venerdì 12 febbraio 2010

Rien ne va plus, les jeux sont faits



Rien ne va plus, les jeux sont fait.
Si, Signori e Signore, la partita volge al termine ed il croupier del “Casinò di Galatina” sta per pronunciare la fatidica frase.
Un personaggio strano questo croupier che, in un’apparente lucida follia, da ben 180 giorni distribuisce confusamente le carte in una partita, ai più, incomprensibile.
Sei mesi, questo è il tempo trascorso da quel torrido giorno di mezza estate quando 11 giocatori/consiglieri decidevano di alzarsi da un tavolo, sul quale alcuni di loro avevano tentato invano la fortuna, perché, non ritenendosi soddisfatti, avevano deciso di cercarne uno nuovo nella speranza di migliori opportunità. Un comportamento legittimo per qualcuno, un po meno per qualcun altro, ma che accettiamo nel rispetto del diritto alla autodeterminazione che ogni uomo ha, malgrado le ovvie valutazione negative del caso.
Dicevamo una partita davvero incomprensibile dove i giocatori, compressi in una logica davvero ristretta e senza alcuna visione programmatica delle strategie da attuare, si sono assunti, consapevolmente, la responsabilità di aggravare la già difficilissima situazione.

E’ assurdo. E’ mortificante. E’ ulteriore perdita di credibilità della politica galatinese.

La sensazione è che oggi Galatina in Movimento con la sua battaglia per mettere al centro dell’attenzione politica il problema dell’affidabilità e della coerenza di quegli uomini e quelle donne che si intende candidare, agendo per emarginare quanti in passato hanno dimostrato nei fatti di aver poco rispetto dei valori della Politica (quella con la P maiuscola) e dei cittadini /elettori, crea preoccupazioni.
Preoccupa forse il dover riconoscerci la coerenza nell’aver portato avanti, oramai da 5 mesi, questi principi.
Preoccupa ancora il dover dar spazio a chi queste idee le ha veicolate.
Preoccupa infine il dover dichiarare coi fatti, affiancandoci, che forse qualche errore è stato commesso.

A quanti nutrono una vana speranza diciamo no, proprio non è possibile avere la classica “botte piena e moglie ubriaca”, non è possibile ottenere il nostro appoggio senza attuare un reale rinnovamento che sia tangibile e visibile a tutta la comunità, perché l’ingresso e la fuoriuscita di alcuni da questo o quel partito in un percorso che talvolta è apparso tortuoso, se non addirittura spericolato, ha creato e crea disorientamento, se non disgusto, in quanti dovranno essere chiamati ad esprimere il proprio parere col voto il prossimo 28 marzo.
E’ ipocrita e falsa la sorpresa di quanti si chiedono perché il fossato che divide la politica galatinese dai cittadini è sempre più profondo, ne conosciamo tutti i motivi che in estrema sintesi, sostanzialmente, possiamo raffigurare con la difesa del piccolo potere conquistato da alcuni che, disinteressandosi totalmente del bene comune, tengono sotto scacco un’intera comunità, mentre la città si avvia ad un finto percorso di rinnovamento fatto solo di parole ma non di fatti, gli unici che potrebbero portarla ad essere una città normale.
Tutto ciò con palese danno generale alla gente ma ancor più alle attività produttive, un modo di fare politica a Galatina che sta facendo fare giornalmente non passi ma salti indietro, regredendo non soltanto sul piano politico ma anche e soprattutto sul piano economico.
La pentola è in ebollizione ed il coperchio sta per saltare, una nuova Amministrazione, la prossima, che se non sarà in grado di dare risposte di coerenza, coesione, impegno e buon governo assumerà sicuramente le sembianze della classica goccia che farà traboccare il vaso.
Coraggio, questa è la parola chiave. Ai Segretari di partito, ai Coordinatori, ai Responsabili locali è richiesto coraggio nell’interpretare il sentimento della comunità e dimostrare di essere vicini ai cittadini intraprendendo anche la strada politicamente più difficile, se non pericolosa, ma che siamo convinti darà loro la massima soddisfazione in termini di consenso. Quella dell’effettivo rinnovamento, senza il quale la collisione ed il conseguente tracollo sarà inevitabile.
Noi crediamo che questa sia l’unica strada percorribile, lo abbiamo detto e monotonamente lo ripetiamo, non abbiamo alcun timore di procedere in solitudine seguendo le nostre convinzioni, ma altresì non abbiamo smesso di sperare in atti di coraggio e non escludiamo quindi, in un riconoscimento di effettivo cambiamento, di poterci affiancare a quanti dimostreranno nei fatti di condividere con noi questi principi, la cui presenza in una politica normale dovrebbe essere scontata.
Non ne facciamo una questione ideologica e non ci sentiamo prigionieri delle nostre storie individuali, in questa battaglia per Galatina e per la sua comunità riteniamo di dover ovviare ad ogni impedimento di carattere puramente simbolico attenendoci esclusivamente ai fatti, valutando la buona volontà ed il coraggio di chi avrà a cuore questa nostra comunità, indipendentemente dalla sua collocazione e da schemi tradizionalmente precostituiti.

2 commenti:

  1. La lista c'è, è pronta...ma..domanda forse banale...quale sindaco sosterremo?

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