più di tre mesi i valvassini, se ne avranno la forza ma ancor più la voglia di crederci, cercheranno una nuova possibilità di riscatto, certo non sarà l’ultima ma sarà sicuramente la più importante degli ultimi anni, nel bene o nel male.
Galatina una città fuori dal mondo ? Sembrerebbe di si, non solo perché non esistono più sovrani e vassalli ma anche perché i rapporti di potere, nel mondo democratico, occidentale e più o meno liberale, non si possono più basare sulla fedeltà “personale” ma si fondano sulla condivisione di un progetto, di un percorso, sulla consonanza fra programmi e idee. Se la politica medievale si basava sul “feudo” quella contemporanea dovrebbe, casomai, basarsi sul patto fra eguali: l’alleanza, più che l’investitura. Discorso che nella società contemporanea dovrebbe valere per tutti i rapporti di fiducia, per quelli fra eletti ed elettori, ma anche per quelli fra eletti ed eletti. E in ogni caso, a sostenere l’azione politica è nei sistemi moderni, condivisione che non si suggella con il “dono”, ma si riscrive e si ristabilisce quotidianamente. Un patto non fra cavalieri, ma fra cittadini. Nessun “omaggio”, ma solo convinzione, insomma e fa sorridere che qualcuno possa anche solo ancora pensare di impostare sui parametri feudali le vicende politiche contemporanee.
C’è chi, oggi, sulla scena politica galatinese si presenta come qualcosa di alternativo, non “nuovo” ma alternativo, nella consapevolezza che il nuovo assoluto nella vita come in politica non esiste, lo pensava Antoine Lavoisier secondo il quale “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.” e ne siamo convinti anche noi. Galatina in Movimento, teorizzato da due o tre amici con passate esperienze politiche, nasce e cresce non “per” qualcuno ne tanto meno “contro” qualcuno, ma per la volontà di un gruppo di uomini e donne provenienti prevalentemente dalla società civile che ambisce ad essere qualcosa di alternativo, che possa contribuire a sopperire alle mancanze della politica partitica. Una connotazione alternativa che ci siamo imposti sin da subito nella consapevolezza che solo in questo il movimento troverà la sua legittimazione.
Complesse e complicate, principalmente per chi sino ad oggi la politica l’ha più subita che vissuta, si sono presentate le modalità e le vie da intraprendere per darsi l’ambita connotazione di “alternativa”. Si prospettava la via forse più semplice, una strada forse arrogante e megalomane che prevedeva di andare fino in fondo in felice solitudine, ma non siamo né arroganti né megalomani, siamo uomini e donne moderati che non credono di essere “portatori della verità assoluta” né credono che al di la dello steccato ci sia il “male assoluto”, quindi vorremmo poter condividere il cammino con uomini e donne di buona volontà, anche sotto il simbolo di altri partiti o movimenti, ma con principi etici coincidenti ai nostri. Si lo vorremmo, senza ma e senza se, nella consapevolezza che se non ci saranno i presupposti certamente non ci preoccupa l’idea della “felice solitudine”. Vogliamo poter dare un contributo alla rinascita di Galatina, miriamo dritti a Palazzo Orsini ma non a tutti i costi ed a qualsiasi prezzo, non saremo mai disponibili a barattare le nostre dignità per qualche briciola di potere.
E’ necessario allora fare distinzioni partendo da precisi presupposti, ascoltare e, se possibile, condividere il cammino con chi riteniamo serio ed affidabile per la città rifiutando fermamente le tante “sirene” che cantano alla nostra porta ma che non garantiscono quei principi per noi irrinunciabili. Tutto ciò richiede prudenza, tanta prudenza, specie in uno scenario attuale in cui l’inaffidabilità è regola e sembra talvolta di assistere ad una partita del “tutti contro tutti” , dove, a secondo della convenienza del momento e che nel momento successivo cambia, con disinvoltura si sottoscrivono alleanze e si individuano nuovi nemici ad ogni respiro. E’ triste e deprimente constatare oggi come la gran parte dei partiti in scena non sanno che ruolo recitare perché ancora una volta i vassalli galatinesi devono dimostrare fedeltà ed obbedienza al “signore” di turno ed attendono “disposizioni” nelle quali per nulla sarà tenuto conto delle esigenze della città e moltissimo dipenderà dalle esigenze politiche regionali o provinciali ed allora come impegnare il tempo in tale attesa se non “giocando” agli statisti ? Sorbiamoci quello che è stato definito il periodo del “consulto” gratis anzi gratuito e spesso inutile. E’ questa oggi la condizione di Galatina.
Nessun abile “prestigiatore” potrà e dovrà troverà ospitalità in Galatina in Movimento, né trasformisti professionisti che hanno fatto del “nomadismo” la loro fede politica forti di una dote elettorale a volte dubbia, pena il declassamento del Movimento da speranza d’alternativa a classica piccola lista civica di cui i galatinesi, immagino, non ne sentano il bisogno.

sabato 14 novembre 2009

RIMBORSI IVA SULLA TARIFFA DI IGIENE AMBIENTALE (TIA) A RISCHIO COMPENSAZIONE EX ECA.


E’ ormai vicenda nota che la Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi in materia di tasse per lo smaltimento rifiuti, ha affermato nella sentenza 238/2009 che la tariffa è un tributo e conseguentemente non è soggetta a iva ( calcolata oggi al 10%).
Per circa 15 milioni di famiglie (UD-Utenze Domestiche) si apre la strada dei rimborsi , mentre per le imprese (UND – Utenze Non Domestiche) il discorso rimborsi riguarda soltanto quelle a regime di detraibilità parziale e non anche quelle che hanno sempre potuto detrarre l’iva le quali si potrebbero paradossalmente trovare a doverla riversare all’erario.

Il rimborso è dunque un diritto certo, non lo è però il modo in cui ottenerlo, visto che a circa quattro mesi dalla sentenza comuni e gestori che applicano la TIA non sanno quali comportamenti adottare a fronte delle istanze presentate, il problema ci interessa direttamente in quanto il Ns. Comune già dal 2003 applica la TIA attraverso il gestore CSA spa.
A tutt’oggi l’istanza deve essere presentata per avere diritto al rimborso e in caso di mancata risposta nei 90 giorni successivi alla presentazione, occorre proporre ricorso alla commissione tributaria competente contro il silenzio rifiuto e fino a quando il diritto alla restituzione non sia prescritto (10 anni).
Sembra però profilarsi una soluzione legislativa che invero potrebbe annullare il diritto al rimborso.
Si tratta di un emendamento al disegno di legge di conversione del dl 135/2009, attualmente in discussione alla commissione Bilancio del Senato, presentato dalla senatrice Anna Cinzia Bonfrisco (Pdl) il quale prevede che: da un lato venga riconosciuta e confermata la natura tributaria della Tia (con conseguente esclusione da Iva), e dall’altra venga riconosciuta retroattivamente l’applicabilità dell’addizionale ex Eca, nella misura del 10%.
L’addizionale ex Eca applicata alla tassa sui rifiuti fu istituita con RDL 2145 del 30 novembre 1937, l’addizionale e la maggiorazione spettavano inizialmente agli Enti Comunali di Assistenza
( Eca), con la loro soppressione il prelievo fu incassato direttamente dallo Stato sino al 1996, quando con una nuova legge fu girato ai comuni.
La logica dell’emendamento è quella di maggiorare retroattivamente la Tia del 10% come addizionale exEca, escludendola dall’assoggettamento ad Iva (della stessa quota) ottenendo così una compensazione automatica tra i due tributi, per cui di fatto tramite questo meccanismo gli enti gestori (CSA spa per Galatina) non dovranno procedere al rimborso dell’Iva eventualmente richiesta dagli utenti privati o con un regime di detraibilità dell’Iva parziale, in quanto vi sarebbe una compensazione iva – eca.
Pur condividendo la opportunità di un intervento legislativo riteniamo che questo dovrebbe tendere non a annullare artificiosamente un diritto acquisito come il rimborso, ma a evitare lungaggini e disagi ai cittadini che presumibilmente vedranno trasformarsi le proprie istanze in altrettanti contenziosi presso le commissioni tributarie. Si potrebbe ad esempio pensare ad una riduzione delle prossime fatture in misura pari al rimborso spettante a ciascun contribuente, magari spalmandolo in più anni, per calmierare gli effetti sui bilanci dei comuni e degli enti gestori, rispettando anzitutto il principio sancito dalla Corte Costituzionale e evitando di penalizzare gli utenti per i quali l’iva ha rappresentato un costo.

GALATINA IN MOVIMENTO è a disposizione dei cittadini galatinesi per fornire assistenza gratuita per la richiesta di rimborso. Contattateci alla nostra e-mail galatinainmovimento@gmail.it vi invieremo il modulo per la richiesta del rimborso

venerdì 13 novembre 2009

Modesto elogio del "se" di F. Rossi


Perché il dialogo non è una bottiglia molotov...

Fatto così, senza pretese di essere ascoltati, per cercare di buttare un sassolino sul sentiero che riporta a un atteggiamento più pacato rispetto al dibattito politico e culturale. Angelo Panebianco sul Corriere della Sera descrive tre tipi umani: l’estremista, il fazioso, il pluralista. Va da sé che, in un paese civile, dovrebbe essere la terza categoria a entrare nella stanza dei bottoni, a prendere decisioni per tutti e a cercare di costruire il futuro della comunità. Quella categoria, per dirla ancora con Panebianco, che accetta il fatto che il mondo sia complesso e che non ci sia, sui fatti contingenti alla politica, una Verità acquisita per sempre. È partendo da questo presupposto che ci sentiamo di suggerire ai tanti, troppi, “estremisti e faziosi” che popolano il territorio della politica italiana di allenarsi in un mantra interiore che può essere sintetizzato cosi: “e se?”.

Una semplice domanda applicata a ogni dì slogan, a oggi certezza, a ogni postulato. A ogni manifesto attaccato. A ogni dichiarazione televisiva. Qualche esempio applicato agli ultimi giorni: e se quello di Mattino 5 sul giudice Raimondo Mesiano non fosse giornalismo ma intimidazione? E se fosse giusto costruire il ponte sullo stretto? E se quello dei rifugiati fosse un diritto inviolabile della persona? E se fosse una follia solo pensare di togliere la scorta a Roberto Saviano? E se la separazione della carriere dei magistrati non fosse un attentato alla loro autonomia? O anche, visto che ci riguarda da vicino: e se la proposta di un’ora di islam a scuola per gli studenti di fede musulmana non fosse solo una provocazione?

Si potrebbe continuare a lungo e su ogni argomento: riforme, bioetica, economia, Mezzogiorno, lotta alla mafia… Ognuno ci metta il “suo se”, senza pretendere di essere depositario di una verità. Della Verità. Chiamatelo spirito laico, chiamatelo semplice buonsenso. Su queste pagine, con un pizzico di orgoglio, potremmo chiamarlo “spirito di Asolo”, dalla cittadina dove organizziamo ogni anno, insieme a Italiani Europei, i “dialoghi” tra le due fondazioni. Chiamatelo come vi pare. Ma sappiate che è l’unico modo per evitare che un paese viva un eterno clima da guerra civile, in cui ogni dichiarazione, ogni proposta, ogni analisi viene considerata alla stregua di una bottiglia molotov gettata nel campo avversario.

Redazionale
Un articolo pienamente condivisibile che rispecchia lo spitiro e gli intenti con cui è nata Galatina in Movimento. Un gruppo di uomini e donne che non ritengono di essere depositari della verità ma che mettono in campo, in uno spirito laico, tutto il buonsenso in loro possesso.
Galatina in Movimento non nasce "contro" qualcuno, Galatina in Movimento nasce "per". Per ridare a Galatina la dignità che merita, per riportare al centro dell'azione politica gli interessi della città, per ridare ai galatinesi la speranza di un degno futuro.
Galatina in Movimento è un gruppo aperto all' aggregazione di uomini e donne della società civile con le loro idee e le loro esperienze, è un'opportunità, per tutti coloro che in passato hanno assunto una posizione critica verso le varie amministrazioni arruffate e litigiose, per poter operare in modo costruttivo.
Consapevoli di non poter essere quantitativamente autosufficienti e che sarà necessario ascoltare ogni altro gruppo (associazioni, liste civiche o partiti strutturati) che vorrà condividere il nostro progetto, siamo altresì convinti che non saremo mai disponibili a barattare le nostre dignità individuali, conquistate nella vita civile, per nessun squallido gioco di potere fine a se stesso.
Con queste consapevolezze recentemente ci siamo confrontati con i rappresentanti dell' UDC galatinese con i quali abbiamo condiviso principi etici e di coerenza in una visione comune sul futuro politico della città.

giovedì 12 novembre 2009

Apre la Tangenziale Est, una buona notizia per i galatinesi ....ma ora si riapra anche la S.P. 362 !!



Si, per i galatinesi è sicuramente una buona notizia l' 11 novembre 2009 si è aperta la tangenziale est tanto attesa, ma ora tutti ci chiediamo quanto tempo ancora dovremmo attendere per vedere riaperta la S.P. 362 che è l'arteria principale d'ingresso alla Città ?
Quanto ancora i galatinesi dovranno essere vittime di una burocrazia arrogante e menefreghista ? La Provincia, dopo oltre un anno di disinteresse dell'amministrazione Pellegrino, nella persona del nuovo Presidente Gabellone ha assuto degli impegni concreti declassando il tratto di strada interrotto e concedendolo in gestione ai comuni di Galatina e Soleto, ha stanziato altresì
€ 100.000,00 per i lavori da effettuarsi mettendo nella disponibilità del comune di Soleto tale somma che si è assunto l'incarico di espletare le formalità burocratiche e bandire la relativa gara d'appalto. Sono trascorsi ulteriori tre mesi da questo atto e i due comuni interessati come si sono attivati ? E'ricominciato un ping-pong di responsabilità che coinvolge anche l'ASI, quale ente incaricato ad elaborare il progetto esecutivo dei lavori, dietro il ritardo del quale il comune di Soleto giustifica la mancata pubblicazione del bando.
Basta ! si basta, ora la misura è colma. I veri e, forse, gli unici danneggiati da questo esempio pratico di cattiva amministrazione della cosa pubblica sono i galatinesi, la terza città della provincia trattata come un borgo periferico.
La colpa non è solo altrui, la debolezza dei partiti strutturati e della politica galatinese in genere ha fatto si che un bacino di circa 24.000 elettori non riesca ad esprimere né un rappresentante nel Consiglio Regionale né, ancora più grave, un rappresentante nel Consiglio Provinciale. In compenso abbondiamo di Commissari Prefettizi, ben tre, a loro e specificatamente al Dott. Capuano indirizziamo il nostro invito affinché sia intrapresa ogni azione possibile e necessaria per porre fine a questo scandalo : una città "prigioniera" materialmente oltre che politicamente entro le proprie mura.
La redazione

martedì 10 novembre 2009

Ffwebmagazine - E adesso quando cadrà il Muro che divide l'Italia?


E adesso quando sarà possibile festeggiare la caduta del “Muro” che divide il Nord e il Sud dell’Italia? Ma andiamo con ordine. Berlino riunita ieri ha compiuto venti anni “insieme”. E il giorno dei festeggiamenti, al di là del tono celebrativo e della grande partecipazione popolare, è stato anche l’occasione per gli stessi tedeschi di ammettere che ancora resta molto da fare. Con molta lucidità è stato il cancelliere Angela Merkel ad evidenziare quanto manchi per giungere a una vera e propria unificazione: perché il fatto politico è stato importante ma da solo non basta. Deve diventare anche un fatto sociale ed economico. E la Merkel lo ha spiegato senza troppi giri di parole in un'intervista alla prima rete televisiva pubblica Ard: «La riunificazione tedesca è ancora incompiuta», e con ciò ha invitato tutta la Germania a fare uno sforzo per equiparare il tenore di vita tra est e ovest del Paese. Perché se nei territori dell’ex Ddr sono sorti molti «paesaggi fioriti», come aveva promesso Helmut Kohl al momento della riunificazione, «all'Est la disoccupazione rimane con un tasso doppio di quello dell'Ovest». In Germania, dunque, il rito della festa è diventato anche un momento di riflessione e di racconto nazionale su che cosa si è dopo vent’anni di nuovo insieme. E questo dopo una ricomposizione dolorosa e in un Paese che proprio in una “ragazza dell’Est” ha trovato il suo cancelliere, quella Angela Merkel che è riuscita con la sua Cdu a vincere nuovamente le elezioni dopo aver affrontato la tempesta della crisi economica.

L’anniversario della caduta del Muro, come era prevedibile, anche da noi ha coinvolto non solo emotivamente. Ma ha impegnato anche analisti e politici nell’interpretazione . Si è parlato infatti di «un’epoca carica di incertezza» riferendosi alla fine dei blocchi ideologici e dell’attesa di una vera (presunta) rivoluzione liberale che ancora manca all’Europa dopo la caduta di questi, o della vittoria del capitalismo . Ma, probabilmente, ciò che è mancato nell’interpretazione di questa data è stata la capacità elastica di spostare lo sguardi lo sguardo nell’individuare quali e quanti “muri”esistono nel nostro di Paese. Soprattutto a pochi mesi da quello che dovrebbe rappresentare per l’Italia il momento massimo del suo racconto come Stato. Perché, se tra pochi mesi l’Italia si appresta a festeggiare il 150° anniversario della sua Unità, i problemi legati alla fase seguente la costruzione dello stato nazionale sono ancora molti e irrisolti. Tanto che, tra gli storici e non solo, la concezione di “unificazione incompiuta” è un fatto più che condiviso. Così come il fatto che tale questione, che nasce “meridionale”, sia diventata ormai un fatto nazionale.

Quello che si trova a sud di Roma, insomma, se non è un muro di mattoni, è di certo un limite immateriale tra una modernizzazione che c’è e una che esiste a macchia di leopardo. Nel Mezzogiorno, infatti, i problemi non sono legati esclusivamente all’arretratezza economica anche se da questa sono quasi tutti in parte determinati. C’è, prima di tutto, una classe dirigente che ha dato scarsa prova di sé; un sistema criminale che le cronache consegnano ogni giorno come collaterale con la gestione della politica; un sistema familista dove – come raccontano le ultime inchieste di Napoli – il regime della culturale della raccomandazione sembra sostituire ogni forma di welfare. Per non parlare poi del ritardo delle varie “reti”: da quella infrastrutturale a quella telematica. Non è un caso allora – come dimostra un’inchiesta del Corriere della Sera – che davanti a questo quadro l’evento delle celebrazione dell’Unità non sia sentito quasi per nulla dalle giovani generazioni. Anche perché se in Germania - nel momento del maggiore giubilo per la riconquista dell’unità dopo il crollo del comunismo – chi gestisce la cosa pubblica come atto formale rilancia la questione generazionale, nel nostro Paese invece i festeggiamenti, fino a questo momento, sono diventati un po’ l’occasione (questa sì, italianissima) per “rattoppare” qualche buco o per stanziare fondi per opere pubbliche. Solo l’intervento di intellettuali come Ernesto Galli della Loggia o di rappresentanti delle istituzioni come il presidente emerito della repubblica Ciampi sono riusciti a far emergere più attenzione sulla costruzione culturale e, diciamolo, pedagogica del momento. Sarebbe più opportuno, a questo punto, se l’evento celebrativo diventasse a questo punto anche il momento per una grande “operazione verità” nel quale tutto il Paese – dalla politica, alla cultura, all’economia – si interroga sul serio su come risolvere la sua riunificazione. Proprio per abbattere quel Muro. Che da noi è in piedi da ben centocinquanta anni.

PROVINCIA DI LECCE E I 70 COMUNI ADERENTI INSIEME PER IL “SISTEMA TURISTICO TERRITORIALE SALENTO”


Un reale e condiviso sviluppo del turismo del territorio: nasce il “Sistema Turistico Territoriale
Salento”.
Il progetto è stato presentato giovedì 29 ottobre presso il Convitto Palmieri a Lecce.
Uno scenario suggestivo per un progetto ambizioso quello che Provincia di Lecce, con il presidente Antonio Gabellone, assieme ad Università del Salento,
Camera di Commercio, Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Confesercenti, Azienda di Promozione Turistica e 70 Comuni aderenti, illustreranno agli organi di informazione.
Una ‘mission’ particolare quella che contraddistingue il progetto che vedrà la luce domattina.
Difatti ai fini di uno sviluppo turistico del territorio, nell’ottica di un incremento, distribuzione e
destagionalizzazione dei consumi turistici, tutti gli Enti aderenti al progetto “Sistema Turistico Territoriale Salento” hanno sposato l’idea strategica che non sia soltanto sufficiente disporre di dotazioni turistiche
adeguate, quanto poter contare su di un sistema turistico territoriale complessivamente diversificato, integrato e di qualità elevata.
Nello specifico, quindi, l’obiettivo strategico dichiarato è quello di favorire il passaggio da un’economia del turismo ad un’economia turistica integrata attraverso la definizione dei Sistemi Turistici Locali.
70 Comuni aderenti al “Sistema Turistico Territoriale Salento” : oltre a GALATINA, Lecce, Alessano, Andrano, Arnesano, Bagnolo, Botrugno, Campi Salentina, Cannole, Carmiano, Castrì, Castrignano dei Greci, Castrignano del Capo, Castro, Cavallino, Collepasso, Copertino, Corigliano d’Otranto, Corsano, Cursi, Cutrofiano, Diso, Gagliano del Capo, Galatone, Gallipoli, Giuggianello, Lequile, Leverano,
Lizzanello, Maglie, Martano, Melissano, Miggiano, Minervino, Monteroni, Montesano, Muro, Nardò, Neviano, Nociglia, Novoli, Ortelle, Otranto, Palmariggi, Patù, Porto Cesareo, Racale, Salice Salentino, Salve, San Cassiano, Sanarica, Sannicola, Santa Cesarea, Seclì, Soleto, Specchia, Spongano, Squinzano, Sternatia, Surano, Surbo, Taviano, Tiggiano, Tricase, Tuglie, Uggiano, Veglie, Vernole, Zollino.

lunedì 9 novembre 2009

Festeggiamo, sì. Ma i muri esistono ancora... (di Filippo Rossi - Ff webmagazine)


"Navigare oltre il muro. I riferimenti culturali nell’era del web"

Ricordare senza ricordare, con distacco, perché i muri da abbattere sono ancora troppi per stare qui a crogiolarsi su quanto successo venti anni fa. Certo, è stato importante, come negarlo. Anzi, storico, come dicono tutti. Eppure troppe rievocazioni sembrano ferme lì, attaccate come ventose al secolo scorso, con troppa gente ancora a fare brindisi e a batter le mani per quello che successe. Sorrisi ebeti come se quella vittoria fosse davvero cosa dell’oggi. Una vicinanza emotiva che fa perdere di vista il senso profondo di quello che avvenne. Lì, a Berlino. E nel mondo. Perché quel muro caduto sotto i colpi della storia, e della realtà, è stato il primo atto di un processo in corso ancora oggi. Un processo che parla di globalità, di dialogo e di comunicazione. Di interconnessione. Di caduta, pezzo dopo pezzo, di vecchi stereotipi, di strutture mentali che affondavano le radici nell’Ottocento. La caduta di quel muro non è stata solo la fine di un’epoca ormai in cancrena ma l’apertura di una nuova sfida ancora tutta da vivere. Tutta da scoprire. Una sfida culturale, prima di tutto. Poi, sicuramente, politica.

Il luogo immateriale, la piazza di questa nuova rivoluzione, è il web. È lì la Berlino dei nostri giorni. È li che le ideologie finalmente si sgretolano sotto i colpi e la forza della comunicazione. Del dialogo. Perché si naviga oltre i muro dell’ideologia, oltre le strutture mentali consolidate, oltre la cultura intesa come proprietà privata. La mia biblioteca, i miei libri, i miei autori: niente è più vero.

La google-kultur nasce dall’osmosi d’identità, dalla aggregazione di nuove opportunità e dalla conoscenza reciproca. Dall’intrecciarsi di esperienze che rinascono a nuova vita, che vengono immagazzinate, rimescolate, rivoltate. La google-kultur nasce dal navigare finalmente in mare aperto, senza vicoli di rotta, senza percorsi prestabiliti. Si sa da dove si parte, ma non si sa dove si arriva. Finalmente, l’avventura. Oltre i muri. Oltre i dogmi. Oltre noi stessi. È per questo che questa sera, a Farefuturo, ricorderemo quell’evento senza rievocarlo, parlando di come sta cambiando la cultura oltre i muri di oggi, grazie alle picconate libertarie che arrivano da Internet, con un incontro, un barcamp, dal titolo esemplificativo, “Navigare oltre il muro. I riferimenti culturali nell’era del web” (diretta streaming e Twitter qui su Ffwebmagazine).

In Italia, troppe volte, sembra che il muro dell’ideologia non sia ancora caduto. Stia ancora lì, in mezzo a noi, a dividere ciò che dovrebbe essere unito. Ferita ancora aperta, a sventrare un corpo sociale che vorrebbe cominciare a riconoscersi, a viversi, ad abbracciarsi. A sentirsi fratelli. Compatrioti, anche. E di questo, spiace dirlo, la responsabilità principale è di una classe politica che per pigrizia e sciatteria a deciso di cambiare pelle senza cambiare cuore, senza cambiare anima. E così è rimasta la logica perversa dell’amico-nemico, dell’esercito del bene contro l’esercito del male. Dell’assedio.

Ha fatto comodo, era la cosa più semplice. Perché la propaganda è più semplice della discussione; la retorica più semplice dell’argomentazione. Ogni slogan, ogni urlo, è un pezzo di muro che non cade, che rimane in mezzo a noi senza motivo se non quello di conservare e difendere privilegi e posti di potere di una classe dirigente che non sa più capire un futuro che è già presente. È per questo che noi, questa sera, parliamo d’altro. Parliamo dei muri che devono ancora cadere, che stanno cadendo. Perché chi oggi festeggia l’89 in nome della libertà ritrovate, troppe volte è lo stesso che fa di tutto per tenere in piedi, ben solidi, i muri che nascondono agli sguardi spazi immensi di nuove libertà culturali. E politiche.

domenica 8 novembre 2009

PATTO DI CONSULTAZIONE FRA UDC E GALATINA IN MOVIMENTO



UDC e Galatina in Movimento stringono un’importante alleanza condividendo valori che fanno riferimento all’area cattolico liberale.
Nel sottoscrivere un patto permanente di consultazione che pone le basi per una comune analisi politica e rilancia un condiviso interesse ad ascoltare ed accogliere tutte le istanze provenienti dal tessuto sociale della città, i due gruppi politici sollecitano tutte le persone a delineare un percorso alternativo alle deludenti esperienze politiche recenti, che hanno mortificato la nostra città.
Auspichiamo che il progetto sia ampiamente condiviso dalle associazioni presenti sul territorio e da tutti coloro che hanno a cuore il bene comune.
E’ interesse dell’UDC e di Galatina in Movimento porre le basi per una alleanza con altre formazioni politiche che condividano tale progetto, al fine di proporsi per un governo stabile e virtuoso della città.

sabato 7 novembre 2009

CELEBRAZIONE GIORNATA DELLE FORZE ARMATE


Il Comune di Galatina celebrerà, domenica 8 novembre 2009, la Giornata delle Forze Armate.

Il programma, che si snoderà per l’intera giornata tra il capoluogo e le frazioni di Noha, Collemeto e Santa Barbara, prevede, alle ore 9.15, il raduno dei partecipanti presso la sede del Comune in via Umberto I e da qui il corteo proseguirà per piazzetta Orsini, Corso D’Enghien, Corso Porta Luce e Piazza San Pietro.
Alle 10,00 Santa Messa nella Chiesa Madre.
Alle ore 11,00 il corteo dei partecipanti raggiungerà il Monumento dei Caduti di Piazza Alighieri dove sarà deposta una corona e a seguire il discorso commemorativo del Commissario Straordinario dott. Alberto Capuano e delle Autorità Militari.

Alla cerimonia parteciperanno autorità civili e militari, le scuole di Galatina e le Associazioni combattistiche e d’Arma.

Nel pomeriggio e in serata appuntamento alle ore 15,45 a Noha in Piazza San Michele. Ore 16,00 Santa Messa. Ore 16,30 deposizione corona e discorso commemorativo presso Monumento dei Caduti.
Santa Barbara – Ore 17,00 – Monumento di Caduti, deposizione corona.
Collemeto – Ore 17,15 - Raduno in Piazza Italia. Ore 17,30 Santa Messa. Ore 18,30 Monumento di Caduti, deposizione corona e discorso commemorativo.