mercoledì 25 novembre 2009

Riqualificazione area ex D7 PUG Galatina - determine regionali


DERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO ECOLOGIA 2 settembre 2009, n. 455


D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. - Procedura di verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica - Riqualificazione area ex D7 PUG, Comune di Galatina (Le) - Proponente Comune di Galatina.

L’anno 2009 addì 2del mese di settembre in Modugno, nella sede del Servizio Ecologia, il Dirigente dell’Ufficio V.A.S., Ing. Gennaro Russo ha adottato il seguente provvedimento Premesso che: il Comune di Galatina chiedeva chiarimenti in ordine alla necessità di avviare la verifica di assoggettabilità a VAS ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006 così come modificato dal D.Lgs 4/2008, per la “Riqualificazione area ex D7 PUG Galatina”; Espletate le procedure di rito e valutati gli atti tecnico-amministrativi, si rileva che la riqualificazione proposta riveste le seguenti caratteristiche: - oggetto del presente provvedimento è la proposta di “Riqualificazione area ex D7 PUG Galatina”. La riqualificazione in progetto prevede quindi la ritipizzazione di un’area attualmente agricola e tipizzata dal PUG vigente come “D7 - Commerciale per medie e grandi strutture di vendita”, ricadente sul versante nord-est del tessuto edificato della città di Galatina in prossimità della frazione di Collemeto a ridosso dell’intersezione tra la S.S. n. 101 Gallipoli-Lecce e della S.P. n. 18 Copertino-Galatina, in zona agricola di tipo E2 (circa 19.75 ha) e in una zona definita come “Contesto di Trasformazione del PUG/S - Ambiti produttivi e di servizio” (circa 32 ha), - il proponente riferisce che l’area in oggetto è stata successivamente stralciata dalle predette previsioni urbanistiche.

- il proponente specifica che l’intervento che riguarda il Contesto di Trasformazione del PUG/S “…non comporta una particolare zonizzazione di cui al D.M. 1444/68 …, ma esclusivamente una qualificazione di tipo urbanistico-previsionale di impianto, restando la qualificazione giuridica dell’area in questione di tipo agricola normale”. - il proponente chiarisce inoltre, che “…, in questa fase, il progetto consiste esclusivamente nell’individuazione dell’area oggetto di ritipizzazione e nelle relative NTA ovvero l’intervento non è configurato come un Piano Urbanistico Esecutivo (PUE) e pertanto risulta privo di indicazioni di piano - volumetrie di dettaglio (attinenti al taglio dei lotti, alle tipologie edilizie, alle componenti architettoniche e ingeneristiche dei manufatti, alle destinazioni d’uso delle aree, alle soluzioni di assetto - decoro ed arredo degli spazi complementari esterni, ecc.)”

- per quanto riguarda la natura degli interventi previsti, la riqualificazione, pur non esplicando in maniera dettagliata la tipologia e l’entità degli interventi ammissibili comunque prevede l’eventuale possibile insediamento di opere e/o impianti di cui l’allegato IV del D. Lgs 152/2006 come modificato dal D. Lgs. 4/2008, ovvero di progetti per la cui natura è prevista la verifica VIA di competenza delle regioni;- dall’analisi degli elaborati, emerge una certa attenzione allo studio del contesto ambientale nel cui ambito ricade la riqualificazione in oggetto, identificando il valore e le vulnerabilità del territorio in esame. In particolare dallo stesso emerge che le aree non sono caratterizzate dalla presenza di una vegetazione di pregio, né da lembi di habitat naturale soggetti a specifica tutela, né da alcun tipo di vincolo storico e/o paesaggistico. L’intervento infatti si inserisce in un contesto ambientale agricolo prevalentemente a seminativo, all’interno del quale il disturbo, dovuto alla pressione antropica derivante dalle operazioni colturali, impedisce il costituirsi di forme di vegetazione arborea e/o arbustiva più evolute, favorendo nel contempo specie effimere di tipo ruderale e infestante tipiche delle aree marginali e interpoderali. Per quanto attiene alla copertura arborea sono presenti vigneti e oliveti non di pregio, - per quanto attiene più specificatamente gli aspetti di valutazione ambientale strategica, dall’analisi della documentazione emerge un buon approfondimento di indagine. In particolare il rapporto ambientale preliminare, costituito da un quadro di riferimento programmatico, uno progettuale e uno ambientale, ha previsto le seguenti fasi: - individuazione delle componenti ambientali del contesto territoriale di riferimento direttamente interessate; - analisi dettagliata dello stato attuale delle componenti ambientali; - zonizzazione ambientale (zoning ambientale) con cui si sono identificate le aree a maggiore e/o minore propensione alla trasformazione; - fissazione degli obiettivi di sostenibilità validi per tutto il territorio comunale al fine del mantenimento e/o incremento della qualità ambientale esistente; - individuazione e stima dei principali impatti; - misure mitigative - il quadro di riferimento programmatico fornisce gli elementi conoscitivi sulle relazioni tra la riqualificazione in oggetto e gli atti di pianificazione e programmazione territoriale e settoriale esistenti, procedendo all’inquadramento del progetto stesso nel territorio. Dallo stesso si evince che non ci sono interferenze con piani e/o programmi sovraordinati in ambito di tutela paesistico ambientale, eccetto che con il PTCP della provincia di Lecce per l’area zonizzata a “pericolosità idraulica” per cui si è acquisito il parere non ostativo dell’Autorità di Bacino, - nel quadro di riferimento ambientale vengono descritti gli elementi conoscitivi principali che delineano la struttura ambientale di riferimento dell’ambito territoriale oggetto d’intervento. In particolare è riportata la descrizione ambientale declinata secondo le seguenti componenti: clima, suolo e sottosuolo, ambiente idrico, flora, fauna, paesaggio, ecosistemi, qualità dell’aria, rumori e vibrazioni, radiazioni non ionizzanti e rifiuti, - per ciascuna componente sono state individuate le criticità presenti nel territorio comunale: la trattazione risulta in generale completa negli argomenti. L’analisi delle criticità ha portato a una zonizzazione ambientale (zoning ambientale) in cui sono identificate le aree a maggiore e/o minore propensione alla trasformazione. La pianificazione è stata quindi affrontata attraverso la coerenza fra la lettura incrociata delle sensibilità ambientali così rilevate e la riqualificazione prevista, - l’identificazione, la stima e la valutazione degli impatti principali ha riguardato le seguenti componenti: clima, geologia, geomorfologia, suolo, acque superficiali, acque sotterranee, copertura botanico-vegetazionale, fauna, paesaggio e ecosistemi, - dalla valutazione dello studio prodotto si evince quanto segue: considerando la fase di cantiere, i fattori che presentano impatti negativi, risultano riconducibili agli scavi e movimenti di terra, alla costruzione degli edifici, alla realizzazione di spazi pubblici e ad altri fattori quali stesura cavi, reinterri e viabilità. Per quanto riguarda invece la fase di esercizio gli impatti più rilevanti sono riconducibili essenzialmente al traffico veicolare indotto dalle eventuale attività commerciali e/o artigianali a carico della viabilità esistente e dalla regimazione delle acque meteoriche a seguito dell’eventuale impermeabilizzazioni delle superfici, - per la mitigazione degli impatti sulle componenti ambientali l’autorità procedente ha proposto alcune misure riportate alla fine di ogni paragrafo, relativo all’analisi degli impatti dello studio preliminare ambientale, in coerenza con gli obiettivi di sostenibilità individuati, - dalle interazioni dei principali impatti identificati con le diverse componenti e i fattori ambientali considerati è emerso che le modificazioni ambientali che la scelta localizzativa individuata andrà comunque a produrre, non risulteranno significative e il livello di qualità ambientale dell’ambito territoriale subirà modificazioni non significative. PERTANTO Sulla base degli elementi contenuti nello Studio Preliminare Ambientale e per tutto quanto sopra esposto, si ritiene di escludere dalla procedura di VAS la riqualificazione in oggetto, con le prescrizioni di seguito elencate, da recepire in fase attuativa, al fine di rendere compatibile l’attuazione della stessa con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, mitigandone gli impatti sull’ambiente:

- prevedere, dove possibile, l’utilizzo di materiale di recupero, di tecniche e tecnologie che consentano il risparmio di risorse ed inoltre di avviare a recupero i materiali di scarto derivanti dalle opere a farsi, - promuovere l’adozione di misure di risparmio idrico (impianti di recupero dell’acqua meteorica, realizzazione di reti idriche duali fra uso potabile e altri usi, etc.) e risparmio energetico (caratteristiche costruttive degli edifici, uso di fonti rinnovabili, ecc.) - prevedere almeno un’isola ecologica per la raccolta differenziata, - promuovere l’adozione del sistema di gestione ambientale EMAS per le attività produttive che saranno insediate in futuro, - favorire il ricorso a parcheggi a raso, caratterizzati da pavimentazioni semipermeabili e da alta dotazione arboreo-arbustiva, - realizzazione di opere di drenaggio e canalizzazione delle acque meteoriche superficiali, con particolare riferimento alle aree a rischio idraulico, - realizzazione di fasce tampone arborate tra gli eventuali recettori sensibili, le infrastrutture viarie e le zone produttive. In particolare sia fatta salva la ripiantumazione degli individui vegetali già esistenti e/o si utilizzino specie vegetali autoctone tipiche della macchia mediterranea.

- successivamente, in seguito ad apposito studio morfologico, idrologico ed idraulico del territorio comunale, l’Autorità di Bacino trasmetteva formale proposta di riperimetrazione del PAI in merito ad un’area, compresa nella zona interessata, classificata dal PTCP della provincia di Lecce come “area a pericolosità idraulica”. In ordine alla riqualificazione in oggetto la stessa esprimeva preliminarmente parere positivo, evidenziando al contempo che nella zona del Contesto di Trasformazione ricadente nella suddetta area, riperimetrata come a Media Pericolosità Idraulica, sarebbe opportuno che non insistano volumetrie edilizie. Tale parere si integrava alla relazione tecnica e veniva prodotta apposita tavola di riferimento (tav. 06), demandando al successivo PUE la inibizione delle volumetrie nella zona indicata ovvero opportune misure di sicurezza idraulica, coerentemente con il parere sopramenzionato.

- dall’analisi degli elaborati, emerge una certa attenzione allo studio del contesto ambientale nel cui ambito ricade la riqualificazione in oggetto, identificando il valore e le vulnerabilità del territorio in esame. In particolare dallo stesso emerge che le aree non sono caratterizzate dalla presenza di una vegetazione di pregio, né da lembi di habitat naturale soggetti a specifica tutela, né da alcun tipo di vincolo storico e/o paesaggistico. L’intervento infatti si inserisce in un contesto ambientale agricolo prevalentemente a seminativo, all’interno del quale il disturbo, dovuto alla pressione antropica derivante dalle operazioni colturali, impedisce il costituirsi di forme di vegetazione arborea e/o arbustiva più evolute, favorendo nel contempo specie effimere di tipo ruderale e infestante tipiche delle aree marginali e interpoderali. Per quanto attiene alla copertura arborea sono presenti vigneti e oliveti non di pregio, - per quanto attiene più specificatamente gli aspetti di valutazione ambientale strategica, dall’analisi della documentazione emerge un buon approfondimento di indagine. In particolare il rapporto ambientale preliminare, costituito da un quadro di riferimento programmatico, uno progettuale e uno ambientale, ha previsto le seguenti fasi: - individuazione delle componenti ambientali del contesto territoriale di riferimento direttamente interessate; - analisi dettagliata dello stato attuale delle componenti ambientali; - zonizzazione ambientale (zoning ambientale) con cui si sono identificate le aree a maggiore e/o minore propensione alla trasformazione; - fissazione degli obiettivi di sostenibilità validi per tutto il territorio comunale al fine del mantenimento e/o incremento della qualità ambientale esistente; - individuazione e stima dei principali impatti; - misure mitigative - il quadro di riferimento programmatico fornisce gli elementi conoscitivi sulle relazioni tra la riqualificazione in oggetto e gli atti di pianificazione e programmazione territoriale e settoriale esistenti, procedendo all’inquadramento del progetto stesso nel territorio. Dallo stesso si evince che non ci sono interferenze con piani e/o programmi sovraordinati in ambito di tutela paesistico ambientale, eccetto che con il PTCP della provincia di Lecce per l’area zonizzata a “pericolosità idraulica” per cui si è acquisito il parere non ostativo dell’Autorità di Bacino, - nel quadro di riferimento ambientale vengono descritti gli elementi conoscitivi principali che delineano la struttura ambientale di riferimento dell’ambito territoriale oggetto d’intervento. In particolare è riportata la descrizione ambientale declinata secondo le seguenti componenti: clima, suolo e sottosuolo, ambiente idrico, flora, fauna, paesaggio, ecosistemi, qualità dell’aria, rumori e vibrazioni, radiazioni non ionizzanti e rifiuti, - per ciascuna componente sono state individuate le criticità presenti nel territorio comunale: la trattazione risulta in generale completa negli argomenti. L’analisi delle criticità ha portato a una zonizzazione ambientale (zoning ambientale) in cui sono identificate le aree a maggiore e/o minore propensione alla trasformazione. La pianificazione è stata quindi affrontata attraverso la coerenza fra la lettura incrociata delle sensibilità ambientali così rilevate e la riqualificazione prevista, - l’identificazione, la stima e la valutazione degli impatti principali ha riguardato le seguenti componenti: clima, geologia, geomorfologia, suolo, acque superficiali, acque sotterranee, copertura botanico-vegetazionale, fauna, paesaggio e ecosistemi, - dalla valutazione dello studio prodotto si evince quanto segue: considerando la fase di cantiere, i fattori che presentano impatti negativi, risultano riconducibili agli scavi e movimenti di terra, alla costruzione degli edifici, alla realizzazione di spazi pubblici e ad altri fattori quali stesura cavi, reinterri e viabilità. Per quanto riguarda invece la fase di esercizio gli impatti più rilevanti sono riconducibili essenzialmente al traffico veicolare indotto dalle eventuale attività commerciali e/o artigianali a carico della viabilità esistente e dalla regimazione delle acque meteoriche a seguito dell’eventuale impermeabilizzazioni delle superfici, - per la mitigazione degli impatti sulle componenti ambientali l’autorità procedente ha proposto alcune misure riportate alla fine di ogni paragrafo, relativo all’analisi degli impatti dello studio preliminare ambientale, in coerenza con gli obiettivi di sostenibilità individuati, - dalle interazioni dei principali impatti identificati con le diverse componenti e i fattori ambientali considerati è emerso che le modificazioni ambientali che la scelta localizzativa individuata andrà comunque a produrre, non risulteranno significative e il livello di qualità ambientale dell’ambito territoriale subirà modificazioni non significative. PERTANTO Sulla base degli elementi contenuti nello Studio Preliminare Ambientale e per tutto quanto sopra esposto, si ritiene di escludere dalla procedura di VAS la riqualificazione in oggetto, con le prescrizioni di seguito elencate, da recepire in fase attuativa, al fine di rendere compatibile l’attuazione della stessa con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, mitigandone gli impatti sull’ambiente: - prevedere, dove possibile, l’utilizzo di materiale di recupero, di tecniche e tecnologie che consentano il risparmio di risorse ed inoltre di avviare a recupero i materiali di scarto derivanti dalle opere a farsi, - promuovere l’adozione di misure di risparmio idrico (impianti di recupero dell’acqua meteorica, realizzazione di reti idriche duali fra uso potabile e altri usi, etc.) e risparmio energetico (caratteristiche costruttive degli edifici, uso di fonti rinnovabili, ecc.) - prevedere almeno un’isola ecologica per la raccolta differenziata, - promuovere l’adozione del sistema di gestione ambientale EMAS per le attività produttive che saranno insediate in futuro, - favorire il ricorso a parcheggi a raso, caratterizzati da pavimentazioni semipermeabili e da alta dotazione arboreo-arbustiva, - realizzazione di opere di drenaggio e canalizzazione delle acque meteoriche superficiali, con particolare riferimento alle aree a rischio idraulico, - realizzazione di fasce tampone arborate tra gli eventuali recettori sensibili, le infrastrutture viarie e le zone produttive. In particolare sia fatta salva la ripiantumazione degli individui vegetali già esistenti e/o si utilizzino specie vegetali autoctone tipiche della macchia mediterranea.

Tutto ciò promesso il dirigente dell’ufficio V.A.S, DETERMINA - di ritenere l’intervento di “Riqualificazione area ex D7 PUG, Comune di Galatina (Le)” - Proponente Comune di Galatina escluso dalla procedura di V.A.S. per tutte le motivazioni e con tutte le prescrizioni espresse in narrativa e che qui si intendono integralmente riportate;

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