lunedì 26 novembre 2012

Il coraggio di dire NO

Ci eravamo lasciati con l'Assessore Coccioli, coadiuvato dal Dirigente Comunale all'Urbanistica e dal tecnico incaricato dalla Provincia, nella Sala Consiliare dove era stato illustrato alla Città il progetto della tangenziale Sud‐Ovest.

Eravamo presenti e, tra gli altri, abbiamo evidenziato alcune perplessità su un'opera urbanistica di potenziale utilità per la Città, ma che progettata rispettando le norme di strada provinciale, evidenzia tutte le caratteristiche proprie di una strada tipicamente esterna all’abitato pur trovandosi al contrario, a ridosso di scuole e abitazioni. In quella sede avevamo ricevuto rassicurazioni con l'impegno formale dei due Assessori presenti, Coccioli (Lavori Pubblici) e Forte (Urbanistica/Ambiente), che prima dell'inizio dei lavori, la materia sarebbe stata approfondita e le criticità affrontate e risolte.

La Città oggi si chiede, cosa è cambiato rispetto a quel giorno?

Sono state apportate le modifiche promesse?

Non è dato di sapere. Di contro i lavori di scavo sono iniziati.

Come già ci ha dimostrato in più occasioni, questa Amministrazione si fa cogliere di sorpresa ed è costretta ad inseguire gli eventi invece che indirizzarli, con buona pace di tutti quei proclami di trasparenza ed amministrazione partecipata tanto sbandierati in campagna elettorale.
È opportuno ripercorrere brevemente la storia di questo progetto, anche per capire se è utilizzabile l’affermazione “l’abbiamo ereditata” da parte di alcuno. L’esigenza di una viabilità che potesse collegare in modo più snello e moderno Galatina, era sentita da tanti anni sin quando nel 2005, l’Amministrazione Garrisi, realizzando il nuovo Piano Urbanistico Generale, la prevede concretamente. La pensa come un’importante arteria di mobilità cittadina interna ben integrata alla viabilità preesistente.
Tale strada doveva essere realizzata, nell’idea originaria, in buona parte con costi a carico dei proprietari dei terreni dei comparti interessati e quindi con limitati oneri a carico del Amministrazione Comunale.
Arriviamo al 2008, quando Sandra Antonica, Sindaco all’epoca, assume l’iniziativa di realizzare l’arteria, con costi a carico della Provincia di Lecce. Lo fa inserendo la circonvallazione Sud‐ Ovest nel progetto PIRP (Programma Integrato di Riqualificazione delle Periferie) bandito dalla Regione Puglia. Ineccepibile intuizione, chi mai avrebbe potuto contestarla. All’amministrazione dell’epoca però sfuggì un particolare non di poco conto: la Provincia realizza strade esterne all’abitato le cui caratteristiche normative non sono compatibili con le esigenze delle strade comunali. All’epoca l’Amministrazione Antonica annoverava, a vario titolo, diversi componenti di questa Amministrazione, quali lo stesso attuale Sindaco Montagna, l’assessore Forte e la consigliera Sindaco. Non si vuole assolutamente attribuire oggi delle colpe a qualcuno, poiché certamente Sandra Antonica lavorava per la comunità cercando il miglior risultato e non immaginava che la sua iniziativa potesse evolversi in questo modo.
Il progetto originale si trasforma in “Tangenziale”, qualificata dai tecnici della Provincia a “medio rischio idrogeologico” da qui la necessità di sopraelevarla in più punti sino a circa un metro rispetto al piano delle strade comunali esistenti. Una strada che non prevede attraversamenti pedonali a piano (sarebbe pericoloso) e per tutto il suo tragitto sarà racchiusa in un guard‐rail, tranne che nei pochissimi punti di intersezione con la viabilità comunale che permetterebbero esclusivamente un inserimento nel senso di marcia.
Le conseguenze sono facilmente intuibili.
Per essere ancora più chiari si tratta di una strada con una sede complessiva di 16 metri, per la quale si auspica, ovviamente, un forte utilizzo per alleggerire il traffico da attraversamento nel centro cittadino, ma per la quale non risulta essere stato eseguito alcuno studio di impatto sull’inquinamento sia atmosferico che acustico, cosa forse necessaria visto che corre nell’abitato, separa le due palazzine nel Rione Nachi, sfiora un asilo ed una scuola elementare.
Già ciò sarebbe sufficiente per richiedere una pausa di riflessione sull’opportunità di procedere, ma la faccenda si aggrava ancor più considerando che di fatto l’opera dividerà e isolerà una parte della città, scuole comprese.
Dal giorno della presentazione del progetto da parte dell’assessore Coccioli, per quanto ci è stato possibile, abbiamo cercato e reperito documenti e cercato di approfondire per trovare una possibile soluzione da proporre, consapevoli che il blocco della costruzione della strada avrebbe conseguentemente causato il blocco del progetto PIRP.
Oggi siamo chiamati ad interrompere il nostro approfondimento per prendere posizione. Decisione non semplice, ma che diventa obbligatoria quando guardiamo alle persone che da quest’opera ricaverebbero solo danni. Pensiamo agli abitanti del Rione Nachi, a quelli del Rione Giovanni Paolo II, ma pensiamo anche ai ragazzi dell’asilo e della scuola primaria. Peraltro vi è l’impressione dell’inopportunità di andare a realizzare una tale opera così come progettata, anche da parte dei relatori dell’incontro, tanto che è passato il messaggio non tanto velato che non appena finita l’esecuzione dei lavori di questo progetto si dovrà immediatamente preoccuparsi di adeguarla alle esigenze comunali con la realizzazione di eventuali rotatorie ecc. Opere queste di non poco conto.
Allora la nostra posizione non può che essere una: si abbia il coraggio di dire no e si fermi la realizzazione della tangenziale così come è prevista o la si modifichi in modo tale da essere integrata con il tessuto esistente. In alternativa ci chiediamo se non sia possibile, invece che spendere dei soldi Comunali per adeguare una strada appena ultimata, spenderli direttamente per eseguire un’opera magari più contenuta, ma che meglio si sposi con il contesto urbanistico esistente, salvando anche i PIRP. Non è il momento di nascondersi né di cercare a tutti i costi responsabilità politiche, è invece necessario assumersi la responsabilità di quello che da oggi in poi potrebbe cambiare ed in negativo sul nostro territorio.
L’essere molto avanti nell’iter amministrativo ci rende consapevoli che le parti tecniche possono fare solo se fortemente supportate dalla politica.

Al Presidente della Provincia Gabellone, al Sindaco Montagna, a tutta la Giunta, ma anche a tutti i Consiglieri Comunali sia di maggioranza che di minoranza e a Sandra Antonica chiediamo che prendano in tempi brevissimi iniziative a tutela degli interessi dei galatinesi che oggi sono in netta contrapposizione alla realizzazione di questa tangenziale.

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