giovedì 3 dicembre 2009

Scampare alla “Q?%” per ammalarsi della “Peter Pan” ?














Lo dicono in tanti, la politica è “ammalata” ma non tutti immaginano che è di una vulnerabilità impressionante.
Qualche giorno fa qualcuno ci ha segnalato una sindrome nuova forse nel nome, Q34%, ma non nell’essenza essendone la politica colpita ad ogni vigilia di tornata elettorale. Ansia, tremore, variazione improvvisa dell’umore, insonnia sono solo alcuni dei sintomi che affliggono alcuni politici, principalmente coloro identificati con la qualifica di coordinatore o segretario, a ridosso di ogni nuova competizione ad ogni livello e grado. La causa è sempre la stessa, lo stress per capire come fare a raggiungere quella fatidica quota percentuale che permetterebbe di vincere la competizione elettorale, ed allora via con ipotesi, ipotetiche alleanze, convergenze d’interessi, compromessi, concessioni, pretese e quant’altro. Tutto assume quasi le sembianze di una partita a poker con bluff, rilanci e rese ma anche con quella parte di imponderabilità degli eventi fortunati o sfortunati , che alla fine decreteranno un vincitore e che non necessariamente coinciderà con la collettività da governare. Una sindrome a cui ogni partito strutturato di qualsiasi consistenza non può sottrarsi, anche se talvolta vorrebbe, è nella logica delle cose perché nessuno si prefigge la sconfitta.
Una lista civica, tale è Galatina in Movimento, è soggetta a tale sindrome ? Certo che si, nello stesso momento in cui si costituisce come entità politica, pur nelle sue peculiarità, anche la lista civica risponde alle esigenze della competizione ed è contagiabile dalla sindrome di cui sopra ma con una variante che si rivela un’ ulteriore complicazione, la necessità di dover combattere l’avanzata di un’ altra sindrome denominata di “Peter Pan”. Tale malattia si manifesta negli adulti ed è caratterizzata da un comportamento di rifiuto di qualsiasi tipo di responsabilità, in altri termini, la persona colpita cresce normalmente, la sua intelligenza si sviluppa, ma il suo cuore resta bloccato nell’infanzia, come Peter Pan che vive immerso in un mondo meraviglioso, lontano dai problemi dei grandi. Il bivio quindi è dinanzi a noi, il classico dilemma che quasi quotidianamente mette alla prova ogni individuo, andare in una direzione o nell’altra ? Nella consapevolezza che, quasi sempre, non sarà concessa la possibilità di cambiare idea e quindi tornare sui propri passi.
Non vi è scampo allora, di una sindrome sarà necessario ammalarsi : quella di “Peter Pan” volitiva e di miglior impatto d’immagine che in un’isolata ed isolante purezza d’animo e d’intenti permetterà di indossare l’abito di un moderno Don Chisciotte in battaglia contro i tanti brutti e cattivi mulini a vento giganti, o della Q?% di probabile ispirazione machiavellica dove, se il fine giustifica i mezzi, sarà necessario scendere a patti con il “diavolo” di turno ? Il cuore spinge per la prima, il cervello per la seconda e, se come spesso accade, sarà quest'ultimo ad avere la meglio si mantenga però la convinzione che non si dovrà vendere l’anima, agire per vincere si, ma non a tutti i costi e ad ogni prezzo.
In bocca al lupo Galatina in Movimento.

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