giovedì 17 dicembre 2009

Galatina in Movimento....per le aziende : Agevolazioni alle imprese, fino al 75% della spesa cumulabile con la Tremonti ter


Fino al 75% della spesa ammissibile è cumulabile con gli incentivi fiscali previsti dalla Tremonti-ter per le imprese che decidono di investire in impianti, macchinari e attrezzature, ubicate su tutto il territorio nazionale.
La possibilità di fare investimenti con un’esposizione finanziaria ridotta diventa possibile grazie agli interventi previsti dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 23 luglio 2009, pubblicato in G.U. il 28 novembre 2009, e al cumulo con altri interventi fiscali e finanziari esistenti. Con la nuova agevolazione, che va a sostituire l’operatività della Legge 488/92, potranno fare domanda anche le imprese che investono al di fuori delle vecchie aree depresse.
Cambiano le percentuali di agevolazione previste e i beneficiari dei contributi possono richiedere, alternativamente, un contributo a fondo perduto che va dal 20% fino al 60%, un finanziamento a tasso agevolato erogato dal Ministero oppure un contributo in conto interessi accordato su un finanziamento bancario ordinario stipulato a tasso di mercato e destinato alla copertura finanziaria del programma fino alla copertura del 75% del costo dell’operazione agevolata. Quest’agevolazione può essere cumulata con la Tremonti ter che prevede la detassazione del 50% del valore dei beni acquistati, purché ammissibili alla stessa.
A fronte dello stesso progetto, inoltre, l’impresa potrebbe prevedere anche aumenti di capitale che potrebbero essere finanziati mediante il ricorso a società di venture capital e/o a società all’uopo predisposte dalle regioni per entrare nel capitale delle PMI che affrontano progetti di investimenti. Gli stessi progetti possono ulteriormente prevedere la possibilità di finanziare il capitale circolante con finanziamenti aggiuntivi che possono essere rilasciati come chirografari, quindi senza ipoteca, assistiti da garanzie pubbliche.

Le spese ammissibili
Sono ammissibili tutte le spese relative a beni che rientrano tra i cespiti ammortizzabili dell’impresa e possono essere ubicati in forma permanente presso il sito produttivo. Vengono citati, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, le seguenti:
• suolo aziendale e sue sistemazioni; le spese relative all’acquisto del suolo aziendale sono ammesse nel limite del 10% dell’investimento complessivo ammissibile del programma;
• opere murarie e assimilate con una spesa ammissibile al massimo del 40% del costo del progetto;
• infrastrutture specifiche aziendali;
• macchinari, impianti ed attrezzature varie nuovi di fabbrica, ivi compresi quelli necessari all'attività amministrativa dell'impresa, ed esclusi quelli relativi all'attività di rappresentanza; mezzi mobili strettamente necessari al ciclo di produzione o per il trasporto in conservazione condizionata dei prodotti, purché dimensionati alla effettiva produzione, identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell'unità produttiva oggetto delle agevolazioni; per il settore dei trasporti sono escluse le spese relative all’acquisto di mezzi e attrezzature di trasporto;
• programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell'impresa, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi, per la parte in cui sono utilizzati per l'attività svolta nell'unità produttiva interessata dal programma; per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili solo fino al 50% dell’investimento complessivo ammissibile.
Beneficiarie sono le imprese manifatturiere che presentano progetti per ampliamento e diversificazione della produzione di un’unità produttiva, investono per nuovi prodotti aggiuntivi, operano cambiamenti fondamentale del processo di produzione complessivo di un’unità produttiva esistente.
I programmi dovranno essere finalizzati allo sviluppo di piccole imprese di nuova costituzione, all’industrializzazione dei risultati di programmi qualificati di ricerca o di sviluppo sperimentale, alla realizzazione di programmi di investimento volti al risparmio energetico e/o alla riduzione degli impatti ambientali, al perseguimento di specifici obiettivi di innovazione, miglioramento competitivo e tutela ambientale. Gli investimenti dovranno riguardare le aree tecnologiche dell’efficienza energetica, della mobilità sostenibile, delle nuove tecnologie.
Sono ammissibili alle agevolazioni le imprese di tutte le dimensioni che effettuano investimenti sull’intero territorio nazionale. Le grandi imprese potranno accedere solo per progetti ubicati in aree depresse. I programmi di investimento dovranno riguardare le attività di cui alla sezione C della classificazione delle attività economiche Istat 2007, alla produzione e distribuzione di energia elettrica e di calore. Le imprese dovranno trovarsi in contabilità ordinaria e non dovranno risultare destinatarie, nei tre anni precedenti la domanda, di provvedimenti di revoca totale di agevolazioni concesse dal Ministero dello Sviluppo Economico, ad eccezione di quelli derivanti da rinunce.

Le agevolazioni previste
La percentuale di agevolazione che può esser concessa cambia a seconda dell’ubicazione dell’impresa e in base alla dimensione della stessa. I massimali sono quelli riportati nella tabella di seguito esposta. È opportuno evidenziare che l’importo massimo è riferito al contributo a fondo perduto, pertanto, in caso di richiesta di contributo in abbattimento di interessi o finanziamento agevolato, è possibile salire al 75% del progetto salvo casi di piani finanziari troppo lunghi per le medie imprese ubicate in zone non in deroga. Il piano di rientro, in caso di opzione per il finanziamento agevolato o dell’abbattimento degli interessi, può arrivare fino a 10 anni.


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